Banchi a spicchio di mela o a triangolo, con sedie dotate di rotelle che però possono essere bloccate. Perché la regola numero uno è stare a distanza e all’Istituto Alberghiero di Termoli non hanno perso tempo, acquistando arredi nuovi di zecca e risistemando le aule. Mancano oltre due mesi alla riapertura delle scuole, covid permettendo, ma all’Ipseoa ‘Federico II di Svevia’ sono praticamente già pronti a tornare in aula.
E che aule. Colorate, spaziose, danno all’osservatore esterno un’impressione che rimanda a posti nordici e Paesi solitamente più pronti al rispetto delle regole. “Se si vuole, si può” sintetizza la dirigente scolastica, Maria Chimisso, a proposito dei lavori che in altri istituti si preannunciano complicati.
Ma in attesa dell’arrivo previsto per domani 2 luglio in Molise della Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, le scuole si sono date da fare, inviando all’Ufficio scolastico regionale i loro progetti di riorganizzazione dei plessi e delle aule in vista del 14 settembre, data indicata dal Ministero per la riapertura delle scuole.
L’Istituto Alberghiero pare essere già parecchio avanti. “Postazioni separate, distanziamento sociale, gel igienizzante e mascherine”. Chiunque varca la soglia dell’Istituto di via Foce dell’Angelo è obbligato a registrarsi, non si scappa. Ma non basta, perché i finanziamenti ottenuti col Decreto Rilancio, circa 95 mila euro, sono stati già investiti per ammodernare l’aula di cucina.
![Istituto alberghiero Termoli banchi distanziamento](https://www.primonumero.it/photogallery_new/images/2020/07/istituto-alberghiero-termoli-banchi-distanziamento-175564.jpg)
“Ogni alunno avrà una postazione singola in un laboratorio ad alta incidenza digitale”. In sostanza ogni postazione avrà piastra a induzione collegata digitalmente con uno schermo dal quale il prof potrà verificare in tempo reale il lavoro degli alunni, che a loro volta potranno interagire tra loro.
Perché va bene la didattica a distanza, ma tornare in classe non è derogabile. “In un momento di emergenza è stata fondamentale la Dad e ci ha insegnato tanto – confidano le insegnanti -. Abbiamo scoperto potenzialità in alunni che in presenza non avevano mostrato certe doti. È stato un arricchimento, ma niente può sostituire le lezioni in classe”.
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