Truffa del pacco

Si fingono corrieri e chiedono soldi: incastrati due pregiudicati campani

L'ultimo episodio a Riccia: la truffa ai danni di una persona anziana è stata sventata dai carabinieri. Foglio di via per i due malviventi che avevano chiesto soldi in cambio della consegna di un pacco

I Carabinieri li hanno incastrati proprio nelle vicinanze dell’abitazione a cui avevano telefonato poco prima fingendosi corrieri. Avevano chiesto il pagamento di una cospicua somma di denaro alla persona anziana contattata. “C’è un pacco per voi, quando veniamo ci date i soldi”: più o meno queste le parole utilizzate dai truffatori in azione a Riccia.

I due finti corrieri, due pluripregiudicati campani, già noti alle forze dell’ordine, sono stati fermati dai militari che si sono subito insospettiti: da qualche giorno in paese qualcuno forse li aveva notati e aveva segnalato alle forze dell’ordine la loro presenza. Da qui il controllo dell’auto utilizzata dai due malviventi. Nella vettura sono stati trovati tre telefoni cellulari con altrettante schede sim risultate intestate ad ignare o fantomatiche persone, utilizzabili senza possibilità di essere rintracciati. In questo modo contattavano le loro potenziali  vittime.

Dunque i militari della Stazione Carabinieri di Riccia, coadiuvati dai carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Campobasso, li hanno  fermati. Portati in caserma per i successivi accertamenti, i due campani non hanno saputo giustificare la loro presenza a Riccia e sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Campobasso, nonché allontanati dal territorio con foglio di via obbligatorio prontamente emesso dal Questore di Campobasso.

L’Arma quindi invita la popolazione a tenere gli occhi aperti: “Nonostante la forte campagna di sensibilizzazione portata avanti dai Carabinieri – si legge in una nota – proseguono i tentativi di raggiri ai danni di anziani che ricevono telefonate da parte di sedicenti avvocati, postini, tecnici Enel e altri, i quali, in maniera convincente, con tecniche e raggiri vari, chiedono soldi e preziosi talvolta anche per ottenere risarcimenti su inesistenti incidenti stradali causati da figli o nipoti delle vittime o per la mera consegna di pacchi.

Telefonate che, anche in questo caso, non hanno avuto il fine sperato poiché, grazie anche alla capillare campagna di sensibilizzazione da parte dell’Arma dei Carabinieri, molte delle vittime prescelte sono oramai ben preparate al probabile evento e pronte nell’avvisare i Carabinieri”.

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