L'intervista

La scuola che verrà: banchi monoposto, mascherine, lunch box, test sierologici. Intervista con Anna Paola Sabatini

Come saranno le classi in cui gli studenti molisani 'rimetteranno piede' dal prossimo 14 settembre? Quando dovranno indossare la mascherina? Come sarà riorganizzato il trasporto? In questa intervista il direttore dell'Ufficio scolastico regionale Anna Paola Sabatini fa chiarezza su alcuni degli aspetti più controversi relativi al rientro in aula. E annuncia: "Tutto il personale scolastico sarà sottoposto al test sierologico". Infine l'invito alla responsabilità ai genitori: "Dovranno misurare la temperatura prima di mandare i bambini a scuola".

La campanella tornerà a suonare il 14 settembre. Il quando è certo. Ma se il conto alla rovescia è già iniziato anche se siamo in pieno clima estivo, meno sicuro è il modo in cui si tornerà sui banchi dopo mesi di lezioni on line durante i mesi in cui l’epidemia era più forte. Chi dovrà indossare la mascherina? Sembra che alle elementari non sarà obbligatoria. Le sedie-banco ci saranno in classe e come saranno? Chi provvederà a rilevare la temperatura agli studenti prima dell’arrivo in classe? Tante le proposte, come l’introduzione di un medico di sorveglianza o i test sierologici anche agli studenti.

Sta affrontando queste e altre questioni  l’Ufficio scolastico regionale che opera da collante con enti locali (Regione, Province e Comuni) e dirigenti scolastici che al Ministero hanno inviato l’elenco di tutto quello che serve nelle loro scuole per il ritorno in classe in sicurezza dei circa 38mila studenti molisani. La ‘regia’ dunque è affidata al direttore Anna Paola Sabatini, da cinque anni e mezzo alla guida dell’Usr, che fa il punto in una intervista con Primonumero.

“Siamo occupati su più fronti, compreso quello del dialogo e del sostegno ai nostri dirigenti scolastici che, come nel periodo del lockdown con la Dad (la didattica a distanza, ndr), anche ora stanno svolgendo tutti un lavoro straordinario in prima persona coniugando professionalità allo spirito del buon padre di famiglia che per noi è fondamentale” è la prima puntualizzazione che fa. “La ricognizione è in fase piuttosto avanzata, ora si stanno cimentando con l’organizzazione vera e propria attraverso un lavoro di interrelazione continua e costante con gli enti proprietari. E questo è il nodo vero. Noi ci poniamo da cuscinetto anche per far arrivare agli enti locali le richieste in maniera più funzionale al loro linguaggio. Anche attraverso il tavolo interistituzionale regionale previsto dalle linee guida, siamo impegnati – e questo è il nostro secondo fronte – in contatti costanti e quotidiani con tutti gli enti proprietari per cercare di ottimizzare un lavoro così faticoso. Ho notato una collaborazione completa da parte di tutti, che fa onore a questa regione e che testimonia il fatto che, pur essendo una regione un po’ ‘tradizionalista’ nell’accezione buona del termine, il Molise dimostra di avere un’attenzione importante per la scuola in quanto istituzione. E questo non è scontato”.

Intanto lunedì mattina (3 agosto) alle 10 si riunisce il Tavolo regionale per l’avvio dell’anno scolastico. Sempre alle 12 di lunedì è prevista la Conferenza di servizio con tutti i dirigenti scolastici del Molise. Il tema è sempre il riavvio dell’anno scolastico, criticità e soluzioni.

Quali sono le principali criticità emerse in questa prima fase?

“Innanzitutto abbiamo un punto di forza: un numero bassissimo di classi che hanno più di 20-22 alunni. Numeri che non esistono proprio nelle aree interne e questo ci agevola dal punto di vista del rispetto del distanziamento. Nei centri più grandi – Termoli, Campobasso, Isernia e un po’ anche Venafro – è richiesto un impegno un po’ differente: Province e Comuni stanno lavorando per gli interventi di edilizia leggera che sono la prevalenza degli interventi da realizzare e sui quali gli enti locali sono a buon punto. Mentre l’eventuale locazione e messa a disposizione di spazi nuovi è una parte residuale dei nostri problemi”.

Sedie e banchi: gli alunni molisani come faranno lezione?

“Bisogna fare due precisazioni importanti sui nuovi arredi. Intanto non è detto che le sedie-banco (che sono un numero residuale delle richieste fatte) avranno necessariamente le ruote: il Ministero e la struttura commissariale stanno valutando la possibilità che siano anche senza ruote. Anche perché le sedie-banco con le ruote sono legate alla didattica innovativa. Se ora l’esigenza prioritaria è ottimizzare gli spazi ai fini del distanziamento, le ruote perdono la loro funzione, non sono strettamente necessarie. La seconda puntualizzazione riguarda i banchi: le scuole non hanno fatto richieste solo di sedie innovative, ma anche di banchi monoposto che possa servire ad un solo studente e facilitare il distanziamento”.

