Le reazioni

Dopo l’addio di Renzi dem molisani spaesati ma fedeli alla linea: “Restiamo nel Pd” – Le INTERVISTE

La decisione dell'ex premier di lasciare il Partito Democratico è accolta senza stupore ma con tanta amarezza. "La mia collocazione nel Pd non è in discussione" precisa Facciolla. Nettamente contrario Marini dei Gd, mentre da Termoli Orlando è l'unico già deciso a seguire il senatore fiorentino e l'ex sindaco Sbrocca giudica positivamente la notizia: "Più scelta per i moderati"

Quasi nessuno è rimasto sorpreso, ciononostante la decisione di Matteo Renzi di lasciare il Pd per fondare una propria formazione politica sembra aver destabilizzato il centrosinistra molisano. “Una scelta che mi fa soffrire” confessa Micaela Fanelli, renziana della prima ora, ma oggi come tanti fedele al Partito Democratico.

Come lei quasi tutti, con poche eccezioni, si dicono pronti a rimanere sotto l’ala di Zingaretti. Per quanto ancora è forse la domanda più giusta, perché l’impressione è che si voglia attendere l’evoluzione delle cose.

Il premier Matteo Renzi in Molise

“Vediamo, due mesi sono un’era geologica nella politica italiana” sintetizza l’ex assessore termolese Pino Gallo. Fra tante dichiarazioni attendiste, emerge quella differente di Mario Orlando, già consigliere a Termoli con Sbrocca sindaco. “Io vado con Renzi”.

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FACCIOLLA: “DISPIACIUTO, MA IL MIO POSTO NEL PD NON E’ IN DISCUSSIONE”

Preoccupazione mista a una punta di curiosità su che risultati porterà la nuova formazione di Renzi nelle parole di Vittorino Facciolla (guarda il video). “Sono dispiaciuto e anche preoccupato, la scissione di certo non fa bene al partito, avrei preferito Renzi nel partito e sono anche preoccupato di ciò che accadrà nel prossimo futuro. Se l’idea di Renzi era quella di irrobustire l’area di centro è possibile che nel medio-lungo periodo questa strategia possa portare dei risultati. Oggi invece registra una diaspora nel Partito Democratico che non è mai utile”.

Il segretario del Pd Molise non ha alcun dubbio sulla sua collocazione alla luce dell’addio dell’ex premier. “Io sono segretario regionale del Pd, non è neanche in discussione la mia collocazione nel partito. Sono dispiaciuto perché Renzi era un esponente di spicco del Pd e poteva dare un contributo significativo alla crescita dello stesso”. Resta con Zingaretti? “Assolutamente”.

Micaela Fanelli Pd Consiglio regionale

FANELLI: “SCELTE CHE LA GENTE NON COMPRENDE. LA NOTIZIA MI FA SOFFRIRE”

Sofferenza politica e interiore nel commento di Micaela Fanelli (guarda il video), già segretaria del Pd quando il governo era guidato da Matteo Renzi. “Penso che sia un errore per il Pd e per il Paese. Credo che le scissioni facciano sempre male e questa la soffro pesantemente. Credo occorra un partito unito e forte, soprattutto dopo l’avvio del nuovo Governo che apriva una fase di ottimismo e di speranza che non vorremmo fosse fiaccata in questo momento. Vivo oggi una brutta giornata, ho sofferto la notizia e spero sia almeno un divorzio consensuale. Io resto saldamente nel Pd”.

Non c’è risentimento nelle parole della ex sindaca di Riccia. “Auguriamo a Renzi e al Pd un ottimo lavoro. Però le alchimie nazionali in ottica proporzionale possono essere comprese nei palazzi ma ho visto molta insofferenza nella base, tra i cittadini, i militanti e gli elettori. Io sono con loro. Spero che questa nuova avventura non renda il Pd massimalista, che mantenga una fortissima vocazione riformista in Europa, che non si schiacci su posizioni estreme. Io lavorerò a questo rilancio di entusiasmo e di innovazione. Ringrazio Renzi per tutto quello che all’epoca ha significato per il Pd: un partito più veloce, moderno, fuori da un vecchio modo di vedere la sinistra”.

