Campobasso

Madre coraggio denuncia il marito avvocato: la violentava e poi la maltrattava anche davanti ai figli

La donna ha raccontato cinque anni di inferno. La squadra mobile dopo accertamenti e riscontri ha notificato su richiesta della Procura la misura cautelare dell'allontanamento dell'uomo dalla casa familiare. L'avvocato della vittima, Filomena Fusco: "E' una storia delicata. Dobbiamo occuparci soprattutto di tutelare e salvaguardare i figli minori"

Libero professionista e ineccepibile sul lavoro, molto meno nella vita personale e familiare consumata dal vizio della cocaina e dell’alcol.

Un consumatore abituale di droga, come si evince dai racconti di chi lo conosce, e anche da quello della moglie che fino all’ultimo le ha provate tutte perché il marito rinsavisse, provando cosi a salvare la famiglia che con sacrificio lei aveva costruito, desiderato e voluto.

Lui non ha precedenti, è incensurato. Ora però a suo carico c’è una misura cautelare chiara ed inequivocabile emessa dalla procura di Campobasso e firmata dal gip dopo indagini attente e scrupolose da parte della squadra mobile che ha condotto in tempi rapidissimi per salvare questa donna e i suoi figli dall’inferno che vivevano da cinque anni. Cinque lungi anni di vessazioni, paura e terrore.

Ieri gli investigatori della Squadra mobile, hanno notificato il provvedimento di allontanamento dell’uomo dalla casa familiare: per aver violentato la compagna, per averla maltrattata e vessata con insulti e umiliazioni. E per averlo anche davanti ai figli minori.

Comportamenti tenuti anche in presenza di persone estranee che hanno raccontato e testimoniato. Comportamenti di cui non ha fatto a meno anche davanti agli amici dei figli, in particolare quando ubriaco e sotto l’effetto di chissà cosa, assumeva condotte fuori da ogni tolleranza.

Una brutta storia andata avanti in silenzio per anni, anche se in molti avevano capito l’inferno di questa donna. Le urla di lui, i pianti di lei erano impossibili da non percepire. E poi gli occhi di questa donna: terrorizzati, sgomenti.

Impossibile non ipotizzare che stesse accadendo qualcosa di strano e grave alla sua vita e soprattutto a quella dei suoi ragazzi costretti ad assistere e ad ascoltare le parole deliranti che quel padre era solito rivolgere alla mamma.

A ottobre scorso l’ultimo intervento della squadra volante, allertata anche dai vicini di casa preoccupata dalle urla folli dell’uomo e dal pianto soffocato di lei. Ma in quella occasione la procura dispose nulla perché all’arrivo della polizia, l’uomo era sì alterato ma non c’erano segni evidenti di violenza o di maltrattamenti. Anomalie di una legge a volte beffarda.

Questa donna invece da anni subiva rapporti sessuali non consenzienti, un controllo maniacale delle telefonate, dei messaggi. La seguiva sul lavoro e la controllava in tutte le attività domestiche e familiari. La maltrattava e la umiliava, davanti a tutti.

Gli accertamenti sono durati alcune settimane, i poliziotti hanno scoperto che tutti i racconti avevano riscontri oggettivi. Che l’uomo è un consumatore di cocaina. Fatto che aumentava l’aggressività con effetti devastanti sul fisico e anche sul sistema nervoso.

La moglie ha fatto le spese. Ora inizia la sua battaglia per uscire fuori dal tunnel sostenuta dall’avvocato Filomena Fusco che al momento si limita a dire: “Per ora è stata notificata una misura cautelare. Siamo in fase di indagini preliminari e aspetto il carteggio completo. E’ chiaro che la nostra battaglia è certamente a tutela della mia cliente ma soprattutto dei minori”.

Poi, assieme agli investigatori della Mobile, anche lei mantiene il riserbo più stretto su tutta la vicenda, proprio per proteggere i figli della coppia.

Nei prossimi giorni il professionista comparirà davanti al giudice per le indagini preliminari per l’udienza di convalida del provvedimento. Forse allora spiegherà il perché delle violenze sulla compagna, che si sono protratte per tanto tempo.

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