Termoli - verso un'estate di sofferenza

Spazi fra ombrelloni, mascherine, termoscanner? Nei lidi si comincia a ripensare la spiaggia

A Termoli iniziate le piccole operazioni di pulizia dell’arenile in vista della bella stagione, seppure ancora fitta di incognite. Come affronteremo le agognate vacanze al mare questa estate? Nessuno può dirlo ancora, ma una cosa è certa: gli stabilimenti potranno lavorare, sebbene sembri scontato il “taglio” sul numero di ombrelloni per garantire il distanziamento. Ancora dubbi sulle mascherine da indossare perfino a mollo: molto dipenderà dall’andamento della epidemia.

Come andremo al mare quest’anno? Tutte le incognite sono ancora aperte, ma una cosa non si discute: al mare si potrà andare. Impossibile anche solo immaginare una stagione senza bagno rinfrescante, lettino e ombrellone. E di questo sono convinti i balneatori di Termoli, principale località turistica marina del Molise, che hanno iniziato i preparativi in vista della bella stagione con passaggio di ruspe per la rimozione dei detriti depositati sulla sabbia dalle mareggiate dei mesi scorsi, avviando anche piccoli lavori di manutenzione. “Sarà una estate di sofferenza e restrizioni” il commento unanime degli operatori, che però non demordono e si fanno coraggio, consapevoli che in questo momento delicato e segnato dall’incertezza qualsiasi investimento è un rischio enorme.

Spiaggia aprile 2020

“Ma un’alternativa non c’è. Anzi, l’alternativa è chiudere baracca”. E loro, invece, vogliono lavorare. E continuare a offrire un servizio che stavolta, lo sanno benissimo, dovrà fare i conti con restrizioni, limitazioni (probabili) all’ingresso, utilizzo di dispositivi di protezione e controllo. Significa soldi, denaro da mettere in campo per attenersi alle disposizioni, e significa anche sacrificio perché, alla vigilia di una fase di ripartenza generale individuata come Fase 2 dal Governo, per il turismo del mare non esiste alcuna certezza.

“Non sappiamo nemmeno chi potrà andare al mare” ammette qualche balneatore alle prese con lo studio – per ora ancora teorico – delle possibili soluzioni-argine alla regola principale che impone il distanziamento.

Il riferimento è al turismo nel suo complesso, al fondato rischio che l’estate 2020 sarà un periodo da trascorrere ognuno nella sua terra, rinunciando ai viaggi. Termoli, in questa ancora ipotetica prospettiva, potrebbe dover fare a meno degli stranieri e dei visitatori del nord Italia, che costituiscono il target principale dei mesi tradizionalmente destinati al mare.

“Non sappiamo niente, nemmeno se in spiaggia potranno venire dalle regioni vicine, figuriamoci parlare dei viaggi in Europa”.

Spiaggia aprile 2020

Intanto, complici giorni di bel tempo e sole, davanti a un mare cristallino e talmente calmo (oggi, lunedì 27 aprile) da avere il retrogusto beffardo della mela proibita, si procede a qualche sistemazione delle strutture, si valutano le tinteggiature, si ricalcolano per l’ennesima volta i “confini demaniali” nei quali andranno sistemati ombrelloni in numero maggiore possibile, ma non superiore a quello che la distanza necessaria impone. Potrebbe significare, tradotto in numeri, rispettare dai 4 ai 5 metri di spazio tra un ombrellone e l’altro invece dei canonici 3 metri: un limite previsto dai regolamenti che però, nella pratica della spiaggia locale, talvolta viene sacrificato. Di sicuro gli assembramenti sotto l’ombrellone non saranno consentiti, e difficilmente assisteremo alle scene cui siamo abituati e perfino affezionati di famiglie riunite al sole, di comitive che giocano a carte insieme.

La riduzione del numero di ombrelloni, al di là di soluzioni come il plexiglass accantonate ancora prima di essere progettate, sarà la principale innovazione che l’estate imporrà agli stabilimenti molisani e italiani.

Spiaggia aprile 2020

Il settore sta perfezionando l’analisi di strumenti filtro e controllo come i termoscanner per misurare la temperatura a chiunque varchi la “soglia” dell’arenile e di app pensate ad hoc per gestire gli ingressi, evitare servizi al bar e favorire il servizio sotto l’ombrellone.

Se si dovrà indossare, oltre al costume, anche la mascherina, nessuno può dirlo. I pareri sono contrastanti, e direttive non ce ne sono. Le Regioni procedono secondo la loro esperienza e la loro autonomia.

A Rimini per esempio, tra le tante proposte in campo, si sta studiando un apposito servizio delivery, con pranzo e cena sotto l’ombrellone in una fascia oraria allungata che va dalle 12 alle ore 24. Ma tutto questo senza sapere ancora come funzionerà, e in attesa del nulla osta ai lavori di manutenzione veri, quelli più importanti, che forse potranno partire dal 4 maggio. I balneatori chiedono chiarimenti senza i quali hanno le mani legate e rischiano di sprecare soldi e tempo. E non è escluso che, in assenza di dritte preziose e tempestive, più di qualcuno possa rinunciare alla “stagione”, con un ulteriore perdita economica e di offerta. “Già sarà un’estate di sofferenza, sacrifici. Se poi non ci danno il tempo di organizzarci non se ne parla proprio” ammette qualcuno, senza celare un vivo disappunto per come finora il discorso spiagge e mare sia passato sotto silenzio.

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