Campobasso

Lavori al centro storico senza permessi, vigili bloccano il cantiere. Guai per una consigliera grillina, si va verso il condono

Monica Scoglietti, eletta l’anno scorso col Movimento 5 Stelle al Comune di Campobasso e componente della commissione Ambiente è al centro di una vicenda relativa ad abuso edilizio: i lavori in una palazzina di via Marconi iniziati senza autorizzazione paesaggistica come accertato dai vigili urbani che hanno bloccato l’impresa edile coinvolta, assieme ad direttore dei lavori, nel procedimento penale in corso. Ora le carte sono in Procura ma lei spiega: "Già in corso una sanatoria".

“L’obiettivo della mia candidatura è la convinzione che il programma amministrativo del Movimento 5 Stelle Campobasso sia un documento determinante per la realizzazione di servizi innovativi e di interventi migliorativi necessari per rendere bella la nostra amata Campobasso”.

Sono le parole della consigliera comunale Monica Scoglietti quando sul Blog delle Stelle si presentava agli elettori annunciando la sua candidatura a Palazzo San Giorgio. La 54enne inquilina del Municipio campobassano è al centro di una vicenda spinosa relativa ad un abuso edilizio: in via Marconi 45, cuore del centro storico, Scoglietti ha realizzato (non lei direttamente, è ovvio, ma l’impresa edile alla quale ha commissionato i lavori) “opere in assenza di autorizzazione paesaggistica e in assenza di preventiva verifica tecnica e di deposito sismico” come leggiamo nel resoconto redatto dalla polizia municipale e pubblicato qualche giorno fa sul sito del Comune.

Stando alle carte che riguardano direttamente la consigliera grillina (ma anche il direttore ed esecutore dei lavori) gli operai erano già in attività nella vecchia palazzina del centro storico quando – dopo il lockdown – i vigili urbani hanno fatto un sopralluogo, era il mese di maggio, per poi sospendere l’intervento (l’ordinanza è la numero 69 del 4 giugno 2020) a seguito del rilevamento degli illeciti urbanistico-edilizi. 

Chi costruisce, restaura o fa opere di edilizia (fosse pure solo il cambio di un portone o di una finestra come sarebbe in questa particolare circostanza) nella parte più antica del capoluogo deve ottenere (tra le altre cose) permessi particolari dalla Soprintendenza prima di poter iniziare a lavorare. Condizione che, in questo caso, sarebbe venuta meno tanto che gli atti e i verbali della polizia municipale sono adesso sul tavolo della Procura di Campobasso.

Scoglietti dal canto suo ha dichiarato che “per l’appartamento in questione ho dato mandato ad un ingegnere di occuparsi di tutti gli aspetti prettamente tecnici necessari a ristrutturare l’immobile. C’è stata una richiesta della Scia ma mancava una relazione relativa a calcoli strutturali di cui io ero all’oscuro per ovvi motivi di competenze. Pertanto, nel momento in cui è stato ravvisato questo errore e questa mancanza di certificazioni, ho proceduto alla richiesta di sanatoria”.

La vicenda, insomma, potrebbe risolversi non appena – tempi tecnici permettendo – verrà sanata la situazione che, possiamo solo ipotizzarlo, dovrebbe anche convincere il pubblico ministero a non avviare alcuna azione penale nei confronti della consigliera e delle altre persone coinvolte nel procedimento.

Lo stesso (il procedimento penale, ndr) in un certo senso negato dall’inquilina di palazzo San Giorgio che aggiunge: “Parlare di abuso edilizio è fuori luogo perché non vi è stato per quanto mi riguarda alcun abuso né alcun interesse di altro tipo.  Al Comune di Campobasso sono presenti tutti gli atti di cui parlo”.

Scoglietti è anche componente di diverse commissioni consiliari tra cui quella dell’Ambiente.