La sentenza

Ferma i bus per protesta, per i giudici è “interruzione di pubblico servizio”. Chiesto risarcimento record ad Atm

Condannato il legale rappresentante della società di trasporti. Si è chiusa ieri in tribunale una vicenda che risale al 2015, quando l'impresa che si occupa del trasporto pubblico locale mise in ferie forzate i propri dipendenti causando enormi disagi ai comuni di Tufara, Montemitro e Montefalcone nel Sannio. All'epoca dei fatti, la giunta regionale guidata da Paolo Frattura, decise di non costituirsi in giudizio

Si è conclusa ieri pomeriggio al Tribunale penale di Campobasso (giudice Roberta D’Onofrio) la vicenda processuale che vedeva nella veste di imputato Paolo Larivera De Matteis, in qualità di legale rappresentante di Atm spa, l’importante società concessionaria di trasporto pubblico che l’11 febbraio 2015 aveva messo in ferie forzate i propri dipendenti determinando di fatto un’interruzione del pubblico servizio di trasporto.

Condotta questa sanzionata con la condanna per l’imputato a mesi 3 di reclusione con pena sospesa e non menzione .

Nello stesso giudizio erano state individuate quali persone offese il Comune di Montemitro, il Comune di Montefalcone nel Sannio e il Comune di Tufara, rappresentato dall’allora sindaco Donato Pozzuto che si è anche costituito parte civile per tutelare gli interessi dei proprio concittadini, rappresentato e difeso dall’avvocato Gaetano Caterina.

Una sentenza – secondo i ricorrenti – assai rilevante “in quanto, malgrado l’Atm avesse sostenuto che l’interruzione fosse stata determinata dall’omesso o ritardato pagamento di alcune voci contrattuali da parte della Regione Molise tale assunto non ha prodotto il risultato sperato perché il Tribunale ha ritenuto che la condotta posta in essere integrasse l’ipotesi di cui all’articolo 340 del codice penale” vale a dire l’interruzione di un servizio pubblico.

Nella sentenza il giudice ha disposto che per la richiesta del risarcimento di 100mila euro avanzata dal Comune di Tufara, questo debba essere liquidato in autonomo giudizio civile.

“Suscita perplessità la circostanza – si legge in una nota a firma di Donato Pozzuto – che malgrado l’11 febbraio 2015 tutti mezzi di trasporto di Atm spa dei bacini di Termoli, Campobasso e Isernia non abbiano effettuato corse, la Giunta della Regione Molise di allora non abbia inteso costituirsi parte civile pur essendo la maggiore danneggiata dalla condotta posta in essere”.

In sostanza l’allora giunta Frattura, e l’assessore al ramo Pierpaolo Nagni, scelsero di non avanzare alcuna rimostranza rispetto alle proteste di Larivera e di non perseguire nelle sedi opportune una condotta che penalizzò centinaia di utenti di molisano che si servono dei mezzi pubblici.

Una sentenza, quella di ieri, che induce a riflessioni importanti anche in prospettiva dell’imminente bando di gara per l’assegnazione del nuovo servizio di trasporto pubblico.

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