Termoli

San Timoteo in affanno: mancano medici e regia per gestire sospetti Covid. Dottoressa positiva, timori per Chirurgia. E Ortopedia rischia di chiudere

Intanto la denuncia di Angelo Primiani (M5S) che ha diffidato la Asrem per le procedure concorsuali ferme e la burocrazia che non sta al passo con l’emergenza

C’è un clima di grande preoccupazione all’ospedale San Timoteo di Termoli, e non soltanto perché una dottoressa della Chirurgia è risultata positiva al Covid. Il problema – ammettono dai vari reparti che sono tornati a effettuare ricoveri dopo la lunga chiusura dovuta a casi di infezione tra il personale sanitario – è la carenza di organico. In pratica mancano i medici. E manca la vicinanza, il sostegno dei vertici aziendali e dei riferimenti regionali.

“C’è un senso di abbandono” dichiarano, senza potersi esporre, i sanitari del nosocomio adriatico. Dove tra l’altro resta inspiegabile il contagio di un medico che da settimane non frequenta altro posto se non il suo ospedale, il suo posto di lavoro. La domanda che ci si pone è pertanto legittima: ci sono dispositivi di protezione sufficienti?

DISPOSITIVI SICUREZZA ARRIVATI SOLO GRAZIE A SOLIDARIETA’

In realtà ventilatori e mascherine (che non abbondano di sicuro) finora sono arrivati soprattutto grazie alla solidarietà delle persone, attraverso raccolte private di associazioni e cittadini sensibili che hanno rifornito il San Timoteo di quel minimo indispensabile a operare in sicurezza. E’ quello che sostengono gli operatori, o almeno, la maggior arte di essi. La Direzione Generale replica che sostenendo che il san Timoteo, in quanto pubblico ospedale, è stato rifornito di tutti i dispositivi di protezione individuale. A breve dovrebbe essere pubblicato l’elenco completo di quello che è arrivato in ospedale, e da parte di chi.

Resta intanto da capire e ricostruire come abbia fatto la dottoressa  a contrarre l’infezione. Non c’è alcuna certezza infatti sul collegamento con la giovane operatrice di casa di riposo residente a Petacciato che doveva essere sottoposta a un piccolo intervento chirurgico e che, prima di entrare in sala operatoria, ha scoperto di aver contratto a sua volta il virus. Ma la giovane non è entrata in collegamento diretto con la dottoressa, la quale tra l’altro è stata sottoposta a tampone il giorno precedente alla visita chirurgica. Potrebbero essere situazioni scollegate, che richiedono ora una ricostruzione della mappa epidemiologica più complessa del previsto.

Proprio quando sembrava che le cose stessero andando meglio sul fronte del contagi, la nuova impennata di casi fra gli operatori della residenza per anziani Opera Serena e il caso di positività in ospedale ripropongono paure mai del tutto sopite e fanno temere uno stop di alcune attività ospedaliere. Il reparto di chirurgia è tra i più delicati perché conta il maggior numero di medici ed effettua il maggior numero di ricoveri. “Se dovesse chiudere addio, sarebbe un disastro per l’ospedale e la sanità del territorio” ammettono dalla struttura.

MEDICI AMMETTONO: “MANCANO DIRETTIVE CHIARE PER GESTIONE SOSPETTI COVID”

C’è una generale sensazione di sfiducia verso una “cabina di regia” che non starebbe impartendo con chiarezza le direttive su come procedere in caso di sospetti Covid. Si verificano situazioni in cui i pazienti che transitano per il Pronto Soccorso, reparto sovraccaricato di lavoro perché funge da filtro per tutti gli arrivi, non vengono sottoposti a consulenze specialistiche in quanto i medici stessi delle diverse unità operative hanno paura di avvicinarsi a pazienti con una diagnosi incerta. Pesa la mancanza di direttive chiare, e il fatto che i dispositivi di protezione siano pochi e non sempre conformi agli standard di alta garanzia non migliora sicuramente la gestione interna.

EMERGENZA MEDICI IN CORSIA: SOLO 2 DOTTORI IN ORTOPEDIA

Il problema è anche un altro, e cioè l’assenza di medici. Vale per molte unità operative semplici, come Urologia, Otorino. E vale specialmente in reparti che ormai registrano un collasso vero, a cominciare da Ortopedia: qui i dottori in servizio sono 2. Non bastano nemmeno a garantire la normale turnazione di una giornata, figurarsi il resto. Fuori dai microfoni, in un’atmosfera di timori e incertezza, qualcuno lo ammette: “Tra poco bisognerà trasferire perfino le persone con una banalissima frattura di femore. A quel punto cosa faremo?”. Interrogativo dal quale ne deriva un altro: si può definire ospedale a garanzia della salute sia di dottori che di infermieri che di pazienti un luogo in cui si naviga a vista e si devono fare i conti giorno per giorno?

CONCORSI FERMI, DIFFIDA DI PRIMIANI (M5S) ALLA ASREM

Dall’altra parte la difficoltà estrema a reperire personale, e la denuncia dell’esponente pentastellato Angelo Primiani. “L’emergenza Coronavirus rende ancor più pressante la necessità di reperire medici specialisti disposti a lavorare in Molise, tuttavia già in tempi normali trovarli è impresa ardua, nonostante lo scorso anno il Decreto Calabria abbia posto fine al blocco del turnover e permesso di bandire concorsi. L’assunzione dei medici e degli infermieri registrata negli ultimi mesi è certamente positiva, tuttavia ci sono ancora troppi bandi aperti che non giungono a conclusione. Esaminando le ultime procedure concorsuali, infatti, scopriamo che in realtà in Molise ci sono posizioni appetibili per i medici, soprattutto giovani, ma la lentezza e l’inefficienza degli apparati amministrativi dell’Asrem impediscono di assumere chi vince i concorsi”.

angelo primiani m5s

Un esempio è l’avviso pubblico per assumere a tempo indeterminato cinque Dirigenti Medici Specialisti in Pediatria con competenza in Neonatologia. “Nonostante il bando pubblicato a luglio 2019, le graduatorie di merito sono state approvate solo sei mesi dopo, a gennaio 2020. A marzo 2020, addirittura, con delibera n. 39 del Direttore Generale Asrem, Florenzano, si è preso atto dell’esito della graduatoria, ma dopo nove mesi i medici non sono stati ancora assunti. Non solo. Sembra che, intanto, alcuni vincitori del concorso, non avendo mai ricevuto da Asrem le comunicazioni propedeutiche a sottoscrivere il contratto di lavoro, abbiano già accettato rapporti di collaborazione con Aziende sanitarie in altre regioni. E non è finita, perché il 14 aprile scorso l’Azienda sanitaria ha pubblicato un nuovo avviso per il ‘conferimento di 5 incarichi libero-professionali a medici specialisti in Pediatria’. In pratica – spiega il portavoce M5S – ha aperto lo stesso bando che ha già una graduatoria, ma che non è stato mai portato a compimento”.

 

Anche in situazione d’emergenza, conclude Primiani – “siamo in balìa di una burocrazia che di fatto pesa sulla sanità molisana e sui servizi ai cittadini. La situazione è ormai intollerabile, quindi – conclude Primiani – ho depositato una diffida formale ai vertici Asrem affinché si proceda con massima celerità a concludere le procedure concorsuali”.

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