Si è svolta presso la Camera di Commercio del Molise la seconda edizione dell’Ecoforum, iniziativa organizzata da Legambiente Molise, Azienda Speciale Serm della Camera di Commercio del Molise – Partner Enterprise Europe Network e Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi del Molise con l’obiettivo di tracciare un quadro relativo alle politiche in atto nel settore dei rifiuti e alle prospettive dell’economia circolare sia a livello nazionale che regionale.
Dopo l’introduzione del Presidente di Legambiente Molise, Manuela Cardarelli,ed i saluti istituzionali del Presidente della Camera di Commercio del Molise e dell’Azienda Speciale Serm Paolo Spina,del Rettore dell’UniMol Luca Brunese e del Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Regionale Quintino Pallante, si sono aperti i lavori della sessione tematica. I diversi ospiti che sono intervenuti si sono confrontati sullo stato dell’arte a livello nazionale sia per quel che riguarda la gestione degli imballaggi a cura del Conai, gli strumenti di tipo relazionale raccontati dall’Enea e l’impatto degli acquisti verdi della pubblica amministrazione sull’economia reale per voce dell’Osservatorio appalti verdi di Legambiente.
La percentuale regionale di raccolta differenziata è pari al 38,4%, in leggero aumento rispetto allo scorso anno ma ancora troppo bassa rispetto a quanto richiesto dalla normativa. La produzione pro-capite di rifiuti indifferenziati nel 2018 è stata pari a 234,6 kg/ab. Per alcuni comuni va segnalata una discordanza tra i dati presenti nella piattaforma dell’Arpa e quanto indicato dall’Ispra. Chiediamo alle amministrazioni comunali di fare attenzione nella compilazione dei Mud in maniera tale da permettere a tutti di avere un quadro più preciso. In Molise, sono 23 i comuni che superano la soglia del 65% di raccolta differenziata nel 2018, in aumento rispetto al 2017, anno in cui erano solo 11.
Di questi comuni, 11 della provincia di Campobasso e 4 di quella di Isernia sono stati insigniti della qualifica “Rifiuti Free”, essendo riusciti a ridurre il residuo secco indifferenziato sotto ai 75 chili per abitante/anno.
Fanno fatica soprattutto le città, le quali non riescono ad attuare politiche idonee per una corretta gestione della raccolta differenziata.
Campobasso nel 2018 è riuscita a raggiungere una soglia pari al 22,1%, crescendo rispetto ai dati 2017, ma ancora troppo poco per una città che sfiora i 50mila abitanti. Isernia arriva al 57,3%, Termoli al 37,9% e Venafro al 16,4%, dati non sufficienti non solo per entrare nella classifica Comuni Ricicloni, ma soprattutto che non rispettano i limiti imposti dalla legge.
A Campobasso si assiste a situazioni poco gradevoli di cassonetti pieni di spazzatura situati ai bordi delle strade. Rifiuti che provengono in parte sia da altri quartieri della città in cui è stato avviato il servizio di raccolta differenziata sia dai comuni limitrofi al capoluogo. Situazione questa che va a peggiorare di molto un dato della città già di per sé basso. “La situazione regionale è molto al di sotto dei limiti imposti dalla legge nonostante le ingenti risorse investite negli anni passati dalla Regione – ha detto Manuela Cardarelli, Presidente di Legambiente Molise – È estremante negativa in 45 comuni molisani, i quali non riescono a raggiungere neanche il 35% di raccolta differenziata. Di questi circa 20 sono sotto la soglia del 10%. Un Molise diviso in due, quindi, dove da un lato ad essere premiati sono i piccoli comuni che hanno attuato buone politiche di gestione dei rifiuti, e che, in qualche caso, tentano di raggiungere addirittura la soglia del 90%. Dall’altro lato invece – ha concluso Cardarelli –molti centri non vedono la raccolta differenziata come una priorità, ma una problematica quasi da non affrontare, senza pensare che è l’unico metodo per risolvere gran parte del “problema rifiuti”.