Il contenzioso

Piattaforme in mare, guerra tributaria: anche Vasto reclama la pioggia di soldi che spetta a Petacciato

Una sentenza della commissione tributaria provinciale di Chieti dà ragione a Vasto nel ricorso presentato da Eni ed Edison sul pagamento di Imu e Tasi per la piattaforma Rospo Mare B in Adriatico. Possibile quindi un conflitto di competenza territoriale che potrebbe rimettere in discussione quanto deciso a favore di Petacciato per ben 23 milioni di euro di arretrati

Il pagamento di 23 milioni di Imu e Tasi arretrati dal 2012 al 2017 al Comune di Petacciato delle piattaforme petrolifere potrebbe tornare in discussione. Già, perché mentre una sentenza della commissione tributaria provinciale di Campobasso ha stabilito che Edison ed Eni devono pagare e che per competenza territoriale quegli arretrati sono dovuti al Comune di Petacciato, oggi arriva notizia che analoga commissione tributaria provinciale, ma stavolta di Chieti, ha respinto il ricorso dei due colossi dell’energia contro il Comune di Vasto che chiedeva il pagamento delle medesime tasse. A chi vanno quei soldi? Non è chiaro, ed è lo stesso Comune abruzzese a parlare di possibile “conflitto di competenza territoriale”.

Nell’ottobre scorso, in base ai calcoli effettuati dal Ctu, la commissione tributaria provinciale di Campobasso aveva stabilito infatti che le piattaforme Rospo Mare A e Rospo Mare B, nonché la nave di stoccaggio ‘Alba Marina’ devono 23 milioni di euro di Imu e Tasi mai versati per gli anni dal 2012 al 2017 a Petacciato.

Il 15 novembre scorso però la Commissione Tributaria provinciale di Chieti ha rigettato sei ricorsi della Edison contro gli avvisi di accertamento del Comune di Vasto, relativi ad Imu e Tasi, notificati alla Edison, sulla Piattaforma “Rospo Mare B”.

“Questi contenziosi – precisa il Comune abruzzese – fanno seguito a quelli relativi alla piattaforma ‘Rospo Mare C’ con esito positivo per il Comune di Vasto. La tesi sostenuta dal Comune di Vasto, accolta dai giudici tributari, va nel senso della tassabilità delle piattaforme ai fini Tasi ed Imu e che la competenza territoriale sulle stesse, sia da ricondurre a criteri territoriali ben definiti e chiaramente dimostrati dal Comune di Vasto, sia in sede di accertamento, che in corso di causa”.

Adesso però il motivo del contendere non è più la piattaforma Rospo Mare C, ma la B, già reclamata in passato da Termoli che su questo ha presentato un ricorso, e più recentemente da Petacciato.

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Adesso tutto potrebbe tornare in discussione e questo fa il gioco di Edison ed Eni, che pur costrette a pagare, possono tranquillamente tergiversare giustificandosi col fatto che le sentenze sulle piattaforme sono in conflitto l’una con l’altra e non è chiaro a chi spettino quegli arretrati. Per i tributi futuri invece il discorso è diverso, dato che essendo cambiata la normativa, Imu e Tasi finiscono direttamente nelle casse dello Stato che poi a sua volta ne riversa una parte ai Comuni competenti.

Un bel groviglio insomma. “Ora, quindi, con le sentenze della Commissione Tributaria Provinciale di Chieti (che ha riconosciuto quale Ente impositore territorialmente competente il Comune di Vasto) occorrerà capire – ha dichiarato il sindaco di Vasto, Francesco Menna – quali saranno gli sviluppi successivi atteso che, almeno sulla Piattaforma ‘Rospo Mare B’ vi sarebbe un conflitto di competenza territoriale. In attesa degli sviluppi futuri, il Comune di Vasto si tiene ‘ben strette’ queste sentenze che certificano il corretto e competente lavoro degli Uffici comunali ed in particolare dell’Ufficio Tributi e dell’Avvocatura comunale”.

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