Sanità all'osso

Ospedali chiusi e concorsi bloccati per assumere medici. Pd: “Il nuovo Piano operativo sarà lacrime e sangue”

Mentre ancora non si conoscono i dettagli del nuovo Pos elaborato dai commissari alla sanità, il Pd Molise alza la voce: "Non si può procedere con il turnover del personale sanitario perchè non si fanno i concorsi. In questo modo si allungano le liste di attesa e aumentano i costi per i cittadini". Facciolla accusa il governatore Toma di "schizofrenia": "La nomina della Scafarto all'Asrem mentre era in gita negli Stati Uniti dimostra che è poco lucido".

Ospedali più piccoli chiusi, concorsi bloccati per assumere nuovi medici e Azienda sanitaria commissariata. Forse mai la sanità molisana toccherà un punto così basso dopo dodici anni di commissariamento.

Nello sfacelo generale, mentre si profilano conseguenze nerissime dal nuovo Piano operativo 2019-2021 (che nessuno in realtà conosce, tanto che pure l’Ordine dei Medici ha chiesto di poter avere una copia), “il presidente della Regione Molise se ne va in vacanza e assieme alla giunta regionale, in videoconferenza dagli Stati Uniti, nomina la dottoressa Scafarto a capo dell’Asrem“. Ma “in questo momento l’Azienda sanitaria doveva essere il baluardo a difesa degli interessi della salute dei molisani”.

Una parte dell’opposizione in Consiglio regionale finalmente batte un colpo. Lo fa il Pd Molise che convoca la stampa nella sede di Campobasso per denunciare l’imminente disastro.

Pd Molise Facciolla

Il caos dunque mentre “si sta scrivendo il nuovo Pos”. E “l’Asrem viene di fatto smantellata, affidata a un soggetto terzo (la Scafarto, ndr) che di questa regione non sa nulla e che sembra più un esecutore testamentario della sanità molisana”. Insomma, “Toma si sta dimostrando poco lucido”, sottolinea il segretario Vittorino Facciolla che prende come esempio la confusione sulla nuova governance dell’Azienda sanitaria.

Il consigliere regionale accusa il governatore di “schizofrenia” perchè “non si riesce a capire la Regione cosa voglia fare dell’Azienda sanitaria: prima è stato prorogato il contratto a Gennaro Sosto per due anni (l’ex direttore generale era stato nominato dalla Giunta Pd guidata da Paolo di Laura Frattura che aveva come vice proprio Facciolla, ndr). Poi è stato pubblicato l’avviso per nominare il nuovo direttore generale. Infine i termini sono scaduti e la nomina non è stata fatta. Tanto che all’Asrem viene nominato un commissario con una delibera confezionata su misura”.

Il tutto “nel totale silenzio dei commissari alla sanità (Giustini e Grossi, ndr)“. 

Il Pd si prepara a scendere in campo: rapporto diretto col Ministero (“mercoledì prossimo saremo ricevuti dal capo di gabinetto del ministro Speranza”), mobilitazione e possibile ricorso per impugnare il nuovo Piano operativo sono le tre mosse studiate dai democratici. “Non vogliamo lo smantellamento della sanità”, ribadisce il segretario regionale.

I timori più concreti riguardano i presidi ospedalieri di Isernia, Agnone e Termoli. “Sembra che il prossimo Piano operativo – le parole di Facciolla – sarà un bagno di sangue per il Molise, peggiorerà le condizioni della sanità regionale rispetto a quanto previsto dal precedente Pos” che porta la firma di Frattura, ultimo presidente commissario.

“Saranno smantellati gli ospedali periferici” che già stanno già scontando le prime disattenzioni (per usare un eufemismo) dell’Asrem: “L’azienda sanitaria non ha provveduto ancora a nominare le commissioni che dovranno valutare e designare i dirigenti medici”. Ad esempio, tra pochi giorni al Caracciolo di Agnone scadono i contratti di due medici e “la Regione di fatto blocca la nomina di altri due”, denuncia il consigliere regionale dem.

Un problema che potrebbe riguardare anche altri ospedali regionali. A Isernia, ad esempio, la chiusura di Senologia ha fatto scattare l’allarme rosso. Termoli è ancora ‘scossa’ dal caos sul Punto nascite: ci sono ben due sentenze (Tar Molise e Consiglio di Stato) che ne impongono l’apertura ma sono di fatto inapplicate.

Esprimono preoccupazioni sul San Timoteo Maria Chimisso e Oscar Scurti (Federazione Pd Basso Molise): “Toma deve dirci la verità: c’è un progetto preciso di chiudere ospedali e reparti?”. La Chimisso inoltre sottolinea il problema del turn over nelle strutture sanitarie: “I medici non sono sufficienti, l’Azienda sanitaria deve assumere nuovi medici. Ma in Molise dove sono i nuovi medici assunti dall’Asrem? Non ce ne sono nè ad Agnone nè a Campobasso nè a Termoli e non sono state poste in essere politiche per favorire la permanenza degli operatori sanitari”.

“Di fronte a questa grave inerzia il Pd non può più essere silente”, dice ancora Facciolla che forse punzecchia il Movimento 5 Stelle, forza di governo ora e quando è stato nominato il commissario Angelo Giustini e il sub Ida Grossi. Porterà la loro firma il nuovo Pos che, a detta del segretario Pd, “farà impallidire gli acerrimi nemici di Frattura e del ‘suo’ vecchio Piano operativo”.

Le soluzioni? Per Maria Teresa D’Achille “occorre un tavolo permanente sulla sanità aperto a tutte le forze politiche e agli operatori sanitari”. Più netta Laura Venittelli: “Siamo pronti ad impugnare il nuovo programma operativo se prevede un’offerta sanitaria inferiore rispetto al Pos 2015-2018 che era stato approvato con legge”.

Infine l’affondo: “Toma non può andare in vacanza invece di nominare il nuovo direttore generale dell’Asrem, non ha fatto richiesta di deroga sul Punto nascite di Termoli nè ha completato la nomina delle commissioni per scegliere il primario di Ostetricia e Ginecologia a Termoli, ma solo quelle commissioni per Campobasso e Isernia. Nè si fanno i concorsi”.

Chi paga alla fine? L’ultimo tassello di questa catena: i cittadini. “La mancanza di operatori sanitari – sentenzia il presidente Pd Antonio Pardo D’Alete – causa lunghe liste di attesa e aumenta le spese per gli utenti”.

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