Aspettate a dire “E questo adesso chi è?” E andateci piano con quel ghigno: il suo obiettivo non è far ridere, ma informare la gente di quello che ogni domenica succede sul campo da gioco. E lo fa, eccome se lo fa. A modo suo, certo. Un modo unico, ma efficace e coerente con la comunicazione ai tempi dei social: video-commenti su Youtube.
Si è aperto il suo canale e quando terminano le partite di pallone accende lo schermo e si riprende mentre spiega cosa è successo, perché, le dinamiche societarie, i collegamenti, l’andamento dei calciatori, i punti di forza e di debolezza. Senza risparmiare le critiche, ogni tanto lanciando dentro quello “schiiiiifo”, o “skifo” che, suo malgrado forse, è diventata la sua cifra distintiva.
Perché il calcio è una cosa seria, come sa bene chi oltre a guardalo in tv lo pratica da sempre. E gli errori mica si possono perdonare come se fossero i capricci di un bambino. Infatti le critiche – precisa lui – “sono altra cosa dagli insulti: io non insulto mai i giocatori, sono un giocatore anche io”.
Squadra del cuore: Milan. Passione: 10. Veemenza: 10. Obiettività: 10 pure quella. Lorenzo Cristian Valeriani ha 35 anni, è termolese, laureato in Archeologia dei Beni Culturali a Scienze del Turismo, candidato alle elezioni comunali di Termoli nel 2014 (Marone candidato sindaco) e nel 2019 (Roberti sindaco, quest’ultimo vincitore). Mai eletto. Non ancora, perlomeno.
Tempo per riprovare la carriera politica ce l’ha. Nel frattempo Cristian (lo chiameremo così per brevità) segue con anima e corpo le vicende sportive, dal calcio di serie A a quello locale (gioca come portiere col Petacciato) alla Moto Gp. Lo segue, lo pratica e infine lo racconta, coltivando il sogno di diventare uno youtuber famoso o un giornalista sportivo. “Mi piacerebbe fare il commentatore in tv” rivela in questa videointervista senza filtri, spontanea, nella quale trova l’occasione anche per indicare i “peccati” capitali del Termoli calcio e le relative soluzioni “secondo me”.
Dai campetti di periferia calciando un pallone da bambino alla sfida della cronaca sui nuovi mezzi di comunicazione. Mettendoci la faccia, in tutti i sensi. E il pubblico? Se crescerà bene, se non succederà… pazienza. L’importante, in fondo, è divertirsi facendo qualcosa che ci faccia stare bene. Non dovrebbe essere la regola base dello sport “vero”?