Per la consigliera regionale “però oggi c’è bisogno di andare oltre, con una nuova idea di sinistra che però mantenga saldamente in una casa comune, e non rispecchi posizioni singole, la nostra idea di comunità”.

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BATTISTA: “UN BENE SE RIENTRANO NEL PD D’ALEMA E BERSANI”

“Era nell’aria – afferma l’ex sindaco e presidente della Provincia di Campobasso -, se ne parlava da molto tempo, anche se si sperava sempre che la cosa non si realizzasse. Non so perché Renzi l’ha fatto, ma andava avanti così già da parecchi anni, stava in una casa che gli andava molta stretta. Peccato perché è una bella figura, però aveva sempre qualcosa da modificare”.

Per Battista “quando sarà tutto a regime, bisognerà reinquadrare un po’ il tutto, riorganizzare il Pd, che per me resta l’unico partito in Italia. Non ce ne sono altri, ci sono gruppi autoreferenziali, mentre gli organismi Pd possono essere un po’ elaborati ma quello è il succo della democrazia”.

L’attuale consigliere comunale di minoranza nel capoluogo non ha dubbi sul suo futuro. “Resterò nel Pd. Dovessero tornare Bersani e D’Alema? Sul piano personale farebbe piacere, ma occorre ragionare sul piano politico e penso sia auspicabile, perché abbiamo bisogno di una sinistra articolata che non sia un monolite”.

Caporicci

CAPORICCI: “SIAMO UN PO’ DISORIENTATI. SBAGLIATO LASCIARE IL PARTITO”

Pur non avendo la tessera del Partito Democratico, Giuseppe Caporicci è stato di recente il candidato presidente del centrosinistra alle elezioni provinciali.

“Do alla mossa di Renzi lo stesso giudizio già espresso rispetto a Calenda. Entrambi per me hanno compiuto un errore perché le battaglie si fanno all’interno del partito. Peccato, perché entrambi potevano essere delle belle risorse, però forse è meglio così. Si libera il Pd di una presenza troppo ingombrante. Già il Partito Democratico è nato in vitro, da una fusione fredda fra Ds e Margherita e aveva tante contraddizioni interne, poi le politiche di Renzi sono state viste come lontane da un partito progressista. C’è stato una sorta di cortocircuito nel partito”.

Sul futuro il sindaco di Portocannone è cauto. “Oggi la figura che sento più vicina è quella di Carlo Calenda. Non ho condiviso la sua idea di lasciare il partito ma al tempo stesso condivido l’idea di non fare alleanze con il M5S. Però oggi serviva maggiore Realpolitik”.

Caporicci non nasconde l’esigenza di riflettere. “Oggi la situazione è complessa, siamo un po’ disorientati. Lo sono io che faccio politica, figuriamoci i non addetti ai lavori. Per me Renzi è un animale da consenso, è ovvio che tutti leader politici fanno ragionamenti egoistici, lui ha fatto il suo calcolo, staremo a vedere quanti lo seguiranno”.

Sbrocca sagoma Roberti

SBROCCA: “SI PUO’ RIAVVICINARE ALLA POLITICA CHI NON VOTEREBBE MAI PD O LEGA”

Per nulla negativa la lettura che l’ex sindaco di Termoli Angelo Sbrocca dà alla vicenda politica del giorno. “Per me è positivo, perché ora c’è una offerta politica più grande. Non la vedo una cosa negativa, anche se pensare a una scissione fa sempre un certo effetto”.

Per Sbrocca la conseguenza principale dell’uscita dell’ex sindaco di Firenze dal Partito che aveva portato al 41% dei consensi è fondamentalmente che “c’é molta gente che non avrebbe mai votato per il Pd, né per la Lega, né tantomeno per Forza Italia, il cui leader è molto in là con gli anni. Quindi non aveva un referente. C’è un’area centrale che in Italia ha sempre avuto molti consensi”.

