Chiusura mentale

Turismo anno Zero. “Tutto chiuso mentre l’estate continua. Non siete imprenditori ma impiegati”

Fa discutere sui social il racconto di una molisana che sta trascorrendo un periodo di vacanza con la famiglia a Termoli. In uno scenario surreale, con lidi smantellati e attività chiuse malgrado il bel tempo e le prenotazioni settembrine. Lo riproponiamo anche qui perché è uno spunto valido e molto attuale sul modo di fare turismo e concepire la ospitalità in un territorio che dovrebbe puntare sul suo "tesoro" ma che sistematicamente tradisce la sua vocazione.

Un post su Facebook sintetico, che racconta con straordinaria efficacia la fine dell’estate balneare. L’autrice è una molisana, che sulla sua bacheca ha fatto un racconto particolare di questi giorni di sole, bel tempo ma lidi praticamente sbaraccati e attività chiuse. Un racconto che è una metafora del turismo e dell’approccio culturale al turismo nella città di Termoli, che riteniamo di fare un po’ nostro e che quindi postiamo per intero qui sotto.

 

 

“Ore 23, gelateria in piazza Duomo a Termoli, sabato sera praticamente estivo. Dopo venti minuti per avere il menu (che ci siamo poi presi da soli), arriva il cameriere per l’ordine ammonendoci che però dovremo consumare subito perché tra poco loro chiudono.

Il mare sulla costa lo hanno già chiuso da fine agosto.

Il primo settembre, mentre arrivava gente che aveva prenotato per la prima quindicina, avevano chiuso panificio, fruttivendolo, macellaio a Campomarino Lido. Smontato i lidi. Salvo qualche eccezione a Termoli. E il 90% dei locali.

In un’estate bellissima che continua, con la scuola che apre il 16 settembre mentre tutte le altre regioni già sono rientrate, qui hanno chiuso da almeno venti giorni tutto.

Vi siete fatti il bottino estivo e parlate pure. Almeno abbiate la decenza di tacere. Siete impiegati, non imprenditori: vi prendete lo stipendiuccio estivo senza reinvestire un euro e pelando i turisti invece di fidelizzarli.

E un grazie anche agli amministratori locali, per la cura dei luoghi e l’attenzione per noi che paghiamo fior di tasse nei vostri paesi (a Montesilvano in 20 giorni hanno ospitato il Jova Beach Party e qui avevano chiuso quel poco che c è da dieci giorni): un abbandono assoluto.

Zero servizi, nemmeno un bagno chimico in spiaggia, spariti pure i cestini (dopo 4 ore di spiaggia stamattina Alessio aveva bisogno di fare pipì e siamo stati costretti a risalire a casa, per fortuna vicinissima, perché era tutto chiuso al nostro lido e la spiaggia libera non è mai stata attrezzata. Grazie davvero anche a nome suo).

E poi se vi facciamo notare che altrove tutto è funzionante rispondete? Eh vabbè ma è l’Emilia Romagna. Eh vabbè ma è la Toscana. Eh vabbè ma è la Puglia?

Signori, la differenza è che lì non ci siete voi. Vergognatevi tutti. Povero Molise”.

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