Hanno lavorato sotto il sole e nell’afa dei giorni scorsi, senza fermarsi fino a quando l’ultima tartaruga è stata classificata e catalogata. Alle ore 16 del 2 settembre il risultato in numeri: sono 161 le tartarughe che popolano il laghetto del parco comunale di Termoli, 100 femmine e 61 maschi. Nicola Norante, ornitologo, nel ruolo di coordinatore. Due erpetologi di fama internazionale impegnati nel censimento. Laura Casolino, originaria di Termoli, e Douglas Bell, inglese. Esperienze professionali in Sud America, Asia, America del Nord. Moglie e marito, che si sono trasferiti a Campomarino per mettere in piedi un rivoluzionario progetto di fattoria didattica sulla fauna autoctona. Hanno risposto all’appello di Nicola Norante senza pensarci due volte e tutti e tre si sono messi di buona lena a inventariare le tartarughe che “infestano” – è il caso di dirlo – quello stagno al centro del giardino botanico della cittadina. “I 161 esmplari – spiega Norante – Sono appartenenti alla specie Trachemis scripta scripta e Trachemis scripta elegans”. La prima ha striature gialle, la seconda arancione acceso e per questa ragione è anche chiamata la tartaruga dalle orecchie rosse.
“Sono entrambe americane – aggiunge l’esperto – Quindi alloctone e dannose all’equilibrio biologico delle zone umide europee”. Non c’entrano nulla con la Emys orbicularis, o tartarughe palustre delle nostre zone. “Le tartarughe aliene creano uno squilibrio per l’ambiente perché, oltre a entrare in competizione con la nostra specie, si nutrono di alcuni acquatici che invece la tartaruga palustre ignora. Insomma – sintetizza – minacciano l’ecosistema”.
![tartarughe parco censimento](https://www.primonumero.it/photogallery_new/images/2019/09/tartarughe-parco-censimento-157951.jpg)
Come siano finite nello stagno di Termoli è presto detto: importate dal centro America per diletto, in vendita nei negozi di animali, sono state acquistate a iosa. Tartarughine “simpatiche” da tenere come giocattoli che, una volta cresciute e diventate un problema, sono state “liberate” dai cittadini nella melma del parco. E si sono riprodotte, aumentando di numero in maniera vertiginosa.
![tartarughe parco censimento](https://www.primonumero.it/photogallery_new/images/2019/09/tartarughe-parco-censimento-157953.jpg)
Situazione che è andata avanti indisturbata per anni, fino a quando, di recente, è arrivata la Forestale a mettere il Comune di Termoli di fronte alla legge. Ovvero: chiunque sia in possesso si tartarughe aliene (le specie alloctone in Italia sono ben 49) ha l’obbligo di denunciarle e censirle per evitare fonti di inquinamento ambientale. Il decreto ministeriale è del 30 gennaio 2017 e i termini per ottemperare scadevano il 31 agosto. La conseguenza di un mancato adeguamento, per il Comune, sarebbe stato il pagamento di una multa da 25mila euro. E il Comune è corso ai ripari con il censimento, che ha incrociato – per fortuna – l’interesse scientifico di una equipe preparata.
Il passo successivo sarebbe stato l’inserimento delle tartarughe nel centro di raccolta regionale, anche questo previsto dalla normativa. Ma c’è un problema: la regione Molise non si è ancora dotata di alcun centro, e nelle more della sua istituzione le tartarughe, per ora spostate nella vasca piccola della piscina del parco, resteranno nello stagno.
“A breve – aggiunge Norante – Verranno liberate nello stesso laghetto, previa costruzione di un divisorio centrale ed il rafforzamento di quello perimetrale per evitare fughe. I maschi da una parte, le femmine dall’altra”.
Chiaro che il Comune dovrà farsi carico della comunicazione rivolta ai cittadini per far cessare il fenomeno dell’abbandono di tartarughe aliene. Riconoscere i maschi dalle femmine è difficile, e il rischio di una “contaminazione” tra sessi, con l’inserimento ad esempio di un maschio nella vasca delle femmine deve essere arginato.
“Dovrà pensarci l’Amministrazione o chi gestirà il parco comunale. Noi avevamo pensato anche di spostare le tartarughe in un centro di raccolta fuori regione, visto che il Molise non ne è dotato, ma anche questo è vietato dalla legge” conclude l’esperto.
![tartarughe parco censimento](https://www.primonumero.it/photogallery_new/images/2019/09/tartarughe-parco-censimento-157952.jpg)
Per quanto riguarda l’annunciata pulizia del laghetto, che nelle intenzioni del Comune doveva essere finalmente bonificato, c’è una drastica marcia indietro. Sia per ragioni economiche – l’operazione costerebbe troppo, e i fanghi presenti dovrebbero essere catalogati e classificati uno per uno – che ambientali. Quella melma che regala un poco gradevole colore giallastro al laghetto si è depositata e stratificata col tempo, e oggi costituisce l’habitat naturale di centinaia di organismi viventi. Che piaccia o no, per ora il laghetto resterà così com’è stato finora, ad eccezione del “divisorio” tra i signori e le signore tartarughe.
commenta