Termoli

Rotta la condotta del depuratore, liquami in mare: emergenza ambientale in piena estate

Stamattina 12 luglio il mare è tornato calmo e la chiazza scura è diventata ben visibile: è il risultato della ennesima rottura della condotta sottomarina che scarica al largo i liquami del depuratore del porto. Era già accaduto a febbraio scorso, questo è il quarto guasto in pochi anni. La Crea ha allertato il Comune di Termoli e la capitaneria di porto ha svolto un sopralluogo, aprendo una inchiesta come da prassi. Primonumero.it aveva pubblicato mercoledì scorso un video esclusivo che mostrava l'acqua marrone durante la tempesta climatica.

Fino a ieri sia il Comune di Termoli che la Crea, che gestisce acqua e fogne, ritenevano che quella enorme chiazza scura in mare dal depuratore alla riva, ripresa distintamente da Primonumero.it nel pomeriggio di mercoledì 10 luglio (qui il video), fosse il pieno delle fogne non controllato dallo scarico del depuratore del porto.

Ma non era vero, come la stessa Crea ha ammesso questa mattina dopo gli accertamenti, a mare tornato relativamente calmo. La chiazza è il risultato di un nuovo guasto, che arriva nel bel mezzo dell’estate. Per la quarta volta in circa tre anni, la condotta sottomarina che trasporta liquami depurati dall’impianto del porto fino al largo, si è rotta, provocando uno sversamento di reflui a poche centinaia di metri dalla spiaggia di Sant’Antonio.

Evidentemente gli enti hanno sostenuto la tesi del bypass del “troppo pieno” senza aver prima accertato cosa fosse successo, mentre ieri il mare che bagna la spiaggia del lungomare Colombo aveva assunto una inquietante colorazione caffellatte per centinaia di metri.

Adesso si scopre che la condotta, una vera e propria tubatura colabrodo che non regge nemmeno qualche ora di mareggiata estiva, ha riversato in acqua a pochi metri dal trabucco i liquami che dovrebbe portare più lontano possibile, ad almeno due chilometri e mezzo dal molo. 

La Crea sostiene di aver scoperto l’ennesimo guasto soltanto questa mattina, grazie a ulteriori verifiche effettuate per effetto di un mare leggermente più calmo rispetto a ieri, quando forse la rottura non era visibile. Controlli effettuati anche dalla Capitaneria di porto che ha verificato come ci fosse qualcosa di anomalo e non lo scarico dovuto alla piena delle acque durante il nubifragio.

Oggi 12 luglio invece si vede bene a occhio nudo, più o meno nello stesso punto della rottura del febbraio scorso, l’emergere di acqua che ribolle con colorazione marrone.

La differenza rispetto ai tre casi precedenti – l’ultimo a febbraio scorso e gli altri due nel 2016 e nel 2017 – è che il tutto è avvenuto in piena estate, nel bel mezzo della stagione balneare. La Guardia Costiera ha aperto una inchiesta come da protocollo, con l’obiettivo di accertare le responsabilità. Intanto si sta cercando il modo per intervenire il prima possibile. I sub non sono ancora scesi a verificare il punto esatto e la portata del guasto. 

 

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