Burocrazia, multe, autocertificazioni

La difficile ripartenza delle imprese molisane, tra “valutazione del rischio” e controlli. “Serve chiarezza, no accanimento”

Da Confcommercio a Confcooperative, le associazioni di categoria chiedono maggiore chiarezza sulle autocertificazioni e sulla documentazione da inviare alla Regione per le riaperture sicure. L'Unione delle cooperative auspica "controlli giusti, che però tengano conto della buona fede". Una proposta: "Si potrebbe diffidare l'impresa con una serie di prescrizioni da verificare in una successiva verifica".

La ripartenza per le aziende, per chi ha un’attività commerciale, per i piccoli e grandi imprenditori, inutile girarci intorno, è dura. E non solo per i due mesi di lockdown e per gli evidenti problemi economici con cui convivere. In effetti, ci si mette anche la burocrazia a rendere meno agevole la vita. Confcommercio Molise, in rappresentanza di diverse associazioni, chiede chiarimenti urgenti al presidente della Regione, Donato Toma, in relazione all’ordinanza numero 31 del 17 maggio, nonché all’Ispettorato del Lavoro del Molise, al SC Prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, al Questore di Campobasso, al Prefetto di Campobasso e al Prefetto di Isernia.

Qual è l’oggetto della richiesta? “Si rende necessaria in merito all’interpretazione dell’articolo 1 del Decreto del 17 maggio 2020 che ha subordinato la ripresa delle attività dei servizi di ristorazione, delle attività inerenti ai servizi alla persona e delle attività degli stabilimenti balneari, al preventivo accertamento da parte delle regioni della “compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori” e all’individuazione di protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio”.

 

In questo senso, l’ordinanza dice che tocca alle attività stesse trasmettere alla Direzione Generale della Salute della Regione Molise un documento di valutazione rischi, sottoscritto dal legale rappresentante, con il quale si dichiarano le misure adottate in ottemperanza alle indicazioni contenute nell’allegato dell’ordinanza.

Le associazioni di categoria del commercio, dell’artigiano e delle piccole e medie imprese (Confcommercio Molise, Casartigiani Molise, Confartigianato Molise, Unione Regionale Artigiani (U.R.A.)-Confederazione Libere Associazioni Artigiane Italiane (C.L.A.A.I.) e CNA Molise (Confederazione Nazionale dell’Artigiano e della Piccola e Media Impresa) segnalano che ad alcune attività che sono state controllate è stato precisato che, oltre all’autocertificazione dell’applicazione delle linee guida, va inviato il Documento di valutazione dei rischi. Per questo, “chiedono di chiarire urgentemente se l’autocertificazione è limitata alla valutazione del rischio contagio da Coronavirus, in linea con le indicazioni dell’ordinanza”.

L’applicazione delle misure vale anche per le ditte individuali, molte delle quali non operano con personale dipendente e che pertanto non sono obbligate alla valutazione dei rischi e alla conseguente elaborazione del documento di valutazione dei rischi.

Sul tema dei controlli già in atto da parte degli organi preposti, interviene anche Confcooperative Molise, che dice subito: “La riapertura delle attività dà fiducia per la ripresa economica della Regione Molise ma crea anche una serie di preoccupazioni dovute alla corretta applicazione dei Protocolli e Direttive Sanitarie emanate dalle istituzioni preposte. Infatti, la tempistica tra emanazione delle suddette direttive e la riapertura delle attività economiche non mette in condizione le nostre cooperative a svolgere correttamente gli adeguamenti previsti”.

Da ultime notizie raccolte, continuano dall’Unione regionale, “ci risultano essere partiti con tempestività i controlli da parte degli organi di vigilanza e che in poche ore sono state comminate sanzioni importanti ad imprese molisane. Confcooperative Molise è per la legalità a tutela della salute pubblica, ma non vorremmo che il regolare controllo degli organi competenti diventi un accanimento contro chi con grandi difficoltà cerca di ricominciare con fiducia a creare economia. Ci aspettiamo dalle istituzioni una direttiva che dia indicazioni sull’applicazione di una certa flessibilità da parte degli organi di vigilanza nel compimento del loro lavoro di verifica e controllo confidando in una loro sensibilità per le imprese che operano in buona fede e, di contro, essere rigidi per chi è in malafede”.

Come rendere pratica la sensibilità? “Verificare il grado di gravità dell’inadempimento, diffidare l’impresa con precise prescrizioni da sanare entro un certo termine e procedere ad un successivo controllo con l’applicazione corretta delle sanzioni in caso di ripetuta negligenza. Contestualmente, invitiamo le Cooperative aderenti ad adempiere con attenzione all’applicazione dei protocolli e direttive sanitarie. A tale riguardo Confcooperative Molise si rende disponibile a segnalare validi professionisti con maturata esperienza nel campo della sicurezza sanitaria e del lavoro”.