Termoli

Il giallo di Vicky a “La vita in diretta”. Il racconto del compagno: “Abbiamo litigato, lei era ingestibile”

Ma per la criminologa Roberta Bruzzone, ospite della trasmissione su Rai Uno, il telefonino lasciato sul molo di Termoli sarebbe un "chiaro depistaggio". L'inviata ha raccolto le testimonianze di vari testimoni e dello stesso compagno della 42enne scomparsa tra il 17 e il 18 dicembre, un termolese di 56 anni che vive a RioVivo.

La scomparsa di Victorine Bucci, 42 anni, diventa un giallo nazionale. Mentre stasera della donna sparita misteriosamente a Termoli la notte tra il 17 e il 18 dicembre si occuperà la trasmissione “Chi l’ha Visto?”, nel pomeriggio di oggi il caso è stato raccontato a “La vita in diretta”, su Rai Uno.

L’inviata che ha trascorso alcuni giorni a Termoli ha raccolto le testimonianze di alcuni conoscenti di Vicky, che stava attraversando una fase delicata per via di una relazione burrascosa con il compagno, un uomo di 56 anni che vive a RioVivo. Lui stesso è stato intervistato dalla giornalista e ha raccontato le ultime ore trascorse con Vicky quella sera. A cena fuori, anche se la donna aveva già mangiato a Larino in compagnia della madre, in un ristorante del centro di Termoli, poi un giro nei bar dove entrambi hanno bevuto dei drink, infine il rientro a casa, a RioVivo. Qui – ha riferito l’uomo – sarebbe nata una lite accesa, “lei era diventata aggressiva e ingestibile”.

Parole grosse, urla, sentite distintamente anche dai vicini di casa, poi la donna avrebbe fatto una doccia. Ma la lite non sarebbe terminata, al contrario: sarebbe andata avanti fino circa alle 3 di notte, quando l’uomo ha chiesto aiuto al fratello che vive nella stessa palazzina e che sarebbe salito per provare a calmare la donna.

“Io sono uscito per andare a comprare le sigarette – ha concluso il racconto il compagno di Vicky, che ha preferito non farsi riprendere in camera – e quando sono tornato lei era andata via”.

Insomma, sarebbe stato il fratello e non lui l’ultimo a vedere la 42enne, quella fatidica notte. Il telefonino della donna è stato ritrovato sugli scogli vicino il trabucco dei D’Abramo la mattina successiva e riconsegnato alla madre che a sua volta lo ha portato ai carabinieri. Il compagno ha provato a chiamare più volte su quel numero la stessa notte. Le telecamere di sorveglianza del porto non funzionano e non ci sono immagini che dimostrino che la Panda rossa della donna è effettivamente arrivata sul molo. “Mi sembra chiaro che il telefonino non lo ha lasciato lei in quel punto – ha detto in tv la criminologa Roberta Bruzzone, interpellata come “esperta” – e che si tratti piuttosto di un depistaggio”.

Ascoltate le testimonianze anche di altri, come Manuela del trabucco e il titolare dell’hotel Santa Lucia nel quale Victorine aveva lavorato svariati mesi. “Era una persona con la quale era piacevole dialogare, aveva imparato in fretta”, ha aggiunto ai microfoni il gestore dell’hotel Santa Lucia, precisando che la donna negli ultimi tempi era cambiata. “Assenze, distrazioni, si vedeva che aveva problemi nella sua vita privata”.

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