Salcito

“Hanno affiancato l’auto, poi ho visto il fucile fuori dal finestrino”, il racconto sulla tentata rapina

Il vigilante in una frazione di secondo ha dovuto decidere cosa fare per sottrarsi al pericolo: quindi ha attivato la retromarcia, i banditi hanno fatto lo stesso ma qualcosa sarebbe andato storto alla loro macchina che ha sbandato. L’operatore Ivri ha rapidamente schiacciato sull'acceleratore trovando una via di fuga. Quindi ha lanciato l’allarme alla sede centrale di Campobasso che ha allertato i Carabinieri

Ha avuto sangue freddo e prontezza di riflessi. Sangue freddo perché non ha permesso al panico di giocargli brutti scherzi e prontezza nel decidere che fare e come farlo dopo aver capito che gli stavano tendendo un assalto e che qualcosa nel piano dei malviventi è andato storto.

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L’operatore Ivri  che ieri – sabato 15 febbraio – si è trovato faccia a faccia con i banditi che hanno tentato la rapina alla sua auto portavalori, stava percorrendo il tragitto che dall’Alto Molise conduce a Campobasso, lungo la Trignina. Aveva appena concluso il giro degli uffici postali a lui assegnati, a bordo trasportava circa 25mila euro e stava rientrando in sede, come sempre.

Stava percorrendo i due chilometri di statale all’altezza del comune di Salcito a bordo della Citrone C3 portavalori. Un tragitto pieno di curve, sul quale si procede solitamente a velocità moderata. E così stava facendo anche l’uomo alla guida dal portavalori, quando un’Alfa 147 con vetri oscurati lo affianca per superarlo. Durante la fase di sorpasso, dal finestrino del lato passeggeri, il vigilante vede spuntare la canna di un fucile. Comprende che sta per succedere qualcosa.

La 147 si ferma, l’autista inchioda ancora prima e ha la prontezza di inserire la retromarcia e avviare la corsa all’indietro per una ventina di metri. La 147 fa lo stesso, ma qualcosa non va, perde la direzione. Dall’auto escono almeno in due e uno di loro imbraccia il fucile. Il vigilante segue fiuto e istinto: calcola la via di fuga, pigia il piede sull’acceleratore e scappa.

Auto bruciata salcito

Loro non lo inseguono, l’Alfa probabilmente è in panne. L’autista allerta la centrale dell’Ivri, parte l’allarme alle forze dell’ordine, nel frattempo la 147 viene data alle fiamme e lasciata andare nel dirupo che fiancheggia la strada. Arrivano i carabinieri di Trivento e partono le indagini.

Ci sarebbero intanto una serie di elementi che indurrebbero ad ipotizzare che chi ha agito non sia un professionista delle rapine, ma che potrebbe invece trattarsi di malviventi improvvisati.

Perché l’auto portavalori è dotata di cassetti blindati che contengono il denaro ma se fossero stati rubati, una volta aperti, questi sarebbero esplosi macchiando il denaro. Dunque, in ogni caso la rapina non avrebbe fruttato nulla.

Il fucile. Il dipendente dell’Ivri ai carabinieri non ha saputo fornire indicazioni dettagliate su che tipo di arma fosse, se a una o a due canne. Per fortuna non è stato esploso alcun colpo nonostante la fuga del vigilante.

Poi l’Alfa 147 che probabilmente ha avuto un guasto, quindi l’incendio e la fuga che, non si esclude, possa essere avvenuta a piedi perché la macchina è stata incendiata e abbandonata laddove è stato tentato il colpo.

Tutte ipotesi che insieme ad elementi oggettivi e circostanziati sono al vaglio dei carabinieri di Trivento.

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