Termoi

I medici del Cimo: “Sanità allo sfascio, tutta colpa della politica ma noi resistiamo”

Ormai la “bomba” è scoppiata, anche se i medici iscritti alla sigla sindacale Cimo stanno facendo una battaglia da anni: l’organizzazione sindacale aveva infatti già impugnato davanti al Presidente della Repubblica il Piano Operativo sanitario 2016-2018 e l’Atto Aziendale conseguente, che si trova ancora davanti al Consiglio di Stato per le decisioni conseguenti. Ora che un decreto ha chiuso il Punto nascite, la volontà di sensibilizzare ai gravissimi problemi della sanità bassomolisana è ancora più forte e sentita.

Oggi pomeriggio nei locali del Poliambulatorio Medical Center allo Scrigno Quintino Desiderio e Bernardino Molinari hanno tenuto una conferenza stampa per illustrare le criticità organizzative sanitarie regionali e parlare del nuovo Piano Operativo 2019-2021 che dovrebbe essere pronto a giorno, e dal quale sarà possibile in qualche modo capire se è garantita la sopravvivenza del presidio ospedaliero Termolese.

Desiderio è il segretario generale Cimo oltre che primario di Urologia del San Timoteo, reparto che lo scorso ano di questi tempi ha subito un accorpamento con chirurgia e una drastica riduzione di posti letto: 12 in meno.

“Il problema delle criticità della sanità molisana viene da 12 anni di commissariamento e piano di rientro in cui nè la politica nè i commissari nè i direttori generali sono riusciti a rimettere in sesto un bilancio che, se solo ci fosse buona volontà, si rimetterebbe in sesto facilmente”: queste le parole del medico, che è stato molto chiaro in relazione alle responsabilità e agli scenari passati e recenti, accusando l’ex Governatore Frattura che non si è presentato il giorno in cui in Conferenza Stato-Regioni è passato il decreto, “Assenza strumentale a difendere gli interessi del privato invece che del pubblico. Noi non abbiamo un dea di II livello e quindi siamo senza garanzia del trattamento del politrauma e del trattamento delle patologie tempo-dipendenti. Senza una revisione del decreto Balduzzi siamo finiti”.

Il Cimo ha impugnato davanti al Presidente della Repubblica il Pos. Durissimo Desiderio, affiancato da Molinari: “Per colpa della politica questa regione nella sanità è messa malissimo”. E ancor: “I rappresentanti liberamente eletti dal popolo dove sono? Noi come sindacato ci batteremo fino alla fine con i ricorsi e organizzando convegni con persone che conoscono il settore sanità e non con chi vuole sfruttare le proteste delle persone, che non servono a nulla”.

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