Ma non c’è il rischio dell’ennesimo partito del 4-5%? “Col divenire della politica di questi ultimi anni o mesi, fare previsioni è difficile. Calenda? Secondo me ha sbagliato il momento, io ritengo fosse giusta l’alleanza con i Cinque Stelle in questo momento e ora si deve vedere il governo cosa farà. Porre una pregiudiziale solo sull’alleanza con il M5s non è da Calenda, non so perché l’abbia fatto, ma mi pare sia rimasto solo”.

Ma potrebbe essere quella del partito renziano, in attesa del nome, la nuova casa politica di Sbrocca? “Per ora resto nel Pd, vediamo come si evolvono le cose. Per ora è una enunciazione, bisogna vederci chiaro”.

Il dubbio è se tutte queste divisioni non rischino di ridare vigore alla Lega. “Assolutamente no – afferma Sbrocca, attuale consigliere comunale di minoranza a Termoli -. Salvini ha fatto un regalo enorme al centrosinistra. Era impensabile due mesi fa che il Pd andasse al governo, ha fatto un regalo grandissimo e penso che ora se ne sia pentito.

Con una nuova forza di centro sicuramente potrebbe riavvicinarsi tanta gente moderata, che non si riconosce né nel Pd né la Lega o in Forza Italia”.

Unione per Termoli lista Chimisso

ORLANDO: “RENZI VA A PRENDERE SPAZIO VACANTE, STO CON LUI”

Fra i più decisi a seguire le mosse di Matteo Renzi c’è l’ex consigliere comunale termolese Mario Orlando. “Premesso che io sono per l’unione di un partito e per il non spezzettamento e per il non proliferare dei partiti, condivido pienamente quanto fatto da Renzi. Penso che lui sia un leader e che ormai nel Pd la sua figura era offuscata”.

La sua decisione pare quindi già presa. “Renzi ha maggiore capacità pratica rispetto agli altri e penso che andrà a prendere uno spazio vacante, che comprende anche elettori del centrodestra. Io starò con Renzi e andrò alla Leopolda”.

Unione per Termoli lista Chimisso

CHIMISSO: “NON E’ SCISSIONE, MA MODO DIVERSO DI AFFRONTARE PROBLEMI”

Chi rifiuta il termine scissione è Maria Chimisso, da poco nominata commissario del Partito Democratico di Termoli. “Non parlerei di scissione perché è un termine che evoca una frattura e una diminutio. Io direi che si sta ragionando su un orizzonte più ampio e lo si sta facendo a livello nazionale e anche nelle aule parlamentari. Evidentemente c’è un progetto (forse avviato già da tempo) che ora ha trovato una sua collocazione. È un modo di affrontare le problematiche cogenti del Paese con punti di vista diversi, non necessariamente divergenti”.

Davanti alla domanda sulla sua collocazione personale, se ancora nel Pd oppure fuori con Renzi, l’ex vice sindaco preferisce non rispondere ma ribadire: “Quello che sta accadendo ha un valore nelle aule parlamentari”.

Alfredo Marini Giovani Democratici

MARINI: “SI DIVIDE IL PARTITO PER PERSONALISMI MA PD E’ PIU’ FORTE”

Netta la contrarietà di Alfredo Marini, esponente dei Giovani Democratici e tempo addietro grande sostenitore di Matteo Renzi. “Non la condivido neanche un po’, non è una scelta responsabile in un momento della Repubblica in cui serve un Pd coeso, lui va a indebolire tutto quanto il sistema. Sono totalmente contrario, non ravviso alcuna motivazione adeguata per portarla avanti, bensì solo questioni personali, non posso ravvisare alcune visione concreta”.

Marini conferma la sua vicinanza all’attuale segretario del partito. “Sposo chiaramente quello che ha detto Zingaretti. Renzi è stato poco responsabile, ci si aspettava un confronto anche aspro, ma comunque un confronto”.

