Professione cannoniere

Bomber rossoblù: Majella ‘sovrano assoluto’. Sul podio il torese Quicquaro e Basilico

L’attaccante napoletano, che col Campobasso ha giocato due stagioni e mezza, guarda tutti dall’alto con ben 59 reti realizzate tra serie D e C2. A quota 45 troviamo un molisano doc e tra gli artefici della risalita dopo il primo fallimento. Terzo il centravanti calabrese che è rimasto molto legato ai Lupi: segnò 43 reti in 2 soli campionati di Eccellenza.

Questione di feeling, per dirla alla Cocciante. Già, l’attaccante vive, si nutre, si sfama, si disseta in un solo modo: il gol, quella fantastica sensazione di aver gonfiato la rete, quei secondi di goduria pura sotto i propri tifosi, quell’attimo fuggente da acchiappare al volo per ricevere in cambio la gloria. Mestiere esaltante quello del cannoniere, ma pure rischioso. E sì, perché quando segni sei l’eroe e vieni osannato, in tempi di vacche magre puoi però diventare la ‘zavorra’.

 

Per fare gol bisogna avere fiuto, ‘sentire’ la porta. Essere in qualche modo egoisti e un tantino ‘cannibali’ per trasformarsi in bomber. Parolina magica, che pochi possono accostare al proprio nome. Succede ovunque, Campobasso non ha fatto eccezione nel corso del tempo. E di attaccanti veri, prolifici, se ne contano sulle dita di due mani.

 

La speciale classifica è saldamente guidata da uno che alla rete dava del tu. Quel Rosario Majella ribattezzato a Campobasso ‘re dei bomber’ che ha fatto sognare tanti tra il 2007 e il 2009 e poi nel 2013. L’aeroplanino ha sempre volato ad alta quota. In serie D, 27 gol il primo anno (su 34 gare), 23 il secondo (su 36 partite). 9 in 17 match in Seconda divisione il terzo. 59 realizzazioni in 89 presenze col Campobasso. Una specie di cecchino.

 

Per trovare qualcosa di simile bisogna scendere di categoria. Fino ai primi anni novanta, quando dalle ceneri del Campobasso d’oro di Molinari nacque il Football Club Campobasso che ripartì dalla Prima categoria. Segnava a raffica, come una mitraglietta. Era Santo, per tutti Santino, Quicquaro, attaccante di razza di Toro. Dal 1990 al 1993 mise a segno la bellezza di 45 reti: 23 in Prima, 14 in Promozione e 8 in Eccellenza. Una sorta di ‘Ganz’: segnava sempre lui.

 

Sul terzo gradino del podio sale un calciatore che è rimasto legato molto alla città: Mauro Basilico. Media impressionante: 43 marcature in 2 campionati di Eccellenza (55 presenze totali tra il 2002 e il 2004, ndr), prima in coppia con Ciccio Caruso poi con Vincenzo Capuozzo. Peccato che non bastarono per riportare in serie D il Lupo che all’epoca si chiamava Polesiana e poi Nuovo Campobasso.

 

Meritano di essere menzionati tanti altri attaccanti di livello. Perché, al di là dei freddi numeri, bisogna anche e soprattutto ricordare l’importanza di certi calciatori e la differenza di categoria. Il riferimento non può che andare a gente come Guido Biondi, Oscar Tacchi, Nicola D’Ottavio, Guido Ugolotti, Marco Romiti, Giorgio Corona. Per citare i più famosi.

 

Ma anche giocatori quali il primo capitano rossoblù, Mario Ruzzi, o Luigi Marchetti, rispettivamente quarto e quinto assoluti. E poi, Jonatan Alessandro, Riccardo Lazzarini, Sasà Sibilli, Matteo Righi, Pietro Balistreri, Giuseppe Todino. Oppure i difensori-goleador, su tutti due nomi: Antonio Minadeo che di gol ne ha segnati 29 e Ugo Armanetti, a quota 28. Senza dimenticare le 20 reti di Marco Maestripieri.

LA TOP TEN DEI BOMBER ROSSOBLU’

1) Majella 59; 2) Quicquaro 45; 3) Basilico 43; 4) M. Ruzzi 36; 5) L. Marchetti 35; 6) Capuozzo e Todino 34; 8) Lazzarini 33; 9) N. Bellomo 30; 10) Minadeo 29.