Diverse decine di persone hanno partecipato questa sera, 7 luglio, a una fiaccolata per protestare contro la chiusura del Punto Nascite del nosocomio termolese. Organizzata nell’arco di poche ore dal gruppo donne e mamme di Termoli via Facebook e pubblicizzato esclusivamente sui canali social e con un rapido passaparola, l’evento che si è svolto davanti all’ospedale San Timoteo di Termoli ha raccolto una adesione non certo massiccia, ma giustificata appunto dallo scarso preavviso.
Le organizzatrici hanno donato ai presenti delle candele, mentre qualcuno si è attrezzato con delle candele virtuali tramite smartphone. Un clima di considerevole tristezza ha accompagnato l’intera manifestazione e segnato i discorsi pronunciati spontaneamente dalle organizzatrici e da alcune partecipanti, tra cui una ostetrica del San Timoteo che ha riferito di avere il magone soprattutto per le giovani donne che dovranno partorire nei prossimi mesi.
Il dottor Pranzitelli che era presente anche lunedì scorso alla manifestazione davanti all’ospedale ha chiesto che fine farà il personale e come si pensa di intervenire in caso di parti di emergenza. Risposte che per il momento non ci sono, mentre da parte delle organizzatrici è stato ventilato un possibile atto di protesta futuro nel caso in cui la decisione del Tar – attesa per il 24 luglio – sia sfavorevole al ricorso e quindi alla riapertura del punto nascite del San timoteo.
“Pensiamo anche di occupare l’ospedale, tanto non abbiamo nulla da perdere” hanno detto le mamme organizzatrici. Un’altra signora presente ha espresso tutta la propria amarezza: “Sono qui perché è stato negato un diritto alle persone che vivono in questo territorio”.
Dall’ospedale il ginecologo dottor Flocco che è di turno in queste ore ha fatto avere un saluto a tutte le partecipanti manifestando la propria solidarietà a chi ha deciso di esserci. Presenti anche il consigliere regionale Valerio Fontana, l’assessore comunale Michele Barile, la consigliera Manuela Vigilante, quindi il sindaco Francesco Roberti arrivato per dare il suo sostegno.
La data di oggi suona una sorta di De profundis per il Punto Nascite di Termoli dopo circa 50 anni di parti nell’ospedale della cittadina adriatica. Qualcuno ha lasciato dei ceri accesi davanti al manifesto con l’hashtag voglio nascere a Termoli e il codice L113 che è stato appeso ai cancelli dell’ospedale.
Intanto sono circa 630 le firme raccolte nella sottoscrizione popolare avviata i giorni scorsi contro la chiusura del punto nascita del San Timoteo. Il comitato promotore, una organizzazione spontanea che si è costituita in questi giorni in difesa del nosocomio adriatico, ha ottenuto la possibilità di un banchetto nel quale firmare il documento dall’11 al 17 luglio a Termoli. Anche le amministrazioni di altri comuni che hanno partecipato al ricorso davanti al Tar, al quale è stata chiesta una sospensiva il cui esito forse già domani si dovrebbe sapere, stanno vagliando la possibilità di far sottoscrivere la petizione anche all’esterno dei Municipi.
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