Crisi idriche

Arriva l’estate e manca l’acqua, il Molisano Centrale non ha risolto i problemi. “Colpa di consumi eccessivi”

In questo primo scorcio d’estate diversi Comuni del Basso Molise sono stati costretti a chiusure dell’erogazione idrica di notte e a volte anche di giorno. Da San Martino a Larino, fino a Montenero, già tanti i disagi. Nemmeno l’arrivo dell’acqua dal Matese, ormai disponibile in 11 Comuni, ha risolto gli atavici problemi. “Ma di acqua ne stiamo erogando tanta, sono i consumi ad essere impropri” commenta il presidente di Molise Acque

Chi sperava che l’acquedotto Molisano Centrale sarebbe stata la panacea di tutti i mali, o almeno quelli idrici del Basso Molise, si è dovuto ricredere. Da Larino a San Martino in Pensilis, da Montenero di Bisaccia a Petacciato, sono state già numerose le chiusure notturne e in qualche caso anche di giorno, per mancanza d’acqua. Anche se quasi sempre il disagio è legato a un consumo in eccesso delle risorse idriche.

Piccolo passo indietro: dal giugno scorso l’erogazione dell’acqua del Matese è finalmente arrivata nelle case dei bassomolisani, dopo circa un decennio di lavori e 40 anni di iter. Prima Guardialfiera, Larino, Ururi, San Martino e Portocannone. Poi col passare dei mesi anche Campomarino, Termoli, San Giacomo e Guglionesi. Più di recente, fra l’autunno e l’inverno scorsi, anche Petacciato e Montenero, sebbene non ci siano stati annunci.

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“Ma tramite un bypass, non tramite una nuova linea” precisa Giuseppe Santone, presidente dell’Azienda speciale Molise Acque. È però la struttura commissariale a seguire dei lavori che procedono a passo di lumaca. Un anno fa di questi tempi era stato assicurato che il nuovo serbatoio di Petacciato e la chiusura del decennale cantiere non sarebbero andati oltre giugno 2020. Poi ci si è messa di mezzo la pandemia e così il cronoprogramma è andato a farsi benedire. I lavori non sono conclusi e chissà quando lo saranno.

Ciononostante l’acqua matesina rifornisce già gli 11 paesi. “Fino a 20 giorni fa, erogavamo soltanto acqua del Molisano centrale” fa sapere Santone. E poi? “C’è stato un incremento della richiesta e per questo abbiamo dovuto fornire anche l’acqua in uscita dal potabilizzatore” le parole del numero uno dell’Azienda speciale, il quale però rimanda al mittente le accuse di erogazione non sufficiente.

“Stiamo erogando 490 litri al secondo, dei quali 390 soltanto dal Molisano Centrale”. La prova, secondo Santone, si è avuta nello scorso fine settimana, che fra pioggia e vento non è stato dei più clementi e quindi non ha richiesto un uso massiccio della risorsa idrica. “I serbatoi erano talmente pieni che abbiamo dovuto spegnere una pompa di sollevamento. Il problema è un altro. C’è un uso improprio di quest’acqua”.

Santone non lo dice chiaramente, ma il sospetto è che in molte campagne su utilizzi l’acqua potabile per irrigare e non il flusso idrico che il Consorzio di bonifica dovrebbe garantire per i soli scopi irrigui.

In effetti nelle scorse settimane molti Comuni hanno invitato i cittadini a una maggiore parsimonia. “Negli ultimi giorni c’è stato un notevole aumento dei consumi di acqua nel nostro comune e, non riuscendo a disporne in misura illimitata, stiamo dosando le quantità fornite da Molise Acque interrompendo il flusso idrico nelle ore notturne (23-07).

Mai come in questo periodo, date le elevate temperature, dobbiamo prendere coscienza dell’importanza di questa risorsa, usandola con parsimonia e responsabilità” è una delle comunicazioni dell’Amministrazione Di Matteo a San Martino.

A Larino invece il Comune ha fatto intendere che c’è qualcuno che fa il furbo. “Dopo le segnalazioni giunte in Comune da parte di Molise Acque, come amministrazione comunale d’intesa con il corpo della polizia municipale e l’ufficio tecnico competente abbiamo predisposto una serie di controlli nelle zone rurali della città per capire il perché di un aumento così considerevole dei metri cubi d’acqua nei mesi estivi proprio nelle contrade.

Stando ai dati di Molise Acque in estate, in particolari zone rurali, si registra un aumento ingiustificato dei volumi di acqua potabile utilizzati che in alcuni casi arrivano anche ad essere quadruplicati rispetto al resto dei mesi.

