Una piccola grande vittoria per i commercianti molisani: la data di avvio dei saldi è stata anticipata e non sarà più il 1 agosto ma domani, sabato 25 luglio.
La decisione dalla Giunta regionale è di ieri e ha sovvertito quanto stabilito in precedenza sulla base dell’accordo preso in Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. In quell’occasione si era stabilito infatti che la data per l’inizio delle vendite promozionali sarebbe stata, per tutto il territorio nazionale, il 1 agosto.
Di qui le rimostranze dei commercianti che, dopo la fase ‘nera’ del lockdown che ha comportato la chiusura delle attività, non vedevano l’ora di risollevare le loro sorti economiche appunto con i saldi estivi.
E la Regione pare aver accolto le loro proteste. “Alla base del provvedimento (di anticipo della data, ndr) l’eccezionale emergenza sulle attività commerciali causata dal Covid-19 e le richieste pervenute dagli operatori del settore commercio”.
Le indagini svolte da Adoc, l’associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori – che in Molise ha sede rispettivamente a Campobasso, Isernia e Termoli – non sono affatto beneauguranti, con pronostici terribili per il piccolo commercio locale: prevista una flessione delle vendite del 35% rispetto allo scorso anno. Ogni famiglia, in media, spenderà solo 125 in abbigliamento e calzature.
La contrazione della spesa sarà l’inevitabile conseguenza della crisi economica in corso innescata dal drastico calo di reddito per il lockdown prolungato. Ma i problemi del commercio hanno anche un’altra ragione: si chiama e-commerce.
Era stata appunto l’Adoc qualche giorno fa a contestare ancora una volta l’esistenza stessa dei saldi. L’imposizione di un periodo limitato e circoscritto in cui poter vendere a prezzo ribassato abiti e scarpe non può di certo arginare lo strapotere del commercio online. E allora – si chiedeva l’Adoc così come tanti commercianti – che senso hanno ancora i saldi quando le promozioni sui colossi (e non solo) dell’e-commerce ci sono tutto l’anno?
Per ora i titolari di negozi dovranno accontentarsi, sperando nel miracolo dei 60 (giorni): quei due mesi in cui i negozianti si giocheranno il ‘tutto per tutto’.
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