Coronavirus & economia

Controlli di Polizia e vigili urbani in bar e ristoranti: “Ingressi limitati o multe”. Clienti ‘spariti’ nei negozi

Le forze dell'ordine chiamate a controllare il rispetto del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. "In bar, pub e ristoranti bisogna rispettare la distanza di un metro e sono state sospese le autorizzazioni degli eventi", spiega il sindaco di Campobasso dopo l'ultima riunione in Prefettura. "Nelle palestre consentite sole le attività individuali, vietate quelle collettive". L'appello ai cittadini: "Siate responsabili, dobbiamo limitare i contagi: in Terapia intensiva i posti sono limitati".

Dai giorni della folla e della corsa all’acquisto di ogni ben di Dio (“ci sono state persone che hanno riempito i carrelli e speso fino a 600 euro”, dice una commessa del centro commerciale ‘Pianeta’ di Campobasso) ai giorni in cui i clienti sono ‘spariti’ nei negozi. Non solo i grandi empori cinesi, il coronavirus ha provocato una brusca frenata pure degli affari degli esercizi commerciali italiani: probabilmente i timori di un contagio e le nuove misure precauzionali (il rispetto della distanza di almeno un metro ad esempio) hanno scoraggiato le persone a ‘mettere il naso’ fuori di casa.

E così si disdicono appuntamenti dalla parrucchiera o dall’estetista. I più anziani – i soggetti più a rischio in questa infezione – delegano i figli e i nipoti per la spesa o le commissioni.

In alcuni casi gli stessi commercianti hanno provveduto ad aumentare le misure igieniche all’interno dei locali: prodotti disinfettanti esposti all’esterno, a disposizione di chi entra per sorseggiare il caffè o l’aperitivo, ad esempio. Qualche ottico ha affisso cartelli chiedendo alla clientela di disinfettare le mani prima di provare gli occhiali.

Più difficile far rispettare le altre misure previste nel decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, ad esempio quella della distanza di un metro tra le persone.

A Campobasso, dopo una riunione in Prefettura, l’amministrazione guidata da Roberto Gravina ha predisposto appositi controlli da parte dei vigili urbani in bar e locali. “Nelle attività di ristorazione – bar, pub, ristoranti – gli ingressi dovranno essere contingentati e dovrà essere rispettata la distanza minima di un metro tra gli avventori in base alle prescrizioni. Come da accordi con tutte le forze dell’ordine operanti sul nostro territorio, l’amministrazione comunale provvederà a richiedere alla Polizia Municipale azioni di controllo per il rispetto delle prescrizioni del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 4 marzo”.

E “chi non le rispetterà, sarà multato”.

Anche perchè, ha ricordato il primo cittadino del capoluogo, “sono sospese le autorizzazioni di pubblico spettacolo e/o la concessione di autorizzazione relativi ad eventi”. 

Inoltre l’assessore comunale  al Commercio, Paola Felice, ha inviato una nota alle associazioni di categoria per richiedere la diffusione ai propri associati, delle informazioni sulle misure del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 marzo in merito alla sospensione degli eventi e al rispetto delle misure di prevenzione igienico sanitarie.

coronavirus commercio Campobasso

“Anche nei supermercati – ha detto ancora Gravina – bisogna limitare gli ingressi e alle casse bisognerà rispettare la distanza di un metro, come se si fosse in banca. I ristoratori dovranno diminuire il numero dei coperti, nei bar gli ingressi devono essere contingentati, nei banconi bisognerà rispettare la distanza di un metro. Anche in palestra sono vietate le attività collettive, mentre sono consentite quelle individuali. Bisogna rispettare la distanza prescritta. L’obiettivo è limitare il contagio perchè in Terapia intensiva i posti sono limitati e non vogliamo che il sistema sanitario collassi. Quindi chiediamo senso di responsabilità. Stasera (7 marzo) è sabato e Polizia e vigili urbani controlleranno il rispetto delle regole”.

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