40 strutture in molise

Proteggere gli anziani mantenendo le distanze, il rebus delle Case di riposo

Come si fa a mantenere il distanziamento sociale all’interno di una casa di riposo? Il problema è di grande attualità in tutta Italia e chiaramente anche in Molise, dove purtroppo sono tanti i casi di coronavirus all’interno delle strutture pensate per far trascorrere gli ultimi anni di vita a tanti anziani in serenità e con adeguata assistenza sanitaria.

In Molise sono oltre 40 le ‘case dei nonni’ operative e sparse un po’ in tutto il territorio regionale. Di queste, purtroppo sinora è emersa la positività al covid-19 di diversi ospiti a Cercemaggiore e in una delle due di Agnone. Inoltre alcuni degli ospiti della struttura di Cercemaggiore, trasferiti all’interno dei locali dell’ospedale Vietri di Larino, sono risultati positivi.

Il problema esiste ed è chiaro come proprio queste persone, in là con gli anni e molto spesso affette da altre patologie, siano le più fragili in questo frangente. A Montenero invece, gli infermieri della casa di riposo ‘Villa Santa Maria’ hanno coraggiosamente scelto di non lasciare la struttura in queste settimane proprio per non mettere a rischio contagi gli ospiti.

Gli infermieri che non lasciano soli gli anziani: “Non torniamo a casa, qui la speranza è contagiosa”

Ma il problema esiste un po’ dappertutto. A Ripabottoni ad esempio, gli anziani sono alloggiati in camere doppie. La cooperativa che gestisce la struttura ha chiesto di utilizzare altre stanze attualmente libere, ma si è incredibilmente scontrata contro un muro di burocrazia che frena possibili decisive modifiche urgenti e mette a rischio la salute degli anziani, nonché degli operatori.

L’imbecille istituzionale

E poi c’è anche un altro grosso problema. In quelle strutture in cui qualche operatori si è ammalato, i gestori faticano a trovare personale. La paura c’è, non si può negare. Sia per gli anziani, che per gli operatori sanitari.