Campobasso

Strano caso alle Poste: la pensione non arriva e nessuno sa spiegargli perchè

Dipendente pubblico in pensione da circa dieci anni, da giorni si reca all’ufficio postale senza avere chiarimenti sul motivo per cui non gli è stata ancora bonificata la retribuzione mensile nonostante i solleciti effettuati. Un’anomalia che “adesso è diventata intollerabile perché le rate non aspettano”

Nessuno sa spiegargli perché. Apparentemente non c’è una motivazione: né tecnica, né di altro genere. Ma sta di fatto che la situazione non cambia: mentre altri hanno ricevuto la pensione, per lui non c’è alcun accredito eseguito e né se ne vede traccia nei procedimenti informatici dei vari istituti.

E se i primi giorni ha pensato ad un disguido o ad un ritardo dovuto a chissà quale anomalia del sistema informatico e di trasmissione, adesso la situazione inizia a diventare pesante e a non sostenerla più anche perché nell’ufficio postale di Campobasso, dove è correntista, nessuno degli addetti ha saputo fornirgli una spiegazione “e io – racconta – con la pensione ci campo una famiglia”.

L’ufficio postale del capoluogo rispetto alle sue rimostranze ha spiegato allo sfortunato pensionato di aver inviato un sollecito a Bari e poi a Busto Arstizio tramite posta elettronica ma che “a tutt’ora nessuno si è degnato di rispondere in merito a spiegazioni che sono dovute e legittime”.

Sapeva “perché l’ho letto sui giornali nei giorni scorsi – spiega il pensionato – che le pensioni di febbraio 2020 sarebbero arrivate in ritardo, rispetto a quanto accade di solito”.

E sapeva anche “che le ragioni del ritardo nell’accredito non erano da ricercarsi in errori tecnici o mancanza di liquidità. Molto più semplicemente perché il secondo mese del 2020 inizia con un fine settimana e, come noto, il sabato con la domenica sono giorni nei quali gli istituti di credito non effettuano operazioni di alcun genere. Allora gli importi sarebbero stati accreditati direttamente il 3 febbraio, primo giorno lavorativo utile del mese. Ma se i miei colleghi il 3 febbraio hanno avuto tutti la loro pensione, soltanto io sono rimasto al verde, senza un centesimo, finanziarie da pagare e bollette che aspettano”.

Ed è proprio questa l’anomalia rispetto alla quale il signore non si dà pace e inutilmente ha chiesto spiegazioni alle Poste. Anche perché al terminale dell’ufficio postale della sua pensione, questo mese, non ci sarebbe proprio alcuna traccia. Da qui la decisione di rivolgersi anche ad un avvocato per capire la procedura da seguire e soprattutto denunciare le falle di un sistema, quello italiano, pensionistico e fiscale che “quando deve ricevere non esita a tartassare i cittadini, quando deve dare ciò che ai cittadini spetta, se la prende con comodo incurante dei molteplici disagi che crea ad una popolazione già martoriata da pensioni minime, stipendi bassi e lavoro che non c’è”.

commenta