Operazione alcatraz

Uomini in carcere e donne al comando, rito abbreviato e condanna per le due ‘lady’ dello spaccio

Il gup Roberta D'onofrio ha emesso nel pomeriggio il verdetto di condanna per Ramona Mandato e Maria Stazi, le due principali imputate dell'inchiesta operata dalla squadra mobile che partì dopo una serie di perquisizioni eseguite nella casa di reclusione di via Cavour

Era il 14 maggio dello scorso anno quando a Campobasso scattò la maxi inchiesta della squadra mobile di via Tiberio che portò alla luce un giro di spaccio gestito direttamente dal carcere di via Cavour.

Operazione “Alcatraz”:  colpo ad un’altra organizzazione nel cuore della città che portò all’esecuzione di sette misure cautelari a carico di altrettante persone emesse dal gip del tribunale su richiesta del procuratore Nicola D’Angelo e del sostituto Giuliano Schioppi.

Inchiesta che si sviluppò tra Campobasso, Toro e Campodipietra. Poi Foggia e Napoli.

operazione Alcatraz

All’osso: le due donne che finirono in carcere (moglie e parente di un detenuto) secondo l’accusa a causa della detenzione dell’uomo presero in mano la piazza muovendosi con slancio e perspicacia tra approvvigionamenti e spaccio al dettaglio.

Due in carcere, una ai domiciliari, quattro misure fra divieti e obbligo di dimora. E decine di indagati a piede libero per il reato di spaccio.

Nell’ambito delle indagini furono applicate anche due misure reali di sequestri preventivi di circa 50mila euro e di un veicolo utilizzato per il rifornimento di droga da San Severo e da Napoli.

La genesi della delicata inchiesta condotta dagli uomini di Raffaele Iasi prese forma nel blitz operato (sempre dalla mobile) ad ottobre dell’anno prima presso il Penitenziario di via Cavour dopo le perquisizioni che il procuratore Nicola D’Angelo ordinò ad aprile durante le quali fu trovata in carcere droga ma anche cellulari. Controlli incrociati e verifiche certosine nei mesi successivi hanno portato la squadra mobile a scoprire un giro di spaccio che partiva da indicazioni precise dettate proprio dalla casa di reclusione.

Droga “in trasferta” nel carcere e in piazza: blitz della Mobile con sette misure cautelari e 19 perquisizioni

Dunque questa mattina, 24 luglio, otto degli imputati sono comparsi davanti al Gup Roberta D’Onofrio. Le due principali imputate, le donne accusate di gestire gran parte dello smercio di droga, hanno scelto il rito abbreviato. Il pm aveva chiesto 6 anni e 8 mesi per Ramona Mandato, 5 anni e 8 mesi per Maria Stazi.

Il Gup le ha condannate, la prima a 5 anni e quattro mesi di reclusione; la seconda a tre anni e dieci mesi di reclusione.

Rito abbreviato anche per Massimo Margiotta che dovrà scontare tre anni di reclusione, Salvatore Floris 3 anni e 4 mesi, Angelo Cierello un anno e quattro mesi, Roberto Piacci due anni e quattro mesi.

Patteggiamento per Maria Giovanna Pasquale, condannata a tre anni di reclusione insieme a Francesca Venditti che dovrà scontare un anno e otto mesi.

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