Cronache & inquinamento

Scarichi dell’ospedale sversati nel bacino del Biferno. Azienda scoperta, denunciato il rappresentante

E' finito nei guai il legale rappresentante della ditta che scaricava irregolarmente le acque reflue del complesso ospedaliero in un'area sottoposta a vincolo paesaggistico e che ricade nel bacino del Biferno, fonte di approvvigionamento idrico della città capoluogo. La scoperta durante un'operazione di controllo e monitoraggio del territorio del Noe

Scaricava le acque reflue dell’ospedale di Campobasso irregolarmente, sversandole in un’area di interesse paesaggistico e tutelato dalla Comunità europea. La nota azienda ospedaliera è stata scoperta dai Carabinieri del N.O.E. di Campobasso nel corso di attività di monitoraggio e controllo sugli scarichi delle acque reflue industriali eseguiti in collaborazione con i tecnici del Servizio Tutela Ambientale della Provincia.

L’operazione avveniva senza le prescritte autorizzazioni, ma ha alterato l’ambiente circostante come accertato dalle analisi eseguite dall’Arpa Molise: sforati i limiti di fosforo totale, azoto totale, BOD5 (che misura la quantità di ossigeno presente nelle acque), alterato il COD (che è l’acronimo di Chemical Oxygen Demand, ossia la richiesta chimica di ossigeno, ed è un’importante misurazione per il trattamento delle acque reflue).

Inoltre, è stato riscontrato il superamento della concentrazione di escherichia coli, tutti fattori che hanno contribuito a deturpare una bellezza naturale soggetta alla speciale protezione dell’autorità.

Gli scarichi ospedali infatti venivano sversati in un’area sottoposta a “vincolo paesaggistico”, nonché ricadente su sito di importanza comunitaria S.I.C. e  che si colloca all’interno del bacino idrografico del Biferno, che è una fonte di approvvigionamento idrico della città di Campobasso.

Infine, sono state riscontrate violazioni anche alla normativa in materia di emissioni in atmosfera, in quanto la struttura sanitaria aveva messo in funzione una centrale termica dotata di numerosi punti di emissione, in assenza delle prescritte autorizzazioni.

Il legale rappresentante dell’azienda che scaricava le acque reflue è stato dunque denunciato.

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