Isernia

Guardia medica positiva al coronavirus, in Tribunale accessi limitati e disinfestazione

Aumentano i livelli di guardia a Isernia dove una dottoressa che domenica scorsa ha prestato servizio in guardia medica è risultata positiva ai test per accertare l’infezione da covid-19. Altri tre medici sono stati posti in quarantena a scopo precauzionale.

E’ in questo contesto che sono state diramate le nuove misure precauzionali stabilite dal presidente del Tribunale di Isernia Enzo Di Giacomo, dal procuratore Carlo Fucci e dal presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Isernia Maurizio Carugno. Una nuova circolare è stata diramata oggi – 6 marzo – a tutti i magistrati e al personale amministrativo (incluso il locale Consiglio dell’Ordine Forense).

Innanzitutto, bisognerà dichiarare sotto la propria responsabilità se si è andati o meno nella guardia medica dell’ospedale di Isernia nei week-end (sabato e domenica) degli ultimi 30 giorni. In caso di dichiarazioni affermative, si assumeranno le opportune misure conseguenziali. Stesso discorso se in guardia medica si è recato un parente con cui si vive insieme.

Inoltre, la Conferenza Permanente presso il Tribunale di Isernia ha ulteriormente modulato le misure restrittive già adottate, limitando gli accessi nei singoli uffici (cancellerie e segreterie ad esempio) del Palazzo di Giustizia, dove non si potrà accedere più di una persona alla volta, ad eccezione delle attività che comportino necessariamente la compresenza di più persone.

Ed ancora, sempre oggi, il Presidente del Tribunale di Isernia, il Procuratore della Repubblica di Isernia ed il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Isernia hanno stipulato un apposito protocollo di intesa al fine di regolamentare l’astensione dalle udienze proclamata dall’Organismo Congressuale Forense, che potrà essere richiesta anche per via telematica (e quindi senza recarsi personalmente presso il Palazzo di Giustizia o presso gli Uffici del Giudice di Pace del circondario) dagli interessati sia per le cause civili che per quelle penali.

Al tempo stesso nel Palazzo di Giustizia di Isernia continuano ad essere attuate le  misure e le regole di comportamento adottate dalla Conferenza Permanente, quali la misurazione a distanza con termometro-laser a raggi infrarossi della temperatura di tutti coloro che intendono accedere al Palazzo di Giustizia.

“Proprio in questi giorni ed anche oggi – si legge in una nota – è stata rilevata una temperatura superiore ai 37° a varie persone (avvocati e testimoni) che intendevano accedere al Palazzo di Giustizia ed il loro accesso è stato inibito, dandone avviso all’autorità sanitaria e fornendone le relative generalità”.

 

In Tribunale poi sono stati installati distributori di disinfettante, affissi i manifesti relativi alle regole comportamentali (ad esempio il divieto di stringersi la mano), mentre alcuni dipendenti sono stati spostati in stanze singole o dotati di guanti di lattice e mascherine.

Alcune udienze e procedimenti civili e penali sono state invece rinviate “a seguito di appositi esoneri”. Infine il Palazzo di Giustizia è stato al centro di operazioni di pulizia e disinfestazione ordinaria e straordinaria.

“In caso di mutamento della situazione – riferiscono ancora dal Tribunale pentro – la Conferenza Permanente valuterà l’adozione di ulteriori misure eventualmente ancor più restrittive, sempre modulandole al fine di adattarle alla situazione stessa ed evitando di creare panico o allarmismi.

A parte i predetti rinvii delle udienze in conseguenza dell’astensione proclamata dall’Organismo Congressuale Forense ed a parte i rinvii delle udienze e/o attività cui qualche singolo magistrato è stato autorizzato, non risulta invece possibile procedere alla sospensione delle udienze e delle attività giurisdizionali ed amministrative, come richiesto ancora una volta dalla locale Camera Penale, forse a quest’ultima sfuggendo che tanto risulta inibito dalla vigente normativa e che ciò sarà possibile solo a seguito di apposito provvedimento delle Autorità governative nazionali, provvedimento questo peraltro sollecitato dalla Magistratura e dalla Avvocatura anche a livello locale”.