In pochi per l'emergenza clima

Fridays For Future, a Campobasso pochi in piazza: “Evento organizzato male”

Giovani in piazza con la speranza di lasciare un segno non per il Black Friday, ma per il quarto Friday for future. Tuttavia partecipano alla manifestazione, che si svolge in contemporanea in altre 139 città italiane, poche decide di ragazzi: "Non erano coinvolte tutte le scuole", si giustificano. Poi la richiesta al consiglio comunale: "Dichiarare l'emergenza climatica".

Partiamo da un dato di fatto: i giovani a manifestare per il quarto sciopero mondiale contro i cambiamenti climatici a Campobasso erano poche decine. Di sicuro non non ci sono stati lo stesso entusiasmo e la stessa partecipazione dello scorso 27 settembre, quando nel capoluogo di regione i seguaci di Greta Thunberg sorpresero per presenze e qualità delle proposte.

Questa volta, per le manifestazioni nate per salvare il pianeta dai cambiamenti climatici che si sono svolte in contemporanea in 139 città italiane, pochi gruppetti hanno risposto all’appello del comitato che si è costituito sotto la spinta di Greta. “Un evento poco organizzato, non sono state coinvolte tutte le scuole, molti non lo sapevano”, questa la motivazione data dagli studenti per giustificare il flop in piazza Municipio. “Il 27 settembre c’è stato un altro tipo di coinvolgimento e di organizzazione anche sui social”.

Ma chi ci crede dice convinto: “Siamo scesi in piazza e non ci fermeremo fino a quando le cose non cambieranno. Vogliamo che le nostre richieste passino dalle piazze ai palazzi”. E poi: “Occorre che governi e imprese adottino il modello dell’economia circolare e intraprendano politiche radicali per rendere le attività umane sostenibili sia ambientalmente che socialmente, affinchè l’innovazione tecnologica sia a beneficio della colletività, per tutelare i lavoratori e i soggetti deboli della società, per arrestare lo sfruttamento delle risorse oltre i limiti naturali di rigenerazione e darsi tempi certi per arrivare alla completa de-carbonizzazione delle fonti di energia a favore di quelle rinnovabili”.

E’ la quarta giornata di manifestazioni che si stanno svolgendo a livello mondiale. Tutto è cominciato lo scorso 15 marzo, quando si è tenuto il ‘Global Strike for Future’, giornata di mobilitazione mondiale contro i cambiamenti climatici promossa dal movimento spontaneo dei FFF (Fridays for Future), ispirato dall’attivista Greta Thunberg, che ha visto milioni di giovani sfilare nelle città di tutto il mondo.

Venerdì 24 maggio si è tenuto il secondo sciopero mondiale per il futuro, che ha visto oltre duecento comuni italiani chiedere la dichiarazione di emergenza climatica e ambientale.

Infine, lo scorso 27 settembre, nelle città di Campobasso e Termoli si sono registrati dati storici sulla partecipazione degli studenti, ma nessuno dei due consigli comunali ha dichiarato l’emergenza climatica, così come chiesto dai ragazzi.

Ecco perché oggi – 29 novembre 2019 – gli studenti salgono nuovamente a Palazzo San Giorgio per chiedere la dichiarazione di emergenza climatica. “Passare dalle piazze ai palazzi”, questo il messaggio lanciato dal reponsabile del Friday for Future di Campobasso, Dario Di Sisto. “Non ci fermiamo finché non vediamo un cambiamento. C’è bisogno di provvedimenti riguardanti il clima, il Comune deve dichiarare l’emergenza climatica. Molte città lo hanno già fatto. Il Comune deve dichiarare di volersi confrontare con noi”.

In ballo c’è la necessità di ridurre i gas serra, visto che gli impegni presi dalla comunità internazionale a Parigi nel 2015 sono considerati insufficienti per contenere il cambiamento climatico nei limiti previsti dall’Accordo, ossia 2 gradi dai livelli pre-industriali nella seconda parte del secolo, 1,5 se possibile.

A livello nazionale il governo si sta impegnato attivamente sul clima e sull’ambiente, ma i giovani chiedono di fare di più e di farlo in fretta in un Paese che sta letteralmente franando. Colpito da dissesto idrogeologico in lungo e in largo.

“I fenomeni di alluvioni, le ‘migrazioni climatiche’, le morte giornaliere di popolazioni ed in particolare di bambini sono tra le motivazioni – dice la consigliere Bibiana Chierchia in Consiglio comunale – ci spingono a stare in piazza con voi ragazzi e a prenderci le responsabilità nel luogo deputato”.

Il capogruppo del Pd, Giose Trivisonno, sottolinea come, nonostante la mozione in aula consiliare sia stata portata dal centrosinistra, l’atto non sia stato scritto su carta intestata per non dare colore politico ad un’emergenza che è e che deve smuovere tutti.

Critico il capogruppo di Forza Italia, Mimmo Esposito: I ragazzi in piazza oggi a Campobasso sono pochi. Piuttosto che manifestare durante i giorni di scuola, organizzatevi nel weekend. Prima di puntare il dito contro la vecchia generazione domandatevi perché la vostra lascia la domenica mattina via Ferrari in condizioni pietose”, la provocazione. “Per lavorare concretamente bisogna impegnarsi e studiare”.

Intorno alle 17.20, il consiglio comunale di Campobasso ha votato a favore di un emendamento alla mozione presentata dai consiglieri Chierchia, Trivisonno, Salvatore e Battista sulla ‘Dichiarazione di emergenza climatica’. Ebbene, con 22 voti a favore e 3 astenuti, Campobasso dichiara lo stato di emergenza climatica.

22 a favore, 3 astenuti

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