Le scuole saranno interessate da interventi di edilizia leggera. Che vuol dire? 

“La maggior parte degli interventi per rendere funzionali gli spazi nel rispetto del ‘metro buccale’ (il metro di distanza da bocca a bocca fra gli alunni all’interno della stessa classe, ndr) riguarderà soprattutto lo spostamento dei tramezzi. Questo aspetto apre poi una luce nuova sulla programmazione degli interventi strutturali per l’edilizia scolastica che merita attenzione al di là del covid. Non è un problema solo di risorse economiche (in questi ultimi tempi sono arrivati importanti finanziamenti), è anche una questione di funzionalità degli spazi: ci sono soluzioni innovative che non prevedono più solo la costruzione di muri stabili, ma grazie ad esempio a pareti movibili si possono adattare gli ambienti in base alle necessità. Quindi da questo momento di criticità è importante trarre questo insegnamento”.

Alcune palestre saranno destinate ad aule?

“Purtroppo sì, anche se saranno pochissime, ma con interventi di edilizia leggera potranno garantire il distanziamento sociale. Inoltre vorrei evidenziare che in alcuni Comuni che hanno perso la popolazione scolastica – come Montagano e San Felice del Molise – i sindaci hanno messo a disposizione gli edifici scolastici e che hanno tutti i requisiti”.

I bambini potranno usufruire delle mense? O dovranno portare il cestino del pranzo da casa, la famosa lunch box?

“Alcune scuole saranno in grado di garantire le mense, altre dovranno far riferimento alle aule in cui i bambini vivono il tempo-scuola ovviamente nel rispetto degli accorgimenti igienici. In quest’ultimo caso l’ente che eroga il servizio (il Comune, ndr) potrà usufruire delle lunch box. E’ un aspetto che stiamo approfondendo”.

Come sarà riorganizzato il trasporto evitando il rischio contagio degli studenti?

“Non ci dovrebbero essere grandi problemi: dovrebbero essere garantite le corse per gli studenti pendolari. Sto programmando per la fine della settimana un altro incontro del tavolo regionale a cui parteciperà anche il neo assessore regionale ai Trasporti (Quintino Pallante, ndr), finora era presente comunque il capo dipartimento”.

E gli scuolabus?

“I Comuni che hanno qualche difficoltà hanno già interloquito con la Regione per avere qualche sostegno. Ricordiamo che i bambini dai sei anni in poi possono indossare la mascherina e questo aspetto è dirimente. E poi è già obbligatorio indossare la mascherina sui mezzi pubblici”.

La mascherina dovrà essere indossata in classe?

“Ancora non è stato stabilito per il tempo trascorso in aula. Il Comitato tecnico-scientifico dovrà dare una risposta definitiva anche sulla base della curva epidemiologica 15 giorni prima l’apertura dell’anno scolastico e sarà riferita solo all’utilizzo da parte del bambino che si alza dal proprio banco. Sono vietati l’assembramento e la promiscuità. Quindi verranno adottate tutte le misure che limiteranno il più possibile il contatto fisico senza ostacolare una sana socialità”.

Chi provvederà alla misurazione della temperatura degli alunni?

“Sarà compito dei genitori anche perchè nel tragitto da casa a scuola può succedere che i ragazzi abbiano già un primo contatto con gli altri. Per molti ragazzi l’ingresso a scuola non è il primo momento di incontro con il gruppo e quindi è fondamentale che la misurazione avvenga prima. Inoltre, misurare la temperatura all’ingresso della scuola creerebbe file e assembramenti che sono vietati. Il principio fondamentale deve essere quello di far uscire da casa bambini in salute”.

Test sierologici: a chi saranno effettuati? Se ne occuperà la Regione Molise? 

“La Regione Molise è stata tra le pochissime regioni che hanno offerto la possibilità di effettuare il test sierologico su base volontaria ai docenti componenti le commissioni degli esami di maturità. Ed è stato un bel messaggio. In vista della riapertura dell’anno scolastico, i test sierologici sono previsti dal Ministero per tutto il personale della scuola, è competente la struttura commissariale e poi chiaramente l’Asrem si occuperà di effettuarli”.

Gli insegnanti riceveranno una formazione particolare in vista della riapertura post covid?

“In collaborazione con il Gemelli Molise, stiamo organizzando un’iniziativa che sfrutta i benefici della didattica a distanza e che ci dà la possibilità di raggiungere un numero importante di persone. Parliamo di corsi di formazione che danno ai nostri docenti di ogni scuola di ordine e grado informazioni corrette per le buone norme igieniche che dovranno trasmettere a loro volta agli studenti. Così, invece di giocare in difesa, la scuola diventa luogo di prevenzione”.

 

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