La proposta che fa discutere

Anche il Guardian ne parla ma il Reddito di residenza divide: “Solo un inizio”. “Sarà un boomerang” – SONDAGGIO

La stampa nazionale e persino il noto quotidiano britannico in queste ore hanno dedicato ampio spazio al provvedimento voluto dalla maggioranza Toma per combattere lo spopolamento dando 700 euro per tre anni a chi aprirà un’attività in un paese con meno di 2mila abitanti. Ma dall’opposizione arrivano critiche. “Troppo pochi ne beneficeranno davvero” secondo Fanelli. Piccata replica dell’ideatore Antonio Tedeschi. “Operiamo dove il Pd non ha agito”

In poche ore il Corriere della Sera, Repubblica, Open, Fanpage, il Fatto Quotidiano e adesso persino The Guardian hanno dedicato un articolo – o addirittura un servizio video sul web – al provvedimento ideato dalla maggioranza Toma e nominato ‘Reddito di residenza attiva. Una proposta che intende dare 700 euro al mese per tre anni a chiunque decida di stabilirsi in un paese del Molise con meno di 2mila abitanti aprendo allo stesso tempo un’attività imprenditoriale sul posto.

Una proposta pensata per combattere lo spopolamento sempre più evidente in Molise e al tempo stesso rivitalizzare l’economia cercando di creare occupazione. Questo il senso degli articoli comparsi sulla stampa italiana e persino sul noto quotidiano britannico, casualmente tutti nell’arco di qualche ora, il che fa pensare che possa esserci stata qualche imbeccata politica, come per altro è nella normalità delle cose.

Ma al di là di questo aspetto, in pochi si sono presi la briga di approfondire cosa comporterebbe il Reddito di residenza, quali sono le condizioni del bando e quali quelle dei paesi che sarebbero interessati, quanti infine i beneficiari possibili, considerando che in Molise ci sono oltre cento Comuni sotto la soglia dei 2mila abitanti.

È per questo che Micaela Fanelli, esponente del Partito democratico in Regione, ha criticato il provvedimento nel merito, pur plaudendo alle intenzioni. La consigliera regionale ha ricordato che del tema “si è parlato nella due giorni promossa dal Comune di Capracotta, dove istituzioni e massimi esperti e studiosi del fenomeno si sono confrontati alla ricerca di soluzioni reali e concretamente perseguibili. Ebbene, nessuno si è sognato di elogiare l’iniziativa, promossa dall’ottimo Antonio Tedeschi, amico e consigliere regionale a cui va fatto un plauso per il suo l’attivismo politico, ma che questa volta non mi trova d’accordo”.

Fanelli Micaela

Secondo Fanelli “questa misura, approvata dalla Regione Molise e di prossima pubblicazione sul Burm, sortirà molto probabilmente un effetto contrario alle ottime intenzioni dei proponenti, diventando un boomerang per le aree interne. O la si sostiene in modo strutturale in un disegno organico e con notevoli risorse o finisce per essere soltanto una promessa di ripopolamento non mantenuta”.

Va rimarcato per altro che aspre critiche a questo provvedimento erano giunte già nell’immediatezza della presentazione, da parte dei vertici del noto circolo dei molisani a Roma ‘Forche Caudine’. Molto critico inoltre il sito immoderati.it che ‘smonta’ tutti i possibili vantaggi mettendo in risalto le pecche dell’iniziativa.

Interessante anche il contributo di Valerio, un lettore di primonumero.it che ne condivide l’analisi. “Credo che l’articolo ben sintetizzi come ci sentiamo, da molisani che vivono fuori regione ma che contribuiscono a tenere in vita i paesi con le esose tasse, davanti al molto discutibile provvedimento dei 700 euro al mese per spostare la residenza e avviare un’attività in un comune sotto ai 2.000 abitanti.

Il Molise va meritato e non svenduto. I molisani vanno sostenuti e non sviliti con innesti disarmonici e interessati al solo soldo. Un Molise integro può giocarsi le sue carte quando le città diventeranno davvero invivibili e il clima afoso le renderà un inferno. La politica molisana anche stavolta sta sbagliando, così come ha fatto negli ultimi decenni non riuscendo a valorizzare minimamente il Molise. Pagare estranei è indegno per l’orgoglio sannita”.

Le tesi di Fanelli non sono molto dissimili da quelle degli emigranti di ‘Forche Caudine’. “Da una prima valutazione, infatti, la misura del reddito di residenza sembrerebbe riguardare un numero davvero esiguo di beneficiari, tanto da non potersi nemmeno considerare una sperimentazione: 60 per il 2019, soltanto 20 se i fondi totali valgono per l’intero triennio. Sempre in attesa dell’implementazione dei fondi, per ora solo annunciata per gli anni a venire.
Fugato questo dubbio, resta poi quello della disparità di trattamento rispetto a coloro che, senza alcun aiuto, continuano a “resistere”, risiedere e lavorare in queste piccole realtà, nonostante dovrebbero essere i primi ad essere aiutati”.

