Campobasso

E il “Sacro Cuore” diventa chiesa degli artisti per l’ultimo saluto a Cris, il percussionista animato dal ritmo del cuore

Oggi l'addio al Maestro Cristoforo Pasquale, docente del Conservatorio "Lorenzo Perosi". Centinaia le persone che hanno voluto rendere omaggio al musicista che si era fatto strada salendo sui palchi prestigiosi di tutto il mondo. Presente anche il suo Maestro Bonomo, poi il ricordo dei nipoti e degli allievi, la preghiera degli artisti letta dall'attrice Daniela Terreri

“Non perdiamo soltanto un maestro, un musicista, un artista, perdiamo un amico e un fratello. Gli diciamo addio e arrivederci. Lui ora è stato convocato per l’orchestra del Cielo”. Così aprendo i funerali, il parroco che officia la cerimonia nella Chiesa del Sacro Cuore di Gesù. Che per un pomeriggio sembrava la basilica di Santa Maria in Montesanto a Roma, la cosiddetta chiesa degli artisti.

Perché tra le centinaia di persone accorse per omaggiare la figura di Cristoforo Pasquale, percussionista e docente del Conservatorio, morto a 61 anni dopo una breve e dannata malattia, c’erano tutte le sfumature dell’arte: la musica, la poesia, la recitazione e l’amore. Quello della famiglia, degli amici e di chi lo aveva conosciuto anche solo per un istante e che di quell’istante ha però conservato il “grande cuore di Cris”.

Già Cris… così lo chiamavano tutti, oppure – come ha detto dal pulpito una delle persone a lui care leggendo un messaggio di saluto – “zio bum bum” perché il ritmo delle percussioni era il battito della sua energia vitale. Era la cadenza dei suoi sorrisi pronto ad esprimere sempre, del garbo con il quale si approcciava a chiunque. Lui, misurato e mai fuori posto. Adeguato e mai indelicato, Cris era una miscela esplosiva di qualità. E tutti, nessuno escluso, hanno volute ricordarle leggendo brevi scritti pieni di dolore per la perdita e di infinito affetto per gli insegnamenti che è stato capace di lasciare.

Commovente il ricordo dei suoi amati nipoti: “Per noi eri tutto. Uno zio e un papà, un confidente, un fratello, un amico insostituibile”.

Sul feretro ci sono fiori bianchi e fucsia, davanti la foto del Maestro intento a suonare le sue percussioni.

Nei primi banchi oltre ai parenti c’è anche il suo primo maestro, Bonomo, che di lui scopri il talento e che lo indusse a coltivarlo perché avrebbe fatto strada: così è stato. Cristoforo Pasquale di strada, nella sua carriera ne ha fatta tanta.

Mai presuntuoso, ha raggiunto traguardi di cui molti hanno saputo soltanto adesso: ha suonato per l’orchestra di canale cinque, in mondovisione per spettacoli come quello di Andrea Bocelli del 2017, per Elisa… un’esperienza sterminata che ha mantenuto discreta e silenziosa rimanendo egli stesso la persona semplice e genuina di cui tutti oggi hanno voluto parlare.

Un momento di intensa commozione durante la messa c’è stato anche quando alcuni dei suoi allievi hanno suonato un’Ave Maria con marimba e violino. Lacrime inghiottite, occhi lucidi e teste piegate all’ingiù in uno struggente ricordo dell’artista Cris ma uomo generoso e garbato. Che lascia un vuoto incolmabile nel cuore di tutti.

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