Campobasso

Aggressioni e incursioni, l’ospedale Cardarelli torna ad essere presidiato da due poliziotti ‘fissi’

La struttura sanitaria del capoluogo sarà dotata di nuovo di un ufficio di pubblica sicurezza con un sovrintendente e un poliziotto: la decisione del questore Conticchio annunciata dal sindacalista Vincenzo Robusto che aveva organizzato una serie di iniziative (come una raccolta firme) per raggiungere tale obiettivo. Negli anni hanno provocato reazioni di sdegno e sconcerto i furti e le aggressioni al personale sanitario.

Il personale, gli operatori sanitari e i pazienti dell’ospedale di Campobasso possono tirare un sospiro di sollievo. Sarà ripristinato il presidio della Polizia di Stato con due poliziotti ‘fissi’ – un sovrintendente e un agente – che garantiranno la sicurezza del Cardarelli come deciso dal questore Giancarlo Conticchio. La bella notizia è stata comunicata questo pomeriggio (17 giugno) dal sindacalista Vincenzo Robusto.

Quattro anni dopo la chiusura, dunque, il posto di polizia riapre i battenti. Nel corso del tempo una serie di fatti di cronaca – furti e aggressioni in particolare – ha suscitato inquietudine e angoscia tra gli operatori del più importante presidio sanitario della nostra regione. E poi l’ultimo episodio ha riacceso la spia rossa sulla vulnerabilità, dal punto di vista della pubblica sicurezza, del nosocomio: lo scorso maggio un gruppo di rom si è intrufolato al Cardarelli per portare effetti personali ad un parente che era ricoverato nel reparto di malattie infettive dopo aver contratto il nuovo coronavirus creando trambusto all’interno della struttura per il possibile rischio contagio.

La vera ricostruzione, atti alla mano, dell’incursione rom al Cardarelli: nessuno sputo in ascensore, nessuna aggressione

Anche il comitato nato a difesa dell’ospedale, con il presidente Tommasino Iocca, aveva denunciato il pericolo che corrono operatori e pazienti dall’ospedale di Campobasso: “Al Cardarelli si entra e si esce senza alcun controllo”. E poi i furti, gli insulti e le minacce ai medici. Hanno fatto particolarmente scalpore le aggressioni ad un ausiliario che stava portando campioni ematici in laboratorio e a una dottoressa della terapia del dolore.

Del resto, non tutti gli ingressi del Cardarelli sono dotati di un sistema di videosorveglianza, c’è un’unica postazione di vigilanza all’esterno dell’edificio, nelle vicinanze dell’ingresso principale. E finora era garantita una staffetta della Polizia tra l’ospedale e la Questura.

Ora il posto fisso di Polizia sarà ripristinato e avrà una duplice finalità: oltre a garantire la sicurezza dei pazienti e degli operatori sanitari, sarà da collegamento tra ospedale e Questura, ad esempio, in caso di referti che hanno valore penale e giudiziario.

Il sindacalista Vincenzo Robusto, segretario generale provinciale della Fsp Polizia di Stato, ha voluto ringraziare il questore Conticchio “per essersi attivato in prima persona affinché il posto di polizia dell’ospedale Cardarelli riapra i battenti. Quel posto di polizia, ritenuto tanto importanti sia dai cittadini che da tutto il personale medico, è stato chiuso per ben 4 anni, nonostante la campagna di sensibilizzazione promossa proprio della nostra organizzazione sindacale e realizzata anche mediante una cospicua raccolta firme. Per ora – riferisce ancora Robusto – saranno impiegati due agenti da lunedì al venerdì, al mattino e al pomeriggio”. Infine, nell’incontro con i sindacati che si è svolto lo scorso 12 agosto, il questore non ha escluso la possibilità che se si renderà necessario sarà impiegata una terza unità al sabato.