Emergenza coronavirus

Il direttore generale Asrem: “Panico ingiustificato, siamo organizzati. Ognuno faccia la sua parte e rispetti le regole di prevenzione”

Intervista a Oreste Florenzano, da pochi giorni nuovo Direttore generale dell’azienda sanitaria. “La rete sta funzionando bene e stiamo predisponendo un Piano Operativo straordinario per fronteggiare possibili nuovi scenari”. Il panico, spiega a Primonumero.it il direttore, “è ingiustificato, come lo è l’allarmismo. Io sono sereno perché sono certo che adottando i principi precauzionali riusciremo tutti insieme a superare questa criticità”. Il suo è un invito alla popolazione a seguire le regole di igiene e profilassi “ma senza paura”.

Si fanno le ore piccole alla Asrem, l’azienda sanitaria del Molise che sta fronteggiando l’emergenza coronavirus con i primi tre casi di positività all’infezione, circoscritti a una famiglia di Montenero di Bisaccia. Si lavora senza tregua e con un obiettivo comune: “Parliamo della sicurezza della popolazione, è doveroso dare le risposte che ci si aspetta”. Il direttore generale Oreste Florenzano, freschissimo di nomina, non si sottrae alle domande e malgrado gli impegni di una giornata convulsa che si apre con la conferma di tre contagiati, trova il tempo per spiegare cosa si sta facendo e come si sta svolgendo il lavoro del personale sanitario, medico, amministrativo che, precisa, “ha uno straordinario spirito di abnegazione. Finora non mi hanno detto un no che sia uno, tutti stanno triplicando gli sforzi per far funzionare al meglio la rete dell’emergenza”.

E la rete finora ha funzionato?

“Alla perfezione. Gli ulteriori due pazienti che abbiamo riscontrato fra la serata di ieri e la mattina di oggi sono stretti congiunti del paziente uno e quindi possiamo dire che la catena dei controlli ha funzionato. Non solo, ha funzionato anche il percorso per l’arrivo dei pazienti in ospedale perché tutti e tre casi sono arrivati con il 118 e quindi con un canale protetto, in modo da non creare disservizio nel pronto soccorso o in altre strutture”.

50 anni, Oreste Florenzano arriva dalla Asl di Benevento e dallo scorso sabato sta coordinando le emergenze della sanità molisana, alle prese non solo con una indubbia carenza di medici ma, ora, anche con questa incognita sanitaria che si chiama Covid-19.

Perché è essenziale che la rete funzioni?

“Perché il rischio che dobbiamo evitare il più possibile è quello di creare una diffusione all’interno dell’ospedale, che poi ci porterebbe a delle ulteriori complicazioni”.

Come stanno i tre pazienti ricoverati al Cardarelli?

“In condizioni discrete, non riscontriamo delle criticità e nessuno ha bisogno di terapia intensiva. Siamo in attesa del tampone di verifica dell’Istituto superiore di sanità”.

Il reparto di malattie infettive del Cardarelli è l’unico del Molise, con solo 3 posti letto. Se ci dovessero essere più contagiati che hanno bisogno di cure ospedaliere nello stesso momento, come si farà?

“Siamo preparati a questa evenienza anche sulla scorta della circolare ministeriale di ieri pomeriggio che sollecita tutte le strutture sanitarie a organizzarsi in tal senso. Già ieri sera abbiamo cominciato ad abbozzare un Piano operativo per l’ampliamento dei posti letto sia di terapia intensiva che di malattie infettive”.

L’allarmismo è giustificato?

“Assolutamente no. Predisporre un Piano non significa che ci stiamo preparando a chissà quale disastro, ma semplicemente che stiamo trovando in maniera razionale le risposte pratiche qualora lo scenario attuale subisca modifiche. Stiamo approntando delle strutture idonee che ci consentiranno, nella eventualità malaugurata che dovesse crearsi una situazione di maggiore impatto, di rispondere al meglio. Il piano è in fase di ultimazione e sarà definito oggi stesso in Regione con la direzione Generale della Salute”.

Ritiene che le misure adottate finora per arginare il fenomeno siano troppo dure, e che invece siano misure di contenimento adeguate alla circostanza?

“Ritengo che i molisani, come tutti gli italiani in questo momento, e non solo, debbano rispettare le direttive che sono state impartite dal Ministero della Salute. Le misure da adottarsi sono state stabilite a livello nazionale e regionale con appositi studi approfonditi”.

Lei concorda?

“Nel modo più convinto, e invito tutti a vivere con serenità, per quanto possibile, questo momento. E’ ovvio che di fronte a una situazione che ci vede coinvolti per la prima volta, e alla quale non siamo abituati, le persone possono essere colte da una preoccupazione forse anche ingiustificata, visto che ci sono delle opportunità di soluzione già indicate e chiarite”.

Florenzano Micone Scarlatelli consiglio regionale coronavirus

La profilassi pertanto è fondamentale in questo momento.

“È la cosa più importante, e tutti devono svolgere il proprio compito, ognuno nel suo ruolo, per rispettare quello che è stato indicato nelle  disposizioni rese note: il lavaggio frequente delle mani piuttosto che una modalità di saluto meno espansiva un po’ più distaccata, e soprattutto il rispetto dei percorsi che significa non presentarsi al Pronto soccorso con il sospetto di stare poco bene, ma rivolgersi ai numeri che sono stati istituiti. Questo ci consente di affrontare in sicurezza l’eventuale insorgere dell’infezione”.

Parte della popolazione è spaventata. Lei, come massima autorità della Asrem, cosa può dire a quei cittadini che temono scenari irreversibili?

“Che il panico è ingiustificato, come lo è l’allarmismo. Io sono sereno perché sono certo che adottando i principi precauzionali riusciremo tutti insieme a superare questa criticità. Invito la popolazione a seguire queste misure di prudenza e buon senso, esortandola a non avere paura”.

Un piccolo sacrificio nel cambio temporaneo di abitudini dunque è consigliabile?

“Ovviamente sì, bisogna vivere con un po’ di attenzione ma non sto certo parlando dell’eliminazione dei contatti sociali, bensì solo di attenersi alle disposizioni note, affisse in tutti i locali: cura dell’igiene prima di tutto, mantenere una certa distanza (almeno un metro secondo le indicazioni ministeriali, ndr) e evitare luoghi chiusi affollati per quanto possibile. Ma senza panico, non siamo a  Chernobyl”.

Come ha trovato la Asrem del Molise e la situazione degli ospedali e delle strutture territoriali?

“Ne approfitto per ringraziare tutti gli operatori: sono loro l’essenza della sanità e stanno lavorando con uno spirito di sacrificio straordinario e una enorme disponibilità. Tutti, dal personale sanitario a quello medico, dalla rete territoriale al 118 agli amministrativi al personale di farmacia che sta controllando l’arrivo dei dispositivi di protezione. Malgrado le criticità che mi hanno rappresentato e che sto verificando direttamente da qualche giorno, a cominciare dalla carenza di personale, finora nessuno si è tirato indietro davanti al grande aumento del carico di lavoro. La stessa disponibilità l’ho trovata nella direzione generale della Salute, nella Regione che ci sta sostenendo in questa attività e nel Consiglio regionale che stamattina mi ha convocato perché giustamente i consiglieri volevano informazioni dirette”.

 

 

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