La nota

Transumanza Patrimonio Mondiale dell’Unesco, Cia: “Occasione di valorizzazione”

Sono trascorse quarantottore da quando il Comitato del Patrimonio Mondiale dell’Unesco ha inserito la transumanza nella Lista dei Patrimoni Culturali dell’Umanità dell’Unesco. L’annuncio, arrivato direttamente da Bogotà dove la commissione si era riunita, ha fatto esultare il Molise che, di questa antica tradizione, si è sempre fregiato.

“Il riconoscimento affidato all’antica pratica pastorale è una notizia storica – ha commentato il direttore regionale della Cia, Agricoltori italiani del Molise Donato Campolieti – Per la nostra regione – continua il direttore – Il riconoscimento assume un valore particolare. La transumanza, rappresenta le nostre radici, è l’identità del nostro territorio”.

“Il Molise è naturalmente vocato alla transumanza – si legge nella nota della Cia – Una tradizione che è rimasta immutata nel corso degli anni e che i pastori continuano a praticare, portando i capi di bestiame non solo in lunghi percorsi, sulle antiche vie di comunicazione, i Regi Tratturi, ma anche lungo percorsi più brevi, che vedono la pastorizia migrare, d’estate verso le nostre verdi montagne e d’inverno, al suono del richiamo biologico, all’affacciarsi della prima neve, scendere a valle e riposare nelle stalle. E così di anno in anno, la pastorizia strasmigrante detta il destino della transumanza”.

“L’importante riconoscimento – conclude Campolieti – Sarà sicuramente occasione di valorizzazione e di riscoperta del territorio molisano, contribuirà alla preservazione del territorio. Sarà, un’opportunità per le nostre produzioni agricole, che troveranno conferma lungo i percorsi della transumanza, attraverso un marketing territoriale che si svilupperà nei tracciati storici. Ora spetta a noi fare tutto il possibile per tutelare al meglio questo patrimonio”.

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