Sanità

Emergenza al Cardarelli: neonatologi ‘prestati’ da un ospedale di Roma. Rinforzi pure per Medicina Trasfusionale

In arrivo i dottori 'prestati' dal San Giovanni Addolorata che svolgeranno l'attività al Cardarelli "al di fuori dell'orario di lavoro e  subordinatamente alle esigenze di servizio della azienda di appartenenza". La convenzione con il presidio romano si è resa necessaria per fronteggiare la grave carenza di personale medico. Intanto l'Asrem affida due incarichi per Medicina trasfusionale nei nosocomi del capoluogo e di Termoli.

All’ospedale di Campobasso manca personale medico nei reparti di Pediatria e Neonatologia, Ostetricia e Ginecologia, Oncologia, Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza, Ortopedia e Traumatologia. Tutto messo nero su bianco dall’ex vertice Asrem Gennaro Sosto prima che rassegnasse le dimissioni e lasciasse il Molise lo scorso 1 settembre.

Un’emergenza ormai arcinota, che non è stata risolta né con i concorsi avviati dall’Asrem né con la procedura di mobilità con altre aziende o con la stipula di contratti libero professionali, tanto meno con il ricorso ad una convenzione con società di servizi.

L’Azienda sanitaria del Molise dunque ha chiesto aiuto al San Giovanni Addolorata che, per chi non lo conoscesse, è un complesso ospedaliero che si trova nella capitale e che ha dato la sua disponibilità a stipulare una convenzione per far lavorare nelle corsie del Cardarelli i propri neonatologi.

Dal capoluogo molisano dunque, preso atto “dell’oggettiva impossibilità di utilizzare le risorse umane interne all’azienda sanitaria regionale”, è partita la richiesta per coprire i turni (sembra fino a 76 ore) nel reparto di Neonatologia e in questo modo “per continuare a garantire la continuità assistenziale e scongiurare l’interruzione del servizio pubblico nel rispetto del diritto alla salute”.

Lo schema di convenzione per le prestazioni specialistiche in Neonatologia all’ospedale di Campobasso riporta anche il costo per il sistema sanitario regionale: l’accordo prevede una spesa di 60 euro quale compenso orario lordo che l’Asrem dovrà corrispondere al San Giovanni Addolorata di Roma per l’acquisto di tali attività.

Per il momento c’è solo lo schema di convenzione approvato e firmato dal direttore amministrativo Antonio Lucchetti che sta sostituendo l’ex dg Gennaro Sosto. L’intesa quindi dovrà essere poi firmata dai responsabili della presidio sanitario romano. Ma è “questione di giorni”, ha rassicurato lo stesso Lucchetti.

Una volta conclusa questa procedura si procederà alla fase organizzativa e quindi all’organizzazione dei turni. I medici ‘prestati’ dal San Giovanni Addolorata di Roma comunque, come previsto dalla convenzione, svolgeranno l’attività al Cardarelli “al di fuori dell’orario di lavoro e  subordinatamente alle esigenze di servizio della azienda di appartenenza”.

Insomma una soluzione tampone dal momento che la convenzione ha la durata di un anno e che potrebbe ad ogni modo alleviare le difficoltà del reparto dove negli ultimi tempi le prestazioni sanitarie sono state garantite con grossi sforzi dal personale rimasto in servizio e che continua a resistere nonostante lo sfacelo del servizio sanitario regionale.

Non è l’unica novità. Arrivano rinforzi anche nei reparti di Medicina Transfusionale degli ospedali di Campobasso e Termoli: per far fronte all’emergenza l’Asrem ha conferito un incarico di tre mesi ai dottori Annalisa De Vellis e Mariangela Bruno. 

I primi ‘tappi’ ad un sistema sanitario regionale pieno di falle.

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