Dopo il sisma di agosto 2018

Molise e Terremoti, la pagina facebook seguitissima. Le scosse di Montecilfone? “Fisiologiche”

Dalla pagina facebook Molise e Terremoti arrivano aggiornamenti puntuali sulla sequenze sismiche e, nello specifico di questi giorni, su quella che sta interessando Montecilfone dallo scorso 2 settembre.

A scrivere è il geologo Eugenio Auciello e la pagina da lui creata aiuta a non cadere preda di allarmismi ma a comprendere meglio cosa sta accadendo. Il geologo, nell’ultimo post pubblicato, spiega che a Montecilfone “dal suo inizio lo scorso 2 settembre, la piccola sequenza ha fatto registrare 13 eventi prevalentemente di bassissima magnitudo: solo tre scosse hanno infatti superato magnitudo ML 2.0, compresa quella di ML 2.6 di ieri sera (il riferimento è all’11 settembre, ndr)”.

Nulla di preoccupante, si tratta di una “microsismicità del tutto naturale, fisiologica” in un’area interessata solo un anno fa dal terremoto che mandò in panico il Basso Molise e anche il comune arberesh.

“L’evoluzione temporale – prosegue il geologo – denota un andamento altalenante, con giorni di attività più evidente alternati a giorni di sismicità completamente assente. Questo è tipico delle piccole sequenze di sciame o anche nella parte finale di una fase postsismica. Non dimentichiamo che l’area è stata interessata solo lo scorso anno da un evento di magnitudo Mw 5.1: sebbene vada considerato moderato, si tratta comunque di un terremoto in grado di provocare una significativa destabilizzazione con conseguente attività sismica che, a fasi alterne, può protrarsi per mesi o anni”.

Informazioni molto gradite alla popolazione che sta seguendo la pagina con estremo interesse (circa 2.400 i followers), tanto che ‘Molise e Terremoti’ è diventato un importante punto di riferimento dei bassomolisani che hanno vissuto il sisma di agosto 2018. Ci sono persino report mensili e i cittadini ricevono puntualmente risposta alle proprie domande. Oltre a trovare i dati sui terremoti e relative magnitudo che avvengono sul territorio regionale – per molti è diventata un’abitudine pressochè quotidiana andare sul sito dell’Ingv – si possono trovare informazioni più approfondite sulla sequenza in atto e si può fruire delle relative spiegazioni tecnico-scientifiche. Un intento divulgativo e allo stesso tempo ‘tranquillizzante’, perché sulla pagina tutto si fa tranne che creare inutili allarmismi.

“La sismicità in atto – va avanti Auciello nel post – continua ad essere spazialmente distribuita lungo una direzione NE-SW con profondità ipocentrali maggiori verso NE. Quindi, non si sta verificando sulla faglia responsabile del terremoto dello scorso anno ma all’interno del volume di crosta terrestre che la contiene, probabilmente lungo una struttura trasversale forse di barriera”.

Allarmismo no, ma neanche illusioni di sicurezza che, con i terremoti, non si possono in alcun modo avere. “Concludo come al solito facendo presente che tutte queste ragionevoli considerazioni non possono in alcun modo portare ad escludere l’occorrenza di terremoti più forti su faglie limitrofe. Ad oggi i modelli sismotettonici sono in grado di farci capire con buona approssimazione dove e quanto grandi potrebbero essere i terremoti ma non sono in grado di dirci quando, almeno nel breve-medio termine”.

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