La consigliera del Pd ed ex sindaca di Riccia si spinge a dare dei suggerimenti differenti auspicando “una detassazione totale delle imprese artigiane e commerciali, vecchie e nuove, così come da tempo vado sostenendo insieme all’Anci nazionale. E giova ricordare che, con l’Associazione nazionale dei Comuni, nel prossimo ciclo di programmazione dei fondi europei si è riusciti a destinare alle aree interne il 5% del Fesr (1,5 miliardi di euro che con il cofinanziamento arriveranno a 3) grazie ad una proposta avanzata per la prima volta proprio a Campobasso, nel corso del seminario nazionale dell’ottobre 2018, poi votata all’unanimità dall’intero Parlamento europeo”.

L’autore della proposta, vale a dire l’esponente dei Popolari per l’Italia Antonio Tedeschi, ha replicato subito dopo. “Mentre l’Avviso Pubblico della Regione Molise sul Reddito di Residenza Attiva, non ancora pubblicato sul Burm, sta già  rimbalzando sulle principali testate giornalistiche italiane ed internazionali, regalando una vetrina d’eccezione alla nostra piccola regione e suscitando un interesse probabilmente mai registrato prima da parte di cittadini provenienti dall’intero stivale, da nord a sud, senza eccezioni, siamo costretti ad assistere alle ennesime sterili polemiche interne alla nostra regione”.

Toma e Tedeschi

“Ancora una volta – afferma Tedeschi – mi tocca precisare che, con questa misura, non abbiamo pensato di risolvere tutti i problemi delle nostre aree interne. Il Reddito di Residenza Attiva è un primo importante segnale a contrasto dello spopolamento. Devo inoltre ribadire che non esiste alcuna forma di discriminazione nei confronti di chi già risiede nei piccoli comuni molisani, che può, invece, contare su altre iniziative ed altri contributi, attuali e futuri, messi in campo dalla Regione. Per quanto concerne la critica della Fanelli sulla esiguità delle risorse precisiamo che i fondi a disposizione potranno essere incrementati, nelle prossime annualità, nel caso in cui, come speriamo, arrivassero numerose domande”.

Per Fanelli però il problema è di fondo. “Dunque, ancora una volta ci si trova davanti ad un sistema regione che non riesce a produrre organicità e coordinamento sul tema delle aree interne, priva anche del necessario raccordo con la proposta di legge sulle aree interne proposta da Andrea Di Lucente. E ancora, non si inserisce nelle misure organiche della Strategia Nazionale delle Aree Interne di cui ha parlato proprio a Capracotta, finalmente in modo positivo, il presidente Toma.

Per esempio, stessa somma non potevamo impegnarla per la riduzione del costo del metano nei paesi più freddi, come insieme ci siamo già impegnati a fare in Consiglio? Cosa significa questo? Che se non c’è un coordinamento per gli interventi che in Molise riguardano le aree interne, avremo solo enunciazioni e microaiuti boomerang e nessuna ricaduta effettiva e duratura. Anzi, l’effetto opposto. Perché occorre una regia unitaria. Occorrono obiettivi chiari e strumenti conseguenti”.

Per altro l’esponente dem tende la mano al consigliere di maggioranza. “Ben venga anche una seria valutazione del reddito di residenza, ma in una cornice organica e strutturale. Altrimenti, ancora una volta, avremmo generato aspettative che una volta disattese aumenteranno e non diminuiranno il senso di abbandono. Si preveda, invece, una delega politica unica in Regione sul tema dei piccoli comuni e da lì discendano, sotto una strategia unitaria, testi di legge e finanziamenti. Lo spirito è quello giusto, la buona volontà c’è, tutto il resto, però, è ancora da mettere in campo”.

Tedeschi invece volge lo sguardo al quadro politico. “L’ex segretario dem ci rimprovera di non avere una visione di insieme in materia di aree interne. Non mi risultano, però, prove tangibili di organicità e di obiettivi raggiunti nei cinque anni della passata legislatura a trazione Pd, quando la Fanelli, segretario regionale del Partito, avrebbe potuto contare sull’aiuto di un Governo regionale e di un Governo nazionale amico. Ma resto ottimista e sono certo che potremo, invece, contare sui futuri risultati che la consigliera Fanelli porterà da Roma, dove si è appena insediato il nuovo Governo Giallorosso, che ha riportato il Pd in maggioranza. Nel frattempo andiamo avanti e continuiamo a lavorare per il bene del Molise”.

700 euro al mese per 3 anni se apri un'attività in un piccolo paese: cosa ne pensi?

  • Provvedimento inutile, è solo uno spot (39%, 291 Voti)
  • Bella idea, ma ci vuole altro per rivitalizzare il Molise (27%, 200 Voti)
  • Non è giusto verso chi già vive e lavora in quei paesi (18%, 131 Voti)
  • Valida proposta contro lo spopolamento (16%, 115 Voti)

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