Sulle possibili ripercussioni, Marini ammette di essere “curioso di scoprire quali conseguenze avrà sulla nostra regione, dove sono molti i nodi di sciogliere. Non voglio esprimermi sul punto, sono scelte personali, ma se una persona porta avanti una linea e ogni 3-4 mesi la sconfessa renderà conto agli elettori”.

Che dire del possibile rientro di D’Alema e Bersani? “Siamo una comunità aperta, chiunque può entrare e rientrare. Di certo non possiamo avere un futuro con Bersani o D’Alema come leader. Non ritengo un problema il rientro di pezzi di Leu, è necessario un partito che oltre a recuperare pezzi di sinistra vada a riconquistare l’elettorato inattivo”.

Ma Renzi potrebbe aver fatto un favore alla Lega indebolendo il Pd? “Di certo non fa bene all’alternativa che stavamo cercando di costruire, stavamo tornando attorno al 25% dei consensi creando una antitesi a Salvini e ora ci si va a scindere di nuovo. Un partito più debole è deleterio e sicuramente Salvini avrà gioco più facile. Ma il Pd è più forte, è una comunità culturale e sociale che non verrà spenta dalla voglia di protagonismo di qualcuno”.

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GALLO: “RENZI VUOLE OCCUPARE LO SPAZIO LIBERO AL CENTRO”

Posizioni moderate quelle dell’ex assessore all’Urbanistica di Termoli e uomo del Pd da molto tempo quale Pino Gallo. “Ce l’aspettavamo tutti quanti, era nell’aria. Se Renzi ha fatto bene ce lo diranno i prossimi mesi. Per me andrà ad occupare l’area di centro. Molti dicono che non esiste più ma non sono d’accordo. Ci sono tante persone che non vogliono votare né il pd né la Lega, né la sinistra né la destra. Renzi vuole occupare quello spazio e bisogna metterlo in relazione alla caduta Forza Italia”.

Insomma un mero calcolo politico. “Bisogna vedere quanto è ampio quello spazio. È l’area dove stava l’Udc, secondo me ci confluiranno tanti parlamentari di Forza Italia. È un po’ l’operazione che vuole fare Toti. Per me lo spazio c’è e può essere l’ago della bilancia”.

Attendista per quanto riguarda il futuro. “Vediamo come si evolvono le situazioni, tutto cambia in poco tempo. Due mesi fa chi avrebbe predetto un’evoluzione così? Anche Conte sta un po’ occupando quell’area se andiamo a vedere. Penso che Renzi resti comunque nel centrosinistra”.

E Gallo che farà? “È presto per dire qualcosa, io condividevo la sua linea e voglio vedere che fa. Sono comunque del Partito Democratico”. Ma può un’ulteriore divisione essere un assist per Salvini? “Non credo. Penso che nel breve periodo recupererà consensi il Pd, perché si riavvicinerà la gente che vedeva Renzi come elemento divisivo. Se Renzi occupa il centro e porta consensi al centrosinistra può rafforzare questa parte e indebolire Salvini. Sicuramente lui mira a tornare ai vertici e non a essere un rincalzo”.

Oscar Scurti PD

SCURTI: “DISPIACE MA ADESSO C’E’ PIU’ SCELTA PER GLI ELETTORI”

Fedele al Pd anche Oscar Scurti che però vede un lato positivo. “A me dispiace sempre quando all’interno del Partito ci sono delle divisioni, le divisioni sono sempre un momento brutto – è l’opinione del segretario della Federazione Pd Basso Molise -. D’altra parte si viene a creare una maggiore offerta per l’elettore che può scegliere tra posizioni diverse”.
Non ha dubbi il consigliere di opposizione al Comune di Termoli: “Io resto fermamente nel Pd, questo è il posto dove voglio stare. Però comunque mi dispiace perché sono del parere che nel partito si possa discutere tranquillamente. Ma evidentemente Renzi non stava più bene al suo interno, vuole fondare un movimento suo, e va bene così”.
L’ex presidente del Consiglio comunque ha dichiarato di appoggiare il Governo: “Infatti, non è una scissione o una resa dei conti, Renzi rimane comunque nel centrosinistra”.

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