“La collaborazione di Nicosia con la sottoscritta è durata solo 4 mesi, ed era nata in virtù del suo curriculum, in cui si spacciava per docente universitario oltre che studioso dei diritti umani dei detenuti. Non appena ho avuto modo di rendermi conto che il suo curriculum e i suoi racconti non corrispondevano alla realtàho interrotto la collaborazione”.
Giuseppina Occhionero, avvocato di 41 anni residente a Campomarino, eletta alle ultime Politiche nelle fila di Leu e di recente passata a Italia Viva, il gruppo parlamentare di Matteo Renzi, esprime con una nota stampa la sua posizione in merito all’arresto per “associazione mafiosa” di Antonello Nicosia, 48 anni, che nel suo cv si definisce collaboratore parlamentare di Occhionero.
Nicosia ha accompagnato l’on. Occhionero in diverse ispezioni all’interno delle carceri siciliani (nella foto i due al termine della visita nel penitenziario di Sciacca, immagine da “Il Corriere di Sciacca”) durante le quali, secondo la ricostruzione degli inquirenti, Nicosia avrebbe affidato ai detenuti messaggi dei clan e in modo particolare dei fedelissimi del superlatitante Matteo Messina Denaro.
“Le visite in carcere peraltro – precisa Occhionero – sono parte del lavoro parlamentare a garanzia dei diritti sia dei detenuti sia di chi vi lavora. Ora sono profondamente amareggiata, ma la giustizia farà il suo corso. Mi auguro nel più breve tempo possibile. Pur essendo del tutto estranea alla vicenda sono comunque a disposizione della magistratura per poter fornire ogni elemento che possa essere utile”.
“Ringrazio la magistratura e le forze dell’ordine – conclude la deputata molisana – per lo straordinario lavoro di contrasto alla mafia. Da cio’ che emerge dalle notizie riportate sui giornali quello che diceva e scriveva Nicosia era ben lontano dalla verita’, arrivando a veicolare messaggi mafiosi per conto dei detenuti. Quello che si legge nelle intercettazioni (nelle quali Nicosia definisce la morte di Falcone un incidente di percorso e propone di cambiare l’intitolazione dell’aeroporto di Palermo, ndr) e’ comunque vergognoso e gravissimo”.