Guerra ai ladri

Furti, arrivano i rinforzi: più pattuglie da fuori regione. I carabinieri: “Chiamate noi, non rischiate”

Il dipartimento di pubblica sicurezza invierà in provincia di Campobasso più uomini a disposizione della questura di via Tiberio per far fronte a questa delicata fase che riguarda l'intera provincia. Dopo i fatti di Cercemaggiore, monito dei carabinieri ai cittadini: "Non mettetevi a rischio. Chiamate noi, segnalate qualunque cosa, collaborate in tal senso ma non correte pericoli"

Investigatori al lavoro per porre un freno all’ondata di furti che sta riguardando l’intera provincia. Da Campobasso fino a Termoli, i colpi sono stati portati a segno a macchia di leopardo. Dai 5 fino ai 15 colpi anche in una sola giornata. E i ladri hanno portato via di tutto: oro, gioielli, denaro e finanche elettrodomestici come Folletto e Bimby.  Case svaligiate – anche con i proprietari in casa – e la paura di essere le proprie vittime che non lascia più spazio a sonni tranquilli.

La Questura di Campobasso al riguardo ha chiesto e ottenuto un rinforzo dei controlli per andare incontro alla richiesta di sicurezza da parte della popolazione. Decine sono le telefonate che quasi ogni giorno arrivano ai centralini di emergenza per gli avvistamenti della famosa Audi scura vista  in occasione dei furti.

Un incubo rispetto al quale il Dipartimento di pubblica sicurezza ha deciso di inviare in provincia di Campobasso, a partire dalle prossima settimana, più uomini in Molise.

Rinforzi dunque dovrebbero arrivare dalle regioni vicine per predisporre un piano straordinario di controllo del territorio capace di mettere un freno alla recrudescenza del fenomeno, fra l’altro definita anche “anomala” in questo periodo. Perché di solito, per un fatto fisiologico che riguarda questo genere di reato, i furti sono soliti aumentare un po’ prima delle feste e non certamente durante.

Ora il Dipartimento ha garantito un ulteriore dispiegamento di pattuglie (anche in borghese) e un controllo più capillare di tutte le zone di accesso alle aree interessate.

Si lavorerà in sinergia con tutte le forze dell’ordine, passando anche per la Polizia Municipale e la vigilanza privata. Un potenziamento di uomini e pattuglie che sorveglieranno in lungo e in largo la provincia. Dopo i fatti di contrada Capoiaccio però si fa più forte l’appello dei Carabinieri che invitano i cittadini ad evitare azioni autonome che possono soltanto creare pericolo ma a collaborare “segnalando anomalie di qualunque genere, denunciando anche soltanto un sospetto” senza inseguimenti nè azioni che mettono a rischio la pubblica incolumità.

Necessario e determinante a fronte degli sforzi messi in campo dalle istituzioni di Polizia, anche la messa in funzione dei servizi di videosorveglianza  – finora inutili in barba al patto per la sicurezza – che possano così scoraggiare i criminali ed eventualmente individuare i responsabili dei reati. Le telecamere ormai è un fatto noto, non funzionano. E invece già soltanto con poche ma buone nei punti di accesso ai quartieri e principalmente nelle aree più critiche ed isolate, molti episodi di questi genere si potrebbero evitare.

 

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