Nei prossimi giorni, dunque, il personale dell’Ente seguendo un percorso prestabilito effettuerà controlli e qualora dovesse riscontrare irregolarità provvederà ad emettere le relative sanzioni amministrative come previsto dal regolamento idrico comunale”.

Dalla cittadina frentana anche l’associazione Vivi Larino ha espresso perplessità. “È consuetudine constatare che con i primi caldi estivi le interruzioni idriche sono copiose come i fiocchi di neve in altre stagioni, facendo andare su tutte le furie i tanti cittadini del Basso Molise. Gli addetti ai lavori, Molise Acque in primis e l’Amministrazione Comunale di Larino, si trincerano dietro al fatto che il consumo in questo periodo è maggiore per un uso improprio dell’acqua, minacciando controlli, e dal grande afflusso di turisti nel nostro territorio”. Per Vivi Larino le poche prenotazioni di villeggianti dimostrerebbero però il contrario.

ponte liscione acqua diga guardialfiera

L’associazione fa notare di aver chiesto lumi sia a Molise Acque, che all’Amministrazione Comunale e al Prefetto. “L’organo periferico del Ministero dell’Interno interpellato circa dieci mesi or sono in merito all’attivazione dell’ormai famoso Molisano Centrale ed alla qualità dell’acqua fornita ai comuni del Basso Molise, ha risposto con queste testuali parole ‘’Al riguardo si comunica che questo ufficio ha interessato il Sindaco del Comune di Larino e il Commissario Straordinario dell’Azienda Speciale Molise Acque per l’acquisizione dei necessari elementi di valutazione’’. Come Associazione e come cittadini non ci resta che constatare un silenzio assordante da parte delle Istituzioni tutte, che ancora una volta deludono i circa settecento firmatari di una petizione popolare e tutto il territorio che ormai convive con un disagio iterato, che pesa come un ‘’fardello’’ sul bilancio familiare”.

A Montenero, finito sotto attacchi tramite social, il sindaco Nicola Travaglini ha fornito una spiegazione differendo, addossando in parte la colpa a Molise Acque. “A fronte di un flusso di acqua potabile in uscita dal nostro serbatoio comunale di 61,5 litri a secondo, Molise Acque ci sta fornendo attualmente 33,7 litri al secondo (a causa di alcuni guasti ai loro impianti). Se facciamo un rapidissimo calcolo, intuiamo facilmente che il serbatoio comunale arriva a svuotarsi molto rapidamente nell’arco di una giornata.

Al momento, quindi, la chiusura notturna è obbligata dalla motivazione di far riempire il serbatoio comunale per garantire a tutti l’acqua durante le ore diurne; in questo modo le attività commerciali riescono a lavorare tranquillamente, mentre quei pochi privati che non si sono ancora dotati di serbatoio con autoclave, possono comunque svolgere normalmente le proprie attività quotidiane in casa, riducendo al massimo il proprio disagio alle ore notturne.

A Petacciato nei giorni scorsi, il sindaco Roberto Di Pardo, dopo un iniziale avviso di sospensione dovuto a problemi di adduzione di Molise Acque, ha precisato che l’Azienda speciale aveva poi “garantito un flusso costante di approvvigionamento idrico. Questo ha permesso di riportare ad un livello di “scorta” del serbatoio che ci permetterà di tornare presto alla normalità. Pertanto chiuderemo solo stasera dalle 22 fino alle 7 di domattina”. Poi ha aggiunto: “Colgo l’occasione per segnalare una impennata di consumi anomali nell’ultima settimana (davvero fuori ogni previsione). Invito, pertanto, ad utilizzare l’acqua solo per uso domestico”.

Insomma qualche chiusura da parte di Molise Acque c’è stata, ma anche i sindaci hanno segnalato consumi anomali. Alcuni hanno avviato una ricognizione nelle campagne, altri lamentano perdite causate da reti comunali colabrodo.

In tutto questo, il quadro che emerge è che il Molisano Centrale non ha risolto il problema dell’approvvigionamento garantendolo efficace e continuo. E così sarà anche in futuro. “Nel progetto dell’acquedotto – afferma Santone – si è sempre parlato di interclusione con l’acqua del Liscione”.

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Insomma le due infrastrutture sono destinate a convivere e l’acqua potabilizzata della diga di Guardialfiera continuerà ad arrivare nelle case dei bassomolisani, specie d’estate. “Dipende sempre dall’uso che vogliamo farne. L’acqua del Matese sarebbe più che sufficiente per tutto l’anno o quasi, ma se poi vengono fuori le cifre di consumo che vediamo, diventa difficile”.

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