Termoli

Gara di imbecillità in via dei Lecci: ex hotel ‘accerchiato’ dallo scempio dei rifiuti abbandonati fotogallery

Un vecchio detto cita: ‘La madre degli imbecilli è sempre incinta’. Mai frase è più azzeccata quando si parla della maleducazione dei tanti che abbandonano i propri rifiuti tra la vegetazione. L’ennesima discarica abusiva sorge in bella vista, a due passi dalla zona commerciale di Termoli Nord.

Di modalità per smaltire correttamente i rifiuti – e senza inquinare l’ambiente nel quale viviamo – ne esistono a bizzeffe, ma l’essere umano, dotato di straordinaria inventiva, trova sempre il modo di contravvenire alle regole e fare le cose ‘alla Carlona’ come si suol dire. È sulla scia di questo ritrovato amore per la trasgressione che nascono le zone franche in cui decine, centinaia di cittadini, credendosi più furbi del sistema, abbandonano i propri scarti indiscriminatamente. Un vandalismo che non conosce età, né limiti e che si impossessa di diverse aree della bellissima Termoli: zone per lo più nascoste, facilmente raggiungibili con l’auto o con i furgoni e con il comune denominatore dettato dell’assenza di illuminazione e di fototrappole.

Combattere questo scempio a cui i nostri concittadini ci hanno abituati è come giocare a mosca cieca in autostrada: inutile e deleterio. Per una discarica abusiva pulita ne nascono altre dieci e, a nemmeno 24 ore di distanza, quella appena bonificata viene nuovamente deturpata. È il caso del piccolo spazio che sorge tra l’ormai abbandonato albergo Rosa dei Venti e l’ex stabilimento Bentonite: due strutture fatiscenti che, nel corso dei vari anni in seguito alla loro dismissione, sono divenute oggetto di interesse di scambisti (nel primo caso) e di futuristi dei rifiuti che hanno usato lo spazio per i loro ‘porci comodi’ (nel secondo caso).

Più volte, nell’inesorabile trascorrere del tempo, quello spazio con affaccio su via dei Lecci è stato protagonista di abbandoni scellerati che spesso sono sfociati in incendi appiccati per bruciare quanto gettato. E, malgrado si tratti di una delle zone commerciali più vive e pullulanti di attività della città (qui sorgono un supermercato, un discount, una piscina e numerose altri negozi dedicati alla cura degli animali o della propria auto), questa corta via senza uscita diventa un quadro futurista in cui il disegno di un ambiente abbandonato si incornicia perfettamente con quella dei rifiuti.

Ad animare la natura morta, con colori e forme dalle mille sfaccettature, ci pensano scarti plastici, buste nere contenenti chissà quale rifiuto, taniche verdi, cassette in disuso ad uso alimentare, scatole di cartone con ciarpame vario oltre alle bottiglie di plastica che sembrano essere state lanciate dalle auto in corsa. Il bomber, vincitore indiscusso di questa desolante cartolina di inciviltà, è un frigorifero appoggiato su un materasso matrimoniale, posizionato così forse per paura che si rompesse ulteriormente o che si sentisse solo.

Tutti rifiuti per cui è previsto il passaggio della ditta che si occupa della raccolta differenziata o che possono essere portati all’ecocentro che, per chi non lo sapesse, si trova in via Arti e Mestieri numero 27 a Termoli, ad appena 400 metri di distanza ed a 2 minuti di auto. Portarli qui non vi costerà nulla, anzi vi consentirà un risparmio di carburante essendo più vicino al centro città, levatacce serali per portare gli scarti qui, consentendovi di trascorrere un fine giornata al cinema, in pizzeria o magari a casa, in compagnia di un buon film ed un bicchiere di vino e, per finire, vi donerà un ambiente più salubre in cui invecchiare o far crescere i vostri figli e nipoti. Ammesso che abbiate a cuore il loro futuro visto che, del vostro, sembra non importarvene.

Senza considerare che, nel momento in cui acquistiamo un elettrodomestico, pagando un piccolo surplus, l’azienda non solo trasporta il nuovo, ma ritira anche il vecchio, senza che voi dobbiate far nulla. Dovete solo rispondere al citofono ed aprire una porta o è così faticoso da preferire il carico dell’ingombrante sulle spalle prima ed in auto poi, con il rischio di rompersi la schiena o la vettura? O, forse, il brivido di trasgredire è più forte perché non si è mai provato quello di essere intelligenti e rispettosi del mondo che ci ospita.