La deputata molisana Giusy Occhionero è indagata per falso in concorso nell’ambito dell’inchiesta della procura di Palermo denominata ‘Passepartout’ che aveva portato a inizio novembre all’arresto dell’ex collaboratore della parlamentare Antonello Nicosia. Adesso l’onorevole di Iv è stata raggiunta da un avviso di garanzia in relazione alla stessa vicenda.
Secondo quanto emerge, avrebbe fatto passare il Radicale Antonello Nicosia per suo assistente, permettendogli di entrare nelle carceri. Il rapporto di collaborazione tra i due, però, sarebbe stato formalizzato solo dopo.
Dopo essere stata ascoltata dai magistrati di Palermo come persona informata dei fatti già pochi giorni dopo quegli arresti, la Occhionero risultava non indagata fino a oggi, quando è emersa la notizia dell’avviso di garanzia notificato alla deputata di Italia Viva, eletta nel 2018 con Leu.
L’onorevole di Campomarino risulta iscritta nel registro degli indagati con l’accusa di falso in concorso. Attualmente invece Antonello Nicosia, che la Occhionero aveva assunto come collaboratore pagandolo 50 euro al mese, è ancora in carcere.
Secondo gli inquirenti sfruttava il ‘lasciapassare’ della collaborazione con una deputata della Repubblica per entrare nelle carceri ed incontrare i mafiosi al 41bis con l’obiettivo di fare da messaggero con l’esterno.
La deputata è già stata raggiunta da un avviso a comparire davanti ai magistrati di Palermo come persona indagata, alla presenza del suo legale.
La vicenda aveva fatto molto scalpore, sia in Molise che fuori. Inizialmente la deputata aveva preso le distanze da Nicosia, definendo “vergognose le sue dichiarazioni al telefono“ e assicurando di aver deciso lei di interrompere il rapporto di collaborazione.
Tuttavia era emersa da subito l’assenza di controllo dell’onorevole sul curriculum di Nicosia, che ha alle spalle una condanna a dieci anni di carcere per traffico di droga. Nell’ordinanza dell’inchiesta, il Gip l’aveva quindi definita “gravemente inconsapevole o connivente“.
Del caso si era interessata anche la trasmissione tv ‘Le Iene‘ che con una troupe aveva inseguito l’esponente di Iv fino a casa, scatenando l’ira del padre.
La Occhionero è stata anche ascoltata dalla commissione parlamentare antimafia, ma l’audizione è stata secretata.