Termoli

Pitbull con catena al collo morto in tangenziale: niente microchip e molte domande. E se dietro ci fossero usi clandestini?

L’ombra del sospetto che l’animale possa essere stato usato per combattimenti o corse fuorilegge. Intanto la carcassa dell’animale, una giovane femmina che perde sangue dal muso, è ancora lì a svariate ore dalla segnalazione. Non è dotato di microchip e non è intervenuto il veterinario. Chiamata una ditta per lo smaltimento.

Alle ore 20 del 16 luglio, parecchie ore dopo le segnalazioni, il pitbull trovato morto sul ciglio della tangenziale di Termoli è ancora lì. La carcassa non è stata ancora stata portata via: la ditta allertata dal corpo di Polizia Municipale non è arrivata a prelevarla, e non si sa quando arriverà.

Il povero animale, ormai rigido, è a ridosso della carreggiata mentre le autovetture sfrecciano come missili. Ad aprire scenari preoccupanti dietro la morte di questa giovane femmina di pitbull è l’assenza del microchip. Come infatti verificato dai Vigili urbani, le cui guardie ambientali ed ecologiche hanno effettuato in tarda mattinata il primo e unico sopralluogo, il cane non è dotato del dispositivo di identificazione dal quale sarebbe possibile risalire al proprietario.

Questa la ragione per la quale non è intervenuto il veterinario della Asrem, mentre è stata direttamente contattata la ditta per portare i resti all’inceneritore.

Restano aperti gli interrogativi questa storia, che ha colpito molto l’opinione pubblica tanto che in giornata diversi cittadini, sfidando il pericolo oggettivo della strada, sono andati di persona a verificare la presenza dell’animale. Tra loro anche volontari delle associazioni ambientaliste, che hanno riscontrato come il pitbull non presenti ferite vistose, ad eccezione di una lesione sanguinante sul muso e di un segno che fa pensare a un morso all’interno della zampa posteriore.

Di sicuro non è arrivato lì da solo. La tangenziale tra Rio Vivo e Porticone è trafficatissima, con camion e autovetture che viaggiano a velocità folli, un guard-rail alto e piantato fino a terra, sotto il quale nessun animale di media taglia potrebbe infilarsi. Se anche si fosse perso, se anche fosse scappato da qualche giardino o cortile, impossibile che possa essere arrivato lì. Più logico pensare che sia stato abbandonato in quel punto da qualcuno intenzionato a favorirne la morte, come effettivamente accaduto a causa dell’urto contro qualche mezzo di passaggio. Chi è stato? Una domanda che purtroppo non avrà una risposta: a nessuno importa di un cane morto.

Non risultano segnalazioni di pitbull smarriti in città e nell’hinterland, e alcuni padroni di molossoidi contattati dopo che la storia ha fatto il giro dei social hanno smentito di aver perso il loro animale. La spessa catena di ferro dotata di moschettone che la femmina di pitbull ha attorno al collo lascia supporre che non si trattasse di un animale “da compagnia”.

L’insieme dei dettagli di questa storia, semmai, apre al sospetto che il pitbull possa essere stato detenuto per scopi illegali e poi, per ragioni ignote, giudicato non più utile, o malato, quindi abbandonato e lasciato morire. Combattimenti clandestini? Corse e scommesse fuorilegge? Cucciolate per scopi illegali? E’ una possibilità. Certo, è una mera supposizione che tuttavia, date le circostanze, meriterebbe un approfondimento da parte degli organismi preposti.

Inoltre c’è un’altra domanda, aperta a tutti: come è possibile che in un tratto di strada così trafficata, piena di veicoli a tutte le ore del giorno e della notte, nessuno abbia visto nulla? Che non ci sia un testimone in grado di dare uno straccio di indicazione?

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