Progetto raddoppio ferroviario: non è vero che il Molise (e Termoli in particolare) vuole bloccare l’Italia. C’è anche chi, come Claudio Garzè, va oltre la critica per gli effetti collaterali dei lavori e fa proposte concrete e fattibili. Proposte che giriamo a chi di competenza, e in primis al Comune. Domani – giovedì 17 ottobre – l’Amministrazione del sindaco Francesco Roberti incontrerà i vertici di Rfi in Municipio. Ed è l’occasione più adatta per affrontare il problema delle “opere compensative” e di eventuali soluzioni per arginare gli effetti dell’intervento sul doppio binario.
Claudio è un cittadino che segue questa vicenda da sempre, che ha avuto modo di leggere il progetto esecutivo e il voluminosissimo incartamento relativo al raddoppio. “Non siamo più nella fase preliminare dell’opera – sintetizza – ma nel vero e proprio progetto definitivo”, tanto che domani mattina i vertici di Rfi saranno a Termoli per incassare il sì definitivo oppure, se l’amministrazione conferma il diniego, un no motivato che però potrebbe solo rallentare – senza condizionare più di tanto – una decisione ormai presa.
Ecco perché, sottolinea Claudio Garzè, “conviene approfittare di questo momento per chiedere delle compensazioni a Ferrovie dello Stato soprattutto finalizzate ad arginare la criticità principale costituita dal raddoppio del binario, ovvero quello del rumore che si verrebbe a creare con la frenata dei tantissimi treni merci in transito a Termoli”.
“Le mie sono tre richieste di compensazione che sarebbero utili nell’immediato a tutta la cittadinanza e con benefici immediatamente tangibili” spiega. La prima riguarda la possibilità, molto concreta, di anticipare uno dei lavori che Ferrovie intende fare ma che nel cronoprogramma è previsto alla fine, dunque fra 7 o 8 anni. E che invece si dovrebbe mettere in cima alle priorità.
“Nel progetto definitivo c’è scritto che il doppio binario, fino al km 2,5, non sarà più un binario ex novo ma l’attuale binario Termoli-Campobasso. Se si anticipasse questo lavoro nell’immediato, i vantaggi per tutta la cittadinanza dal punto di vista ambientale sarebbero concreti. I treni diretti a sud infatti non fermerebbero più nella stazione di Termoli ma in periferia, lontano, all’altezza (per intenderci) di Garofalo. Perché il problema principale dei treni merci – aggiunge Claudio – si crea nel momento in cui si fermano. Il transito dura un minuto, mentre la fermata ne dura quasi due ed è molto rumorosa, come pure la ripartenza. Facendo fermare i merci a due chilometri dalla stazione in direzione sud si eliminerebbe il problema principale causato dal rumore”.
Le altre proposte compensative che il Comune potrebbe chiedere per andare incontro ai passeggeri sarebbe quella di realizzare subito le scale mobili al servizio del secondo, terzo e quarto binario e prevedere a breve termine anche la cessione dei terreni di proprietà ora delle ferrovie in via Duca degli Abruzzi.
Qui il video in cui Claudio spiega le proposte da girare a Rfi.