Emergenza sbarchi

Migranti, a Campolieto anche 10 minori: sindaco lancia l’allarme. Multa al tunisino che ha violato la quarantena

Dal paese che si trova a poca distanza da Campobasso arriva il grido d'allarme del primo cittadino Annamaria Palmiero: "I piccoli borghi sono in difficoltà, la mia comunità vive del turismo estivo". E poi: "C'è un'emergenza nell'emergenza e ci siamo trovati di fronte ad uno scaricabarile: una volta finita la quarantena, cosa succederà? Il mio Comune dovrà pensare alla sistemazione dei dieci minori? Noi non abbiamo le risorse economiche per farlo". Intanto è stato multato il tunisino fuggito domenica pomeriggio e subito rintracciato.

Non solo Campomarino che ha presentato un ricorso al Tar Molise e si sente penalizzato dall’arrivo di 83 migranti, attualmente accolti allo Sweet Dreams (32 si sono allontanati nella notte tra il 2 e il 3 agosto, ndr). L’arrivo di 45 tunisini ha creato un po’ di scompiglio anche a Campolieto, paese di 863 abitanti a pochi chilometri da Campobasso. Due di questi sono anche risultati positivi al covid dopo gli accertamenti sanitari effettuati dall’Asrem che ha sottoposto a tampone le 171 persone trasferite in Molise dopo essere sbarcate a Lampedusa.

Anche nel piccolo borgo si temono ripercussioni economiche, così come a Campomarino, una delle località di vacanza della costa molisana, bandiera blu anche quest’anno.

“Non siamo una località balneare – precisa la sindaca Annamaria Palmiero – ma anche noi abbiamo problemi: per quattro mesi all’anno, durante il periodo estivo, la comunità vive grazie all’arrivo dei turisti“. Persone che affollano ristoranti e agriturismi della zona per gustare i prodotti locali. E la presenza dei migranti insomma avrebbe scoraggiato le presenze dei vacanzieri che scelgono il piccolo borgo per una vacanza rilassante o ne approfittano per venire a trovare amici e parenti rimasti in Molise. Campolieto poi ha dovuto ‘faticare’ per diventare un comune covid free: è arrivato a contare 40 persone in isolamento durante il periodo più critico dell’emergenza sanitaria legata al Sars-CoV-2. “Io sono figlia di persone emigrate, ma le regole erano diverse”, riflette.

La gestione dell’accoglienza insomma non soddisfa la Palmiero. Del resto, i giorni che hanno preceduto il loro arrivo è stato caratterizzato dal caos e dall’incertezza. E domenica pomeriggio (2 agosto) un tunisino è fuggito dal Cas del paese, ma è stato preso nel giro di poco tempo dalla Polizia e multato per violazione della quarantena: la sanzione amministrativa prevista è di 400 euro. Non dovrebbe essere uno dei due migranti che ha contratto il virus e sottoposti ad una sorveglianza ancora più stringente. Mentre ieri sera fonti interne alle forze dell’ordine hanno riferito di due migranti che si sarebbero allontanati dal centro di accoglienza. 

In questo contesto il compito del primo cittadino è reso ancora più gravoso dal fatto che tra i 45 tunisini accolti nel centro di accoglienza che si trova in territorio di Campolieto pur essendo distante dal paese (si trova sulla vecchia statale 87, ndr), ci sono dieci minori di cui dovrà occuparsi il Comune nel momento in cui finirà la quarantena obbligatoria. La sindaca dunque dovrà trovare una struttura disponibile. “E sarà molto difficile: è già successo in passato, ci sono poche strutture per minori stranieri”, sottolinea. “Non sappiamo che succederà, i migranti saranno rimpatriati o si dovrà cercare una struttura per i minori? La mia amministrazione – si sfoga – non ha i fondi nè il personale per sostenere le spese: c’è un solo assistente sociale che viene una volta a settimana (il Comune di Campolieto fa parte dell’ambito sociale Riccia-Bojano, ndr) e non abbiamo le possibilità economiche per reperire un assistente sociale a tempo pieno”.

Dopo Campomarino, quindi anche Campolieto è in forte difficoltà.

“Stiamo assistendo ad uno scaricabarile delle istituzioni preposte, dalla Prefettura alla Questura” insiste la sindaca. “C’è un’emergenza nell’emergenza, in Molise siamo gli unici che stiamo gestendo l’emergenza legata ai migranti con una Protezione civile senza vertice”.

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