Non sarà effettuata l’autopsia sul corpo di Michele Calabrese, l’operaio di 43 anni morto questa mattina (20 novembre) schiacciato da una lastra di marmo. E probabilmente domani la salma potrebbe essere restituita alla famiglia, sconvolta dal decesso di un uomo che da venti anni lavorava in questo settore. Un lavoratore affidabile ed esperto, insomma, che sapeva come ‘muoversi’.
I Carabinieri della Compagnia di Bojano insomma dovranno sciogliere tutti i nodi di questa drammatica vicenda avvenuta all’interno dell’azienda Bernardo Marmi.
Erano le 9.30. E in quel momento gli operai stavano scaricando del materiale da un camion per trasportarlo in un altro punto del piazzale dello stabilimento industriale. Operazioni che stavano avvenendo con l’ausilio di un muletto. Ad un certo punto, è emerso dalle prime ricostruzioni, il braccio meccanico del mezzo meccanico ha urtato contro una lastra che ha travolto il 43enne. Lui, probabilmente, stava assistendo alle operazioni affianco al camion. Il materiale gli è finito addosso, ha provocato delle ferite talmente gravi che quando l’ambulanza del 118 è arrivata per trasportarlo in ospedale le sue condizioni sono sembrate disperate. Infine il decesso all’ospedale Cardarelli.
Michele poteva stare in quella zona o era troppo rischioso sostare lì? Ha sottovalutato i rischi pur avendo una ventennale esperienza alle spalle in questo settore?
Sono alcune delle domande a cui gli investigatori stanno cercando di dare una risposta anche attraverso i racconti dell’autista del camion e del manovratore del muletto. Questi ultimi, i due testimoni della tragedia, sono già stati ascoltati dai Carabinieri che stanno svolgendo le indagini con il coordinamento del tenente Pica.
Non solo. La lastra di marmo è scivolata e ha travolto Calabrese a causa di un guasto al braccio del muletto? Anche questo è uno degli aspetti dell’ultima ‘morte bianca’ che i militari dovranno accertare. Perciò, oltre al piazzale dell’azienda di marmi, è stato sequestrato pure il muletto.
Infine, al vaglio degli inquirenti anche il rispetto delle norme di sicurezza interne all’azienda. C’è un altro elemento da accertare: se gli operai (come Michele, che lavorava da 20 anni nell’industria di marmi ed era regolarmente assunto) avessero seguito i corsi sulla sicurezza richiesti dalla normativa. Per questo, non si esclude un intervento ausiliario dell’Ispettorato del Lavoro.
Dunque per il momento, al termine di una giornata di indagini e in attesa di accertare quanto accaduto, non ci sono ancora indagati.