Marina di montenero

Ferita da un grosso amo, Lenny operata e guarita. La tartaruga tornerà in mare

Verrà rilasciato in mare un esemplare di tartaruga marina Caretta Caretta, ferita in modo grave da un grosso amo che le ha trafitto l'esofago. Dopo l'operazione e la convalescenza, il cetaceo tornerà nel suo habitat

Un esemplare di tartaruga marina Caretta Caretta, ferito ma guarito, verrà liberato in mare domani, 8 ottobre, a Montenero di Bisaccia.

Una storia a lieto fine tra le tante che si riferiscono a questi animali appartenenti ad una specie fortemente minacciata e a rischio di estinzione. La tartaruga in questione era stata trovata sulle spiagge di Termoli lo scorso 24 febbraio. Era ferita in maniera grave e dalle indagini radiologiche era emersa la presenza di un grosso amo da palangaro infisso nell’esofago del povero animale.

Si era reso necessario dunque il trasferimento nel Centro Recupero e Riabilitazione Tartarughe Marine “Luigi Cagnolaro” di Pescara. La Caretta Caretta era stata stabilizzata e, a fine marzo, era stata operata per rimuovere l’amo. L’intervento chirurgico è stato portato avanti dall’equipe del professor Antonio Di Bello dell’Università di Bari.

Mesi di convalescenza e ora, finalmente, la tartaruga – a cui si è dato il nome di Lenny – si è completamente ristabilita e potrà tornare nel suo habitat naturale e così riprendere la sua ‘vita selvatica’. Sarà la Capitaneria di Porto di Termoli, in collaborazione con il Centro Studi Cetacei Onlus di Pescara e il servizio veterinario regionale (Asrem e Izsam) a liberare la tartaruga nelle acque di Montenero marina. La ‘restituzione’ avverrà domani, 8 ottobre, alle 10 al porto turistico e per l’occasione saranno presenti gli alunni dell’istituto Omnicomprensivo “Vincenzo Cuoco” di Petacciato.

Una cerimonia simbolica e dal forte valore ambientale. “Le restituzioni in natura di esemplari appartenenti a specie minacciate di estinzione come la Caretta Caretta costituiscono momenti di forte soddisfazione per tutti gli attori della Rete Regionale Spiaggiamenti e arrivano come epilogo di un periodo, di durata variabile, di forte impegno da parte dei professionisti volontari, dei veterinari pubblici (Asrem e Izsam) e del personale della Guardia Costiera, sempre in prima linea nella tutela delle specie marine in forte declino numerico per cause prevalentemente antropiche”, recita la nota della Capitaneria di Porto.

La nostra cronaca è piena di notizie di spiaggiamenti di tartarughe, che molto spesso le onde portano sull’arenile già prive di vita. A causarne la morte è sovente l’impatto con le eliche delle imbarcazioni ma, molto spesso, è il mare inquinato ad ucciderle, e la presenza di plastica o di reti di pescherecci ha un unico responsabile: l’uomo.

La storia di Lenny è in controtendenza perché a lieto fine. Ma è bene non abbassare la guardia e con questo intento domani la Capitaneria guidata dal Comandante Francesco Massaro terrà una lezione agli studenti proprio sul tema ambientale e in particolare su due suoi progetti volti alla tutela dell’ecosistema marino. Il primo è ‘PlasticFree’ ed è orientato a ridurre fortemente l’utilizzo della plastica che poi finisce nei nostri mari mentre il secondo è ‘Tethis’ ed è relativo al sistema di segnalazione ed avvistamento cetacei.

Ma prima dell’imbarco del cetaceo sulla motovedetta della Guardia Costiera (previsto per le 11) il dottor Vincenzo Olivieri, presidente del Centro Studio Cetacei di Pescara, terrà un’esercitazione pratica di intervento su tartaruga spiaggiata o pescata accidentalmente e presenterà un’App predisposta appunto dal Centro Studi per semplificare tali procedure.

Poi la tartaruga Lenny prenderà il largo. (foto d’archivio)

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