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Ecoforum Molise: a Campobasso la differenziata decolla poco, va meglio a Isernia

Gli organizzatori hanno proposto alla Regione di dotarsi di una legge in materia di economia circolare. Premiati 23 Comuni Ricicloni del Molise che sono in aumento rispetto allo scorso anno ma ancora pochi. Ferrazzano è il primo, male le città che si attestano su dati che non rispettano ancora i limiti imposti dalla normativa. Una menzione di merito è stata conferita a 3 imprese molisane per il loro impegno nel campo dell’economia circolare

Si è svolta presso la Camera di Commercio del Molise la seconda edizione dell’Ecoforum, iniziativa organizzata da Legambiente Molise, Azienda Speciale Serm della Camera di Commercio del Molise – Partner Enterprise Europe Network e Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi del Molise con l’obiettivo di tracciare un quadro relativo alle politiche in atto nel settore dei rifiuti e alle prospettive dell’economia circolare sia a livello nazionale che regionale.

Dopo l’introduzione del Presidente di Legambiente Molise, Manuela Cardarelli,ed i saluti istituzionali del Presidente della Camera di Commercio del Molise e dell’Azienda Speciale Serm Paolo Spina,del Rettore dell’UniMol Luca Brunese e del Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Regionale Quintino Pallante, si sono aperti i lavori della sessione tematica. I diversi ospiti che sono intervenuti si sono confrontati sullo stato dell’arte a livello nazionale sia per quel che riguarda la gestione degli imballaggi a cura del Conai, gli strumenti di tipo relazionale raccontati dall’Enea e l’impatto degli acquisti verdi della pubblica amministrazione sull’economia reale per voce dell’Osservatorio appalti verdi di Legambiente.

convegno

La percentuale regionale di raccolta differenziata è pari al 38,4%, in leggero aumento rispetto allo scorso anno ma ancora troppo bassa rispetto a quanto richiesto dalla normativa. La produzione pro-capite di rifiuti indifferenziati nel 2018 è stata pari a 234,6 kg/ab. Per alcuni comuni va segnalata una discordanza tra i dati presenti nella piattaforma dell’Arpa e quanto indicato dall’Ispra. Chiediamo alle amministrazioni comunali di fare attenzione nella compilazione dei Mud in maniera tale da permettere a tutti di avere un quadro più preciso. In Molise, sono 23 i comuni che superano la soglia del 65% di raccolta differenziata nel 2018, in aumento rispetto al 2017, anno in cui erano solo 11.

Di questi comuni, 11 della provincia di Campobasso e 4 di quella di Isernia sono stati insigniti della qualifica “Rifiuti Free”, essendo riusciti a ridurre il residuo secco indifferenziato sotto ai 75 chili per abitante/anno.

Fanno fatica soprattutto le città, le quali non riescono ad attuare politiche idonee per una corretta gestione della raccolta differenziata.

Campobasso nel 2018 è riuscita a raggiungere una soglia pari al 22,1%, crescendo rispetto ai dati 2017, ma ancora troppo poco per una città che sfiora i 50mila abitanti. Isernia arriva al 57,3%, Termoli al 37,9% e Venafro al 16,4%, dati non sufficienti non solo per entrare nella classifica Comuni Ricicloni, ma soprattutto che non rispettano i limiti imposti dalla legge.

A Campobasso si assiste a situazioni poco gradevoli di cassonetti pieni di spazzatura situati ai bordi delle strade. Rifiuti che provengono in parte sia da altri quartieri della città in cui è stato avviato il servizio di raccolta differenziata sia dai comuni limitrofi al capoluogo. Situazione questa che va a peggiorare di molto un dato della città già di per sé basso. “La situazione regionale è molto al di sotto dei limiti imposti dalla legge nonostante le ingenti risorse investite negli anni passati dalla Regione – ha detto Manuela Cardarelli, Presidente di Legambiente Molise – È estremante negativa in 45 comuni molisani, i quali non riescono a raggiungere neanche il 35% di raccolta differenziata. Di questi circa 20 sono sotto la soglia del 10%. Un Molise diviso in due, quindi, dove da un lato ad essere premiati sono i piccoli comuni che hanno attuato buone politiche di gestione dei rifiuti, e che, in qualche caso, tentano di raggiungere addirittura la soglia del 90%. Dall’altro lato invece – ha concluso Cardarelli –molti centri non vedono la raccolta differenziata come una priorità, ma una problematica quasi da non affrontare, senza pensare che è l’unico metodo per risolvere gran parte del “problema rifiuti”.

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