Questa volta potrebbero aver commesso un errore e – seppure scappati perché messi alle stratte dal dispositivo dei controlli dei carabinieri scattato in seguito alle segnalazioni dei cittadini – sulla Ford Fiesta abbandonata durante la fuga, potrebbero aver lasciato segni utili alle indagini che sta conducendo l’Arma della Compagnia di Bojano.
Un’impronta, una traccia di Dna, che catalogate e inserite nella banca dati potrebbero portare gli investigatori ad un nome, ad un volto e quindi ad individuare e capire la matrice organizzativa delle scorribande che stanno seminando inquietudine e timori in tutta la provincia di Campobasso.
Colpi a macchia di leopardo, senza un filo logico né geografico.
Gruppi che giocano d’improvvisazione, probabilmente per disorientare i cittadini ma anche per depistare le forze dell’ordine.
L’analisi del fenomeno, però, adesso potrebbe mettere alle strette i gruppi criminali che hanno preso di mira il Molise e che – vista anche la zona d’azione dove hanno provato ieri sera martedì 14 gennaio – con probabilità sempre più pertinenti potrebbero arrivare dai campi rom del beneventano o del casertano.
I carabinieri di Bojano questa volta sono stati ad un passo dal prenderli. Impegnati a rispondere alle diverse richieste di intervento giunte al centralino nel giro di pochissimi minuti, proprio quella manciata di secondi ha consentito il vantaggio ai malviventi perché si dileguassero forse a bordo di un secondo mezzo dove ad attenderli c’era verosimilmente un complice.
A San Massimo, i cittadini, parlano di 3-4 persone. Facce sconosciute, movimenti sospetti che hanno scatenato le telefonate al 112.
“La sinergia tra cittadini e forze dell’ordine – ha detto il Capitano Edgard Pica, comandante della Compagnia dei carabinieri di Bojano – è stata determinante. Collaborare porta sempre a buoni risultati: intanto non hanno portato a termine i loro intenti, poi sono stati costretti ad abbandonare la macchina che noi abbiamo recuperato assieme alla borsa e dunque – ha concluso l’ufficiale dell’Arma – questa partecipazione del cittadino che denuncia e segnala è chiaramente molto più efficiente ed efficace di quelle azioni autonome che invece sono tutt’altro che vantaggiose”.