Termoli

Molestata mentre corre nel parco cittadino: “Rincorsa e toccata da due giovani, adesso ho paura”

Il racconto di una runner termolese che alcuni giorni fa, intorno alle 8 del mattino, è incappata in una disavventura mentre correva nel parco comunale. “Mi hanno raggiunto e tirato per la canotta, non so cosa volessero da me ma mi sono spaventata. Per fortuna ho visto un conoscente col cane e loro sono fuggiti. Ma io temo che possa accadere di nuovo”.

Non poter più dare sfogo alla propria passione. Per i timori legati al Covid, innanzitutto. Ma anche perché perfino un posto come il parco comunale Girolamo La Penna in pieno giorno può trasformarsi in un luogo insidioso.

La vittima di questa storia è una donna termolese, grande appassionata di corsa e reduce da una disavventura che l’ha turbata profondamente.

Il suo racconto è pulito, accompagnato da una legittima richiesta di anonimato per ragioni di delicatezza. “Chiedo di non espormi pubblicamente, ho ancora molto timore e sicuramente – ammette – dopo quello che è successo non andrò più a correre al parco, che pure è un luogo che ho sempre amato”.

L’episodio le ha lasciato addosso una sensazione spiacevole che le è rimasta appiccicata alla pelle. Insieme alla paura di quello che sarebbe potuto accadere se non avesse avvistato un conoscente. Da qui la decisione di riferire l’accaduto, per mettere in guardia le persone – soprattutto le donne – dal rischio di fare brutti incontri anche in un luogo ameno e pacifico come il giardino pubblico della città.

Parco Termoli

“Mi piace correre, è la mia passione, il mio modo di sfogarmi. Prima andavo a correre allo stadio, ma con l’inizio dell’epidemia il Comune ci ha negato l’accesso” racconta lei. Da quando è scattata la cosiddetta Fase 2, la donna ha ricominciato a praticare lo sport – consentito dalle disposizioni nazionali – ma non ha un posto dove poter mettere in moto le gambe e sentire il piacere della fatica. “Sul lungomare non ci vado, c’è troppa gente. Non voglio rischiare di contagiarmi”.

Così ha scelto il parco comunale. “Stavo correndo all’altezza del ponticello, a un certo punto ho visto due ragazzi. Erano le 8 del mattino, avevano bottiglie vicino e credo che avessero trascorso la notte fuori senza fare rientro a casa. Chissà, forse erano anche alticci”.

Il suo racconto continua: “Hanno iniziato a corrermi dietro e a un certo punto mi hanno raggiunta e mi sono sentita toccare. Mi hanno tirato la canotta, improvvisamente. Non so cosa volessero fare, ma per fortuna, girandomi attorno, ho visto una persona che conosco e l’ho chiamata a gran voce. Ho urlato. Lui era col cane, mi ha visto e ha dato segno di riconoscermi, anche se eravamo distanti. Questo forse ha spaventato i due, che si sono fermati. E io sono riuscita a scappare via”.

Quindi è tornata a casa, e a mente fredda ha deciso di raccontare l’episodio. “In vita mia mi è capitato di peggio, ma di sicuro ora non andrò più a correre al parco da